SAN GALLO (SVIZZERA) - Su iniziativa del Presidente della Repubblica austriaca, Heinz Fischer (nella foto), si è tenuto il primo di una serie di incontri trilaterali a cui hanno preso parte sia il Presidente della Germania, Horst Koehler, sia il Presidente della Confederazione elvetica Joseph Deiss. E’ la prima volta che gli incontri trilaterali si tengono a livello di capi di stato in quanto sino ad oggi tali vertici erano limitati a livello di Ministri.
Il vertice trilaterale si è tenuto presso il Palazzo del governo cantonale di San Gallo (Svizzera) ed è durato l’interna mattinata del 20 novembre. Il pranzo ufficiale si è tenuto presso il Gasthaus zum Gupf nel cantone di Appenzello Esterno.
All’ordine del giorno del vertice c’erano i seguenti argomenti:
- Attualità sulla politica interna ai tre Paesi: questioni sociali, misure per lo sviluppo economico, federalismo, riforme costituzionali, cooperazione e crescita economica;
- Questioni sull’integrazione europea: politica di integrazione della svizzera; futuro dell’Ue (allargamento e trattato costituzionale);
- Temi internazionali d’attualità: Europa Medio-orientale, crisi internazionali (Afghanistan, medio oriente, Iraq), rapporti transatlantici: riforma dell’ONU.
Relativamente alla politica internazionale i tre presidenti hanno discusso della ratifica dei trattati bilaterali tra la Svizzera e la UE ed il Presidente della Confederazione elvetica Josef Deiss ne ha sottolineato l’importanza mettendo l’accento sulla libera circolazione delle persone, lasciando prefigurare tutte le difficoltà emotive dopo l’entrata nella Ue dei 10 nuovi Paesi. Questo argomento, in ogni modo, sarà trattato dal Parlamento svizzero nella sessione di dicembre e, con grande probabilità, diverrà anche oggetto di consultazione popolare. Sull’esito del referendum nessuno dei presidenti, sia quello tedesco che quello austriaco, hanno espresso ipotesi su quale potrebbe essere l’atteggiamento dei cittadini dei rispettivi Paesi.
Sempre parlando di questioni internazionali i capi di Stato hanno discusso anche temi interni ed esterni alla UE, dichiarando succintamente che con la Turchia occorre avviare tutte le iniziative necessarie per l’accoglimento della sua candidatura, che potrebbe essere seguita con maggiore attenzione durante la presidenza austriaca nel 2006.
Tra gli altri temi evocati non si è mancato di fare riferimento al Medio oriente ed in particolare alla crisi irachena. Al riguardo, il presidente tedesco ha sostenuto che la situazione attuale in Medio Oriente, dopo la morte di Yasser Arafat, costituisce una chance per intensificare i negoziati di pace ed apre nuovi scenari alla soluzione di antiche rivalità.
In tema di cooperazione internazionale il Presidente Heinz Fischer ha ricordato le difficoltà che sta vivendo il continente africano, richiamando a tale riguardo anche le responsabilità e gli impegni dell’Ue, affinché si impegni a promuoverne lo sviluppo socio-economico, quale condizione essenziale per il rilancio di quest’area depressa da numerosi problemi che vanno dalle malattie endemiche alle guerre tribali.
Altro argomento a cui i tre Capi di Governo hanno dedicato particolare attenzione, nella conferenza stampa alla quale hanno partecipato la scrivente ed il console d’Italia in San Gallo, Gian Paolo Ceprini, è la necessità di una ripresa economica nei rispettivi Paesi, facendo riferimento in particolare agli obiettivi del Trattato di Lisbona quale scopo da perseguire per uno sviluppo equilibrato e duraturo nel nostro continente.
Interessante é stata la parte finale alla quale hanno preso parte numerosi giornalisti delle principati testate e reti televisive dei tre Paesi, che hanno posto delle domande sulle tendenze prossime dei rispettivi Governi sui temi scottanti dell’economia, dell’allargamento UE e della riforma ONU.
Alla domanda di un giornalista ticinese che ha chiesto al Presidente Josef Deiss se in futuro sono previsti degli incontri simili con l’Italia, al riguardo questi lo ha escluso precisando che l’incontro con Paesi come l’Italia continuerà ad avere carattere bilaterale.
Un’altra domanda interessante è stata posta dal Console italiano sia al Presidente Josef Deiss che al Presidente tedesco Horst Koehler sull’allargamento del Consiglio di Sicurezza ONU. Entrambi hanno affermato che l’argomento in questione non è stato trattato se non superficialmente. Il Presidente Josef Deiss alla replica, se condivideva la proposta tedesca ha affermato che la Svizzera ritiene si debba affrontare una riforma globale e non limitarsi a posizioni restrittive.
Michele Schiavone