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17 apr 2005PAPA, Tutto pronto per il primo Conclave del Terzo Millennio

CITTA' DEL VATICANO - (Italia Estera) - Tutto è pronto per l'apertura del primo Conclave del Terzo Millennio. Nel pomeriggio di domani i 115 cardinali elettori si riuniranno nella Cappella Sistina per eleggere il 265esimo Papa della Chiesa cattolica.

Dopo il Giuramento con le mani sul Vangelo sotto la volta michelangiolesca della Sistina, scatterà l''extra omnes'. Il 'fuori tutti', che verrà  proclamato dal maestro delle Cerimonie, monsignor Piero Marini,  darà il via alle consultazioni vere fra i cardinali per arrivare all'attesa fumata bianca. A quel punto, i porporati decideranno se procedere già nel pomeriggio di domani al primo scrutinio.

Questa sera , intanto, i porporati provenienti da 52 paesi si sono trasferiti negli alloggi, assegnati  loro a sorte, nella nuova Casa di Santa Marta, voluta da Giovanni Paolo II. Quindi si sono riuniti tutti insieme per l'ora di cena. Domani mattina alle ore 10, nella Basilica Vaticana sara' celebrata la Santa Messa 'per l'elezione del Romano Pontefice'. Nel pomeriggio, poi, alle 16.30 comincera' la processione dei Cardinali elettori che partendo dall'Aula della Benedizione raggiungera' la Cappella Sistina. Per la prima volta il rito potra' essere seguito da tutti in diretta televisiva.

Ieri sera si sono conclusi i Novendiali con una messa nella Cappella Papale presieduta dal cardinale Jorge Arturo Medina Estévez, Prefetto emerito della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti. I Novendiali che rappresentano  il periodo di lutto per la scomparsa di Giovanni Paolo II  erano cominciati  lo scorso 9 aprile.

 

 

 

Il direttore della sala stampa vaticana, Joaquin Navarro Valls,ha tenuto una  conferenza stampa nella quale è stato reso noto che le eventuali ‘fumate’ dovrebbero avvenire alle 12:00 e alle 19:00; nel caso in cui dovesse essere necessario procedere al voto pomeridiano, dovrebbe svolgersi intorno alle 16:00. La Cappella Sistina, ha spiegato il portavoce vaticano, è stata completamente isolata dall’esterno ed è stata compiuta un’attenta bonifica ambientale. In nessuna congregazione generale si è parlato di “nomi di papabili”, ha precisato Navarro Valls, aggiungendo che lunedì sia la cupola di San Pietro sia i Giardini vaticani rimarranno chiusi, in attesa dell’elezione del nuovo Papa.

 

 

 

Contro gli 'orecchi' indiscreti sul Conclave 'bolle elettroniche'

Contro gli 'orecchi' indiscreti puntati sul Conclave saranno utilizzate 'bolle elettroniche', in gergo tecnico 'jammer', in grado di annullare le frequenze radio. Un sistema che rende inattive eventuali microspie, anche quelle più sofisticate che usano il blue-tooth come canale di trasmissione. Ieri, da parte degli esperti che lavorano all'apposita sezione distaccata della Gendarmeria vaticana, sotto la supervisione del cardinale Camerlengo, Eduardo Martinez Somalo, sono state effettuate le ultime bonifiche alla Cappella Sistina e al Collegio di Santa Marta.

La cappella Sistina verrà totalmente schermata all'esterno, con il conseguente abbassamento della potenza delle trasmissioni radio telefoniche nei perimetri dello Stato. Saranno inattivi cellulari, microfoni direzionali, registratori digitali, mentre all'interno della Sistina e in ogni piano della Domus Santa Marta verranno installati i 'jammer', che potranno bloccare i segnali cellulari, qualsiasi microspia telefonica senza fili o apparecchio spia e registrazione su dittafoni digitali. Il dispositivo si applica infatti per rendere impraticabile l'uso di vari tipi di microtrasmettitori radio ed esplosivi radio controllati.

I cardinali saranno scortati dalla sicurezza vaticana durante il percorso che li condurrà da Santa Marta alla cappella Sistina. Nessuno potrà avvicinarsi al corteo dei porporati elettori per l'intera durata del Conclave, neanche all'aperto e per gli spostamenti dei Cardinali chiamati ad eleggere il 265esimo vescovo di Roma si useranno le stesse apparecchiature che vengono adottate nei cortei presidenziali.

Il latino sarà la lingua del Conclave. I 115 cardinali chiamati ad eleggere il successore di Wojtyla, infatti, durante le consultazioni e per tutto il tempo delle votazioni si avvarranno del latino. Sarà dunque questa la lingua con la quale si comprenderanno i porporati che provengono  da ogni parte del mondo. Invece nelle congregazioni generali del  pre Conclave stando a quanto riferiscono, al 90%  hanno parlato in italiano.

 

 

 

L’'Universi Dominici Gregis' disciplina l’elezione del Papa

E' scritto nella Costituzione Apostolica 'Universi Dominici Gregis', che sono 77 i voti necessari per l'elezione del papa. In essa viene spiegato che nei primi 12 giorni di conclave (ossia dal 18 al 29 aprile), per essere eletti papa si richiede una maggioranza dei due terzi dei 115 cardinali elettori più uno, ossia, 77 voti. Per quella data, poi, se non sarà ancora stato eletto il nuovo pontefice, si potrà passare alla maggioranza assoluta o al ballottaggio tra i due candidati più votati nell'ultimo scrutinio.

Domani, nel pomeriggio,dopo che saranno chiuse le porte della Cappella Sistina, i cardinali decideranno se procedere al primo scrutinio. Martedì 19 e mercoledì 20 gli scrutini saranno invece, come da Costituzione, quattro al giorno, ripartiti in due al mattino e due al pomeriggio. Dopo tre giorni, se non c'è ancora il papa eletto, la Costituzione prevede un giorno di sospensione dedicato alla preghiera, alla riflessione e all'esortazione del cardinale primo nell'ordine dei diaconi. Dopo di che si riprendono le votazioni per un massimo di 7 scrutini. Se non c'è nulla di fatto, i cardinali devono fare un'altra giornata di sospensione, con una esortazione dettatata dal primo cardinale dell'ordine dei preti. Segue un'altra tornata di 7 scrutini. Se anche questa risultasse infruttuosa, si fa un nuovo giorno di pausa con una esortazione, questa volta, affidata al primo cardinale dell'ordine dei vescovi. Si riprende quindi a votare per 7 volte. Solo a questo punto i cardinali dovranno scegliere cosa fare: se votare, cioè, con l'elezione a maggioranza assoluta o votare a maggioranza assoluta facendo tuttavia ballottaggio tra i due cardinali piu' votati nell'ultimo scrutinio.

 

 

 

Nei primi secoli del Cristianesimo i cardinali erano i parroci delle 25 chiese di Roma

Nei primi secoli del Cristianesimo i cardinali erano i parroci delle 25 chiese di Roma e solo nel 1059 divennero elettori esclusivi del Papa. Quella riunione non si chiamava ancora Conclave. Fu solo nel 1216 che gli abitanti di Perugia, stanchi di aspettare l'elezione del successore di Innocenzo III, misero i cardinali sotto chiave, ''cum clave'', obbligandoli così alla clausura finché non avessero eletto il nuovo pontefice. Nel 1586 papa Sisto V portò il numero degli elettori da 30 a 70, poi accresciuto nel 1958 da Giovanni XXIII, che nel 1962 stabilì che tutti i cardinali fossero vescovi. Un'usanza che papa Montini e poi Wojtyla hanno deciso di ignorare, come si è visto anche nell'ultimo Concistoro con la nomina di 4 teologi ultraottantenni. Nel 1970, con una scelta poi confermata da papa Wojtyla, Paolo VI decise anche che a 80 anni i cardinali perdessero le cariche all'interno della Curia romana e degli organismi vaticani, e che perdessero il diritto di entrare in Conclave, e quindi di eleggere il papa. La ragione di tale decisione, spiegò lui stesso, ''è da cercare nella volontà di non aggiungere al peso di così veneranda età l'ulteriore gravame costituito dalla responsabilità della scelta di colui che dovrà guidare il gregge di Cristo in modo adeguato alle esigenze dei tempi''.

 

 

 

Le campane vaticane per la prima volta annunceranno al mondo l’elezione

Sono sei le campane vaticane che accompagneranno, suonando a festa, per la prima volta nella storia, la fumata bianca che annuncerà l'avvenuta elezione del nuovo pontefice.

Ognuna di esse ha un nome. La prima, considerata la 'sorella maggiore' del gruppo non per l'età di 'fusione' ma per indubbia visibilità, è il 'Campanone' (quello che si vede da piazza San Pietro a sinistra della Basilica): ha 204 anni e pesa 9.000 kg, diametro di 2,30 metri, 2,60 di altezza; la sua nota è il Fa basso. Segue il 'Campanoncino': 263 anni, 2.600 kg, diametro 1,77 e 1,90 l'altezza; la sua nota è il Si bemolle maggiore. La terza campana è la 'Rota', la decana del gruppo: il suo compito in origine era quello di chiamare a raccolta gli Uditori del tribunale della Rota Romana: il suo peso è di solo (si fa per dire) 1.800 Kg, diametro 1,40 m, altezza 1,35; la sua nota è il Re. La segue la 'Predica': giovanissima con i suoi 96 anni di età, 850 kg di peso, 1,08 m di diametro e 1,17 di altezza; la sua nota è il Fa. Poi c'è l''Ave Maria', rifusa nel 1932, 280 kg di peso, diametro di 0,75 m e 0,80 di altezza; la sua nota è il Si naturale. Infine, chiude il gruppo la 'Campanella': 164 anni, 260 kg, diametro 0,73 m, altezza 0,80; la sua nota è il Do acuto.




 
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