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15 gen 2005PAPA/ Giovanni Paolo II nel discorso al corpo diplomatico del Vaticano indica le quattro sfide del mondo d’oggi: vita, pane, pace e libertà

(Italia Estera) - CITTA’ DEL VATICANO - Giovanni Paolo II ha ricevuto in udienza per gli auguri di buon anno i 37 membri del corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede. 'La Santa Sede sa di avere in voi, signori ambasciatori, degli interlocutori altamente qualificati, perchè e' proprio della missione dei diplomatici superare i confini e congiungere i popoli'. Queste le parole rivolte loro

Il ha Papa ha proseguito il suo discorso con un riferimento al maremoto nel sudest asiatico, catastrofe che 'ha segnato di un grande dolore l'anno trascorso, un anno provato anche da 'altre tragedie', come gli atti di terrorismo e di violenza.

Giovanni Paolo II ha quindi ricordato il messaggio rivolto quest'anno in occasione della 38ma giornata mondiale della pace, aggiungendo: 'Lo stesso messaggio, 'Vinci il male col bene', vorrei rivolgere a voi, signori ambasciatori. Esso puo' guidare tutti nel rispondere alle sfide dell'umanita' di oggi: la sfida della vita, la sfida del pane, la sfida della pace e la sfida della liberta'.

La prima, ha spiegato il Papa, 'si va facendo sempre piu' cruciale. Concezioni opposte', infatti, 'si confrontano sui temi dell'aborto, della procreazione assistita, dell'impiego di cellule staminali embrionali umane a scopi scientifici, della clonazione'. La posizione della Chiesa, ha ribadito comunque Giovanni Paolo II, 'e' chiara: l'embrione umano e' soggetto identico all'uomo nascituro e all'uomo nato che se ne sviluppa. Nulla, pertanto, e' eticamente ammissibile che ne violi l'integrita' e la dignita'.

Affrontato poi il tema della fame nel mondo, i cui dati 'sono drammatici: centinaia di milioni di esseri umani soffrono gravemente di denutrizione'. Nell'indicare la 'sfida del pane' come seconda sfida dell'umanita' di oggi, dunque, il pontefice ha sottolineato che e' richiesta 'una mobilitazione morale dell'opinione pubblica e dei responsabili uomini politici, soprattutto di quei Paesi che hanno raggiunto uno standard di vita soddisfacente o florido'.

Giovanni Paolo II ha quindi affrontato il tema della pace, ricordando le guerre che nel mondo causano innumerevoli vittime innocenti e affermando che 'a tali tragici mali si aggiunge il fenomeno disumano del terrorismo, che ha raggiunto una dimensione planetaria ignota alle precedenti generazioni'. Il PAPA ha quindi ricordato ai diplomatici che proprio loro sono, 'per professione, e certo anche per vocazione, gli uomini della pace'.

Giovanni Paolo II ha poi indicato l'Europa, dove 'nazioni un tempo avversarie si ritrovano oggi insieme nell'Unione europea', come esempio di dialogo e di pace possibile.
'La liberta' di religione', infine, secondo il pontefice 'resta in numerosi Stati un diritto non riconosciuto'. Tuttavia, 'l'anelito a questa liberta' non e' sopprimibile' e 'rimarra' vivo e pressante finch¿Â¿ sara' vivo l'uomo'. Giovanni Paolo II ha quindi rivolto un appello affinch¿Â¿ 'in tutto il mondo la liberta' religiosa sia protetta da un'efficace tutela giuridica, e siano rispettati i doveri e i diritti supremi degli uomini per vivere liberamente nella societa' la vita religiosa'.



 
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