- MELBOURNE - E’ davvero un peccato che una certa parte del CGIE sia sorda e cieca e soprattutto faccia grande professione di presunzione quando pensa di riuscire a prendere in giro tutti e dare a bere solo le loro verità e le loro ragioni rifiutandosi con ammirevole tenacia di riconoscere negli altri intelligenza e ragione.
Inutilmente ho tentato nella mia veste di co-protagonista della vicenda della Commissione Anglofona di Toronto del 17-19 Ottobre di fare capire che il documento approvato dalla Commissione altro non era che un tentativo di chiamare tutti all’uso della ragione precisando che il tanto contestato documento sugli imprenditori diventato ormai impropriamente noto come “documento Lombardi” non voleva attaccare la persona del Ministro come ritenuto e, in modo chiassoso e scomposto, ribadito dai componenti del Comitato Tricolore.
Offensive e sconcertanti poi le affermazione di Centofanti e Zuccarello secondo i quali alcune firme erano false e che in molti avevano ritirato la loro adesione. Solo la Signora Bartoli, ripeto solo la Signora Bartoli ha ritenuto in modo del tutto legittimo e libero di ritirare la sua adesione al documento e sfido Zuccarello e Centofanti a trovare uno solo dei Consiglieri della Commissione Anglofona che hanno aderito al documento che lo avrebbe poi rinnegato.
Ridicola infine l’affermazione, anche questa registrata, del Consigliere Delli Carpini secondo il quale il Segretario Generale Narducci in sede di riunione di CdP avrebbe ricevuto il mandato in seguito a votazione di avvisare e contattare tutto il CGIE del Convegno. I fatti sono invece andati diversamente. Innanzitutto non c’è stata nessuna votazione e il Segretario Generale non ha ricevuto nessun mandato se non quello di cercare di concludere il colloquio con il funzionario collaboratore del Ministro Tremaglia che continuava a entrare e uscire dalla stanza della riunione, colloquio che si è finalmente concluso con la dichiarazione di Carlo Ciofi a Franco Narducci che oramai era troppo tardi per qualsiasi azione di coinvolgimento dei Comites e del CGIE.
E sul mancato coinvolgimento dei Comites da quando in qua caro Centofanti Ambasciate e Consolati sono quelli, unici come tu dici, che conoscono la realtà locale e quindi i meglio indicati a essere interpellati su questioni che riguardano la comunità? E anche in questo caso avete preso una cantonata, sì perché almeno in Canada, ma presumibilmente è avvenuto così anche in ogni altra parte del mondo, le ambasciate si sono limitate a trasmettere a Roma una rosa di nominativi. Tutto qui. Questo significa inequivocabilmente che la scelta definitiva è stata fatta a Roma nelle stanze del Ministero degli Italiani nel Mondo e sarei proprio curioso di sapere chi e come ha eseguito le designazioni finali.
Fate troppo chiasso su tutto e non accettate che qualcuno la possa pensare diversamente da voi.
Come dicevo all’inizio, peccato!
Gino Bucchino, Vice Segretario Generale CGIE Paesi Anglofoni Extraeuropei