(Italia Estera) BOLOGNA “Un grande punto di riferimento, un esempio di impegno civile e democratico, un uomo importante per tutta la sinistra e per la nostra regione”. Con queste parole il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani (nella foto) ha ricordato in un messaggio di cordoglio alla famiglia Gianni Giadresco, partigiano e parlamentare italiano in numerose legislature, scomparso oggi a Ravenna. “Lo ricorderemo con affetto e riconoscenza – ha scritto ancora Errani - in particolare per la tensione ideale e per la passione politica che non ha mai cessato di coltivare e che ha saputo trasmettere a tanti giovani.”
Per Norberto Lombardi, Coordinatore dei Forum per gli Italiani nel Mondo, “la notizia della morte di Gianni Giadresco mi riempie di grande tristezza. Eravamo amici da molti anni e conoscevo bene la sua passione per le politiche d’emigrazione.
Con lui il confronto era stimolante e non è mancato mai, neanche quando, dopo la nascita del PDS, abbiamo imboccato diverse strade politiche. Nel campo dell’emigrazione – aggiunge Norberto Lombardi - Gianni era una figura centrale, capace di rapporti ampi e diffusi che andavano al di la degli schieramenti politici. Ha sempre saputo interpretare le esigenze di fondo delle nostre comunità all’estero.
Eugenio Marino: il ricordo piacevole delle chiacchierate e dei suoi aneddoti
Conoscevo personalmente Gianni Giadresco da pochi anni, ma avevo letto e sentito parlare molto di lui e su di lui. Quando ci incontravamo mi piaceva farmi raccontare aneddoti su Enrico Berlinguer e il periodo in cui lui faceva parte della sua segreteria occupandosi dei temi dell’emigrazione italiana.
Mi raccontava di quando con Berlinguer, per la prima volta, candidarono e fecero eleggere al Parlamento europeo una donna italiana all’estero, figlia di emigrati. O di come, ogni volta che lui andava presso le nostre comunità all’estero, si preoccupava di comprare una buona scorta di Turmac: le sigarette preferite dal segretario che in Italia era difficile trovare.
Prima dell’estate, proprio in occasione del ventennale della morte di Berlinguer, ci siamo sentiti per concordare un’intervista sull’impegno di Berlinguer per gli emigrati. Ma dovemmo rimandare tutto perché Gianni stava male. Anche a settembre ci ho riprovato. Stessa risposta. Oggi, dunque, al piacevole ricordo delle chiacchierate e dei suoi aneddoti, si aggiunge la tristezza per la sua morte.
Eugenio Marino, Responsabile Comunicazione Ufficio DS Italiani all’Estero