ROMA - (Italia Estera) - Ferretti torna ancora sulla Stampa Italiana all'estero, con questo messaggio:
Gustavo Velis da Mar del Plata scriveva ieri: Tutti sappiamo che i contributi non si danno solo da questo anno, pertanto, la mia domanda è: "Perché, si rendono conto improvvisamente di queste cose che invece succedono da anni?."
Probabilmente non e' stato molto attento e non si e' accorto come da molti anni si discuta della necessita' di maggiori controlli.
Per esempio Gaetano Cario, direttore-editore dell’Eco d’Italia di Buenos Aires scriveva gia' nel lontano 1997:
E' indispensabile modificare il decreto istitutivo della Commissione per l'accertamento dei contributi, perché siano verificati veramente i requisiti di ammissione ai finanziamenti predisponendone i relativi piani di ripartizione.
Il 14 aprile del 2004 l’On. Giuseppe Giulietti, quale Responsabile Nazionale Area Comunicazione DS, dichiarava:
“Talvolta i finanziamenti vengono purtroppo erogati in favore di giornali che sono scomparsi o che hanno smesso di funzionare da anni. Testate che non raggiungono l'utente attraverso le vie postali (abbonamento) e nemmeno per i canali classici della distribuzione (edicole). Io vorrei quindi risparmiare questi soldi per darli agli editori seri e volenterosi.”
Potrei citare molti altri esempi per dimostrare anche al signor Velis, unico bastian contrario, che non ho "inventato" una qualche polemica per chissa' quali oscuri motivi. La riprova e' nel fatto che tanti editori concordano con me.
Ricevo oggi un messaggio di Mimmo Porpiglia direttore-editore di Gente d'Italia, nel quale afferma:
“Fino a quando non si faranno delle ispezioni mirate (cioè improvvise) per controllare nelle tipografie che ormai appartengono alle stesse società proprietarie delle "grandi" testate, i quantitativi di carta e inchiostro, la tiratura e soprattutto la diffusione, non si verrà mai a capo di nulla. La diffusione, per esempio, è il sistema più opportuno per "controllare".
Gian Luigi Ferretti