ROMA – I Comites di Amsterdam e Rotterdam hanno presentato all’Assemblea del CGIE un documento in cui chiedono che il rinnovo dei loro organismi rappresentativi dovrà essere effettuato con la nuova legge e non con la vecchia legge:
“I Comites di Amsterdam e di Rotterdam riuniti ad Utrecht in seduta congiunta il 7 dicembre hanno convenuto all’unanimità di manifestare la propria ferma opposizione al progetto di rielezione dei Comitati sulla base della legge oggi in vigore”. E’ quanto si legge in un documento, che porta le firme dei presidenti del Comites di Amsterdam, Luigi La Marra, e del Comites di Rotterdam, Giuseppe Celeste, distribuito nel corso dei lavori dell’Assemblea Plenaria del CGIE.
“I Comites in Olanda – prosegue il documento - esprimono perplessità sul comportamento delle forze politiche e delle rappresentanze istituzionali sulla questione della normativa di rinnovo della legge 205/85. E’ totalmente franato, per ragioni che l’opinione pubblica non ancora conosce, il progetto di riforma loro affidato dai rappresentanti delle comunità italiane all’estero e dove ha tenuto banco, di fatto bloccandone l’iter, la questione dell’incompatibilità tra le cariche. La decisione politica di rinviare di un anno le elezioni pero consentire l’introduzione di una legge più idonea non è servita assolutamente a niente. Il dileguarsi dei partiti, delle associazioni nazionali e delle istituzioni da un preciso impegno di riforma, porta in questi giorni i Consolati ad occuparsi della rielezione dei Comites nel prossimo giugno sulla base della normativa attuale nonostante sia ritenuta talmente insufficiente da risultare inutile a qualsiasi tentativo di promozione politica.
I Comites in Olanda sollecitano con vigore l’impegno politico di associazioni nazionali, partiti ed istituzioni perché finalmente si occupino fino in fondo della riforma tempestiva della legge in modo da dare un senso alle elezioni per il rinnovo.
La rielezione dei Comites sulla base della normativa oggi in vigore comporta rischi enormi per la già debole immagine e per il ruolo indefinito che i Comitati hanno all’interno delle comunità dove operano. Assodato che i Comites sono ai più sconosciuti visto il loro ruolo non determinante, la rielezione con la legge attuale potrebbe coincidere con un tasso elevatissimo di assenteismo. L’elezione invece con il voto per corrispondenza, pubblicizzandone l’esistenza e l’importanza, potrebbe impegnare maggiormente gli elettori a seguire le attività dei Comitati. Insieme con questo sistema di voto vanno individuate e date ai Comites prerogative che giustifichino un loro ruolo centrale all’interno delle comunità. La riforma, oggi ancorata al blocco di partenza, non assicura ai Comites sufficienti spazi di attività. I Comites, a fronte del privilegio dell’elezione a suffragio universale, non gestiscono assolutamente nulla né hanno il potere di poter esprimere pareri vincolanti e ciò è alla base del disinteresse della gente. Va quindi individuato un ruolo definito e sicuro che giustifichi tra l’altro la spesa per eleggere e far funzionare i Comites.
I Comites in Olanda chiedono che la legge di riforma contempli che i Comitati abbiano poteri in materia di organizzazione scolastica ed assistenziale e ciò soprattutto alla luce dei recenti orientamenti ministeriali al riguardo. E’ necessario che ogni Comitato sia dotato di personale di segreteria. I due Comites chiedono ancora che il contributo ministeriale possa anche essere utilizzato per svolgere attività esterne e non solo per il funzionamento interno come prevede la legge attuale. I Comites chiedono che la riforma decida con chiarezza che, laddove la circoscrizione consolare è vasta ed una consistente comunità lontana dalla sede consolare lo chieda, possa essere istituito un secondo Comites e che in ogni caso sia previsto anche un Comitato di coordinamento dei Comites. E’ poi fondamentale che il progetto complessivo delle iniziative dirette agli italiani all’estero contempli il rafforzamento dell’informazione specifica e quella di ritorno. Con amarezza e disappunto si constata che sono spenti gli echi di attività delle regioni a favore dei corregionali all’estero, in un momento in cui l’associazionismo regionale nei paesi di emigrazione ha bisogno di sostegno e di certezze.
I due Comites ritengono che il ruolo di indirizzo, di sostegno e di continua testimonianza da parte del CGIE sia alla base delle moderne conquiste degli italiani all’estero nel campo della partecipazione. Il ruolo del CGIE è stato importante nel sostegno del riordino delle anagrafi consolari, nel riordino delle iniziative scolastiche, nel sollecitare al MAE, al Governo e al Parlamento attenzioni ed iniziative specifiche in vari settori culminate con le modifiche costituzionali che consentiranno l’esercizio del voto politico in loco. Oggi al CGIE tocca il compito di sostenere la tempestiva introduzione di una nuova normativa di legge sui Comites che risponda alle attese della gente e alle esigenze del momento. I due Comites in Olanda si rivolgono quindi al CGIE chiedendo di sapere e volere prendere le più opportune decisioni che possano portare a ridestare la volontà politica di legislatori e rappresentanze politiche sulle rappresentanze istituzionali degli italiani all’estero.
I Comites di Amsterdam e di Rotterdam inviano infine a tutti i colleghi dei Comites del mondo impegnati nelle proprie funzioni di rappresentanza, il senso della più profonda solidarietà. Quando essi fanno giornalmente, durante le riunioni, gli incontri con le persone, le associazioni e con le autorità è un bene prezioso, una testimonianza genuina di rispetto e di fede nel proprio mandato che fa loro onore. Scopo comune – conclude il documento - è che una riforma adeguata dei Comites possa dar loro anche la possibilità di creare nelle comunità dove vivono attenzione critica sul proprio stato di italiani all’estero e coscienza del proprio potenziale peso politico”.