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30 nov 2004ITALIANI ALL’ESTERO / Il Convegno dei Ristoratori Italiani nel Mondo

ROMA – Aperti a Roma i lavori del primo Convegno dei Ristoratori Italiani nel Mondo, che si chiuderà il 1 dicembre prossimo e che gode dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.Il tema della giornata odierna è stato “L’Arte della cucina e la cucina dell’Arte” in Europa.

Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, nel suo messaggio di apertura ha voluto sottolineare la grande forza della presenza italiana nel mondo. Ha esordito affermando che “Dopo il Convegno degli Scienziati italiani nel Mondo, degli Imprenditori e degli Artisti abbiamo pensato di esaltare i grandi Ristoratori di origine italiana che, attraverso la loro professionalità e la loro dedizione, hanno dato lustro alla Patria raggiungendo risultati eccezionali.”
Il ministro ha precisato che “Sono infatti oltre 60mila i ristoranti italiani presenti in tutto il mondo: 28.500 in Europa, 18mila in America del Nord, 7mila in America del Sud e 8.300 in Oceania, Africa e Asia imprese che ogni anno ricevono un miliardo di clienti con un fatturato di oltre 27 miliardi di euro”.

Tremaglia nel mettere in risalto l’importanza del Convegno, ha sottolineato che lo scopo fondamentale è quello “di dare visibilità ai ristoratori e di farli conoscere”, perché “nessuna manifestazione finora li ha mai presentati come imprenditori”. Il ministro poi anche in questa occasione ha voluto tornare su un tema a lui molto caro: il voto degli italiani all’estero.
“La democrazia – ha detto Tremaglia – nasce a dicembre del 2001, quando viene approvato il regolamento che garantisce il diritto di voto degli italiani all’estero”.

Al dibattito hanno preso parte il Ministro per le Politiche Comunitarie, Rocco Buttiglione; il Ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, e il Vice Ministro dell’Economia e delle Finanze, Mario Baldassarre.

Buttiglione si è soffermato sull’importanza del ruolo svolto dagli italiani nel mondo il quale ha specificato quanto l’Italia riesca a fare di decisivo nel mondo con l’esportazione della dieta mediterranea.

Lo sviluppo di una competitività del nostro Paese sui mercati esteri è stato dibattuto da Gasparri, mentre Baldassarre, invece, ha sostenuto che “i ristoratori italiani costituiscono un veicolo di diffusione dei prodotti italiani all’estero”.

Il ministro Tremaglia ha aperto la tavola rotonda, del pomeriggio con l’intervento di professionisti da tutta Europa.
Tra gli interventi, rilevante quello di Edi Sommaria, Segretario Generale di Ardi, Associazione Ristoranti nel Mondo, il quale, ringraziando Tremaglia per “l’entusiasmo, l’energia e la capacità di ascolto”, ha elencato le aspettative nutrite dai ristoratori italiani all’estero.

“C’è bisogno – ha ribadito Sommaria – di un segnale di solidarietà forte, di un riconoscimento e di apprezzamento per l’attività svolta fuori dall’Italia. Un apprezzamento che è mancato fino ad oggi e che potrebbe tradursi in un’onorificenza”.

“I ristoratori italiani – ha detto ancora Sommaria – si aspettano risposte di carattere più pratico. Il mio augurio è che essi non debbano più sentirsi soli, ma che possano invece percepire la vicinanza del loro Paese d’origine e, con esso, quella di tutta l’imprenditoria italian

Sul ruolo della ristorazione come “mezzo per la rappresentazione e la diffusione di una certa immagine dell’Italia all’estero” ha parlato,invece,Gaetano Fausto Esposito, Direttore di Assocamerestero, l’associazione delle Camere di Commercio Italiane nel mondo.
“Un’immagine fatta di buongusto, qualità e tradizione”, ha ricordato Esposito. “Quella che si trasmette è l’immagine dei territori, della ricchezza, della varietà del nostro modo di avvicinare il mercato internazionale. Occorre collegare di più l’estero con l’Italia e l’Italia con l’estero – ha concluso - e combinare le caratteristiche dello stile italiano con quelle del mercato internazionale, senza perdere le identità, ma arricchendole”.

L’esperto Paolo Giovanni Novarese, è intervenuto sul tema della ristorazione internazionale. Ha definito i ristoratori come “direttori d’orchestra, marketing manager, grandi comunicatori, imprenditori ed export manager”.
“Tutto questo è il ristoratore – ha detto Novarese – un uomo eclettico, dalle mille sfaccettature, in grado di adottare una strategia che punti al prodotto e che permetta dunque di restare legati alle proprie radici”.

I lavori sono stati chiusi da Beppe Bigazzi, gastronomo per eccellenza noto in Italia ed all’estero per la trasmissione “La prova del cuoco” con Antonella Clerici. Bigazzi ha sottolineato come “finalmente la cultura italiana” si sia “ accorta che l’enogastronomia è cultura”.
“L’arte, la moda e l’enogastronomia – ha sottolineato Bigazzi – sono i fattori che spingono i turisti a venire in Italia. L’enogastronomia in particolare ha portato l’Italia ad essere uno dei più importanti Paesi industrializzati”.

I lavori del Convegno riprenderanno domani. Il programma prevede, che il dibattito si concentri sui ristoratori italiani dell’America del Nord e dell’America del Sud. Nell’ultima giornata si parlerà di “storia, cultura e prospettive della ristorazione italiana nel Mondo” e si aprirà con l’intervento del Ministro Alemanno.

r.r.



 
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