ROMA - In mattinata il presidente della Commissione bicamerale di controllo sull’attività degli Enti previdenziali, senatore Amoruso,è intervenuto auspicando la creazione di una fattiva collaborazione, tra il CGIE e l’organo collegiale da lui presieduto, che consenta l’approfondimento delle problematiche sulla previdenza dei nostri connazionali all’estero.
Dopo gli interventi del senatore Pellicini segretario della Commissione Esteri e del senatore Gubert che ha evidenziato la positiva simbiosi tra tradizione e modernità insita nelle nostre comunità, il segretario della Commissione Esteri della Camera Laura Cima, pur esprimendo dubbi sulla possibilità che l’emendamento alla Finanziaria sui minimi pensionistici possa essere approvato, ha ribadito il suo pieno appoggio all’operato del Ministro Tremaglia, che si svolge ancora senza il supporto di un dipartimento non ancora realizzato. L’on. Bobo Craxi nel porgere i saluti all’assemblea ha voluto anch’egli mettere in risalto che con l’approvazione della legge sul voto, gli italiani all’estero non possono essere più considerati cittadini di serie B.
Il dibattito pomeridiano
La seduta pomeridiana è stata caratterizzata dagli interventi dei Consiglieri sulla relazione del Governo, sulle procedure per gli aumenti pensionistici e sulla spinosa questione del rinnovo dei Comites.
Il primo intervento quello di Marco Fedi membro del Comitato di presidenza . Egli , dopo aver ricordato il preoccupante blocco della riforma del CGIE e la necessità di un maggiore impegno del Governo in favore dell’Argentina, ha proposto al Consiglio l’adozione di nuove e più radicali forme di lotta, come ad esempio la presentazione di dimissioni di massa da parte del CGIE.
Preoccupazioni, quelle di Marco Fedi, che sono state condivise anche da Norberto Lombardi. Il quale ha affermato che la guerra interna tra le varie Direzioni Generali del Ministero degli Affari Esteri sembra ormai prevalere rispetto alla necessità di portare avanti una concreta riforma dei Comites e della legge 153 sui corsi di lingua e cultura. Per Lombardi, sarebbe stato comunque auspicabile la presentazione da parte del CGIE di un documento comune volto a recepire, oltre a quello della parificazione a 516 euro della pensione per gli italiani all’estero, anche tutti gli emendamenti alla finanziaria proposti dal Consiglio Generale.
Il Presidente della Commissione Informazione e Comunicazione Bruno Zoratto ha auspicato una
forte ed unitaria presa di posizione, finalizzata al superamento delle problematiche comuni.. Zoratto, dopo aver sottolineato la necessità di percorrere ogni strada possibile per il raggiungimento di una migliore copertura pensionistica dei connazionali all’estero, ha evidenziato come a tutt’oggi sia ormai improrogabile una fattiva razionalizzazione della rete consolare italiana, sia per quanto riguarda la gestione delle risorse, sia per quanto concerne l’impiego operativo del personale. Una limitazione degli sprechi che, in vista dell’impegno comunicativo ed informativo imposto dalla legge sul voto, dovrà divenire ancora più rigoroso. Padre Graziano Tassello ha auspicato il superamento delle varie fazioni del CGIE . Nella sua veste di Presidente della Commissione Scuola e Cultura ha espresso preoccupazione per l’atteggiamento delle autorità svizzere nei confronti dell’insegnamento dell’italiano, per la futura riforma della legge 153 e per le modalità di attuazione del Conferenza dei giovani italiani nel Mondo.
Il consigliere Andrea Amaro nel suo intervento ha auspicato la nascita di un forte ed indipendente CGIE che possa apertamente dialogare con le istituzioni.
Il Presidente della Commissione per la Sicurezza e Tutela Sociale Dino Nardi ha ribadito le sue perplessità e sull’emendamento votato dal CGIE e consegnato a Tremaglia, per l’adeguamento delle pensioni all’estero a decorrere dal 1 gennaio 2003 e sulla costituzione delle gabbie previdenziali per i pensionati all’estero. Ha infine protestato per i ritardi nell’applicazione della riforma dei Patronati.
Ha poi parlato il senatore Franco Danieli che attualmente è il responsabile della Margherita per gli italiani all’estero. Danieli ha in primo luogo evidenziato il rischio che l’emendamento Tremaglia - che tra le altre cose peserà sul bilancio del Ministero degli Esteri per 60 milioni di euro - possa creare una reale discriminazione tra i cittadini in Patria e quelliall’estero. Danieli ha anche messo in risalto tutti i tagli per gli italiani nel mondo contenuti nella Finanziaria.: rilevanti riduzioni di investimenti in tutti i settori strategici (assistenza, attività culturali, cooperazione, censimento, insegnamento della lingua)