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27 mag 2005Assemblea Confindustria, Montezemolo: ''Il Paese arretra in modo preoccupante. C'è sfiducia''

ROMA –(Italia Estera) -  Il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo, ha tenuto la sua relazione all'assemblea generale. Si è rivolto  ai sindacati italiani, Cgil, Cisl e Uil per sollecitarli, in un momento difficile per l'economia e l'industria italiana, a guardare avanti. ''E' arrivato il momento di rifondare le relazioni sindacali per sviluppare il valore dell'impresa e del lavoro. Serve un modello di rapporti adeguato ai tempi, per dar prospettive concrete al fatto che capitale e lavoro hanno oggi il grande interesse di guardare avanti''.

''Devo dire con rammarico che, al di là delle buone intenzioni, un anno è trascorso senza risultati concreti. Esser tornati a parlarci ha creato un clima migliore, che però deve servire a costruire un modello di relazioni collaborativo'', ha sottolineato Montezemolo. Ma a questa mano tesa, secondo il numero uno di Confindustria, i sindacati non hanno risposto, come dimostrano le piattaforme rivendicative presentate in questa stagione di rinnovi contrattuali. A cominciare da quella dei metalmeccanici, ''al di fuori di ogni compatibilità e che pretendono di stravolgere unilateralmente le regole del gioco''.

Montezemolo conferma la scelta ''del dialogo e del confronto'', ma punta il dito sugli insuccessi di quest'ultimo anno.

Gli imprenditori, comunque, sono pronti ''a fare la propria parte, visto che malgrado tutti gli sforzi è risultato finora impossibile qualsiasi accordo''. Ed è per questo che viale dell'Astronomia si appresta a preparare ''un documento ad hoc importante e innovativo'' che presenterà prossimamente a Cgil, Cisl e Uil.

Secondo il presidente di Confindustria, ''dobbiamo contribuire assieme a far crescere la competitività delle nostre imprese. Altrimenti i maggiori salari sarebbero solo l'anticipo di futuri licenziamenti''. Montezemolo non usa mezzi termini, quindi, per tratteggiare il futuro scenario industriale, se anche i sindacati non si rimboccheranno le maniche per uno sforzo comune. ''Il Paese da tempo non cresce, arretra in modo preoccupante. C'è sfiducia. Una sorta di rassegnazione in cui anche noi imprenditori talvolta smarriamo il nostro ottimismo''.

Occorre, quindi, ''rivalutare la capacità di produrre ricchezza e la componente rappresentata dal lavoro, ma la rivalutazione non può essere solo una questione di contrattazione sindacale come sta avvenendo''. E ancora, rivolto ai sindacati, Montezemolo aggiunge: ''Siamo consapevoli delle difficoltà di lavoratori e aziende, ma dobbiamo evitare di fare, noi e voi, la fine dei polli di Renzo che si beccavano ferocemente mentre venivano portati al macello. Noi non vogliamo andare al macello''.

Montezemolo ha poi rivolto un appello ai politici sia della maggioranza che dell'opposizione, affinché decidano con coraggio senza pensare al prossimo appuntamento elettorale: ''Togliete la testa dalle urne elettorali. Fate scelte di rigore orientate allo sviluppo e alla competitività internazionale, che sono le chiavi del nostro futuro''.

''Non si possono accontentare tutti'', ha sottolineato. ''Lo diciamo al governo e alla maggioranza, di fronte alle scelte di queste ore in materia economica e fiscale''. E, proprio per questo, ''come cittadini prima e come imprenditori poi giudicheremo le scelte di chi s'è assunto l'onere e l'onore di governare, ma anche il senso di responsabilità dell'opposizione di fronte alla gravità e all'urgenza dei problemi''.

Quindi, commentando il 'risiko' bancario che ha visto coinvolte Bnl e Antonveneta, Montezemolo ha detto: ''Non è stato un bello spettacolo''. ''Si è scatenata - ha aggiunto - una malintesa battaglia per l'italianità delle banche, fatta di dichiarazioni intempestive da parte di politici italiani e non solo italiani''. Affrontata dal presidente dell'associazione degli industriali anche la questione dell'Irap: ''Togliere l'Irap sul lavoro è urgente per far recuperare competitività'', ha affermato Montezemolo. ''Si deve ridurre il cuneo fiscale e spostare parte del carico dal costo del lavoro nazionale alle imposte indirette, che pesano in eguale maniera sulla produzione interna e su quella importata. Quest'operazione - ha detto - può prendere il via fin d'ora. E' ormai chiaro a tutti che va abolita l'Irap, che grava solo sul lavoro italiano e sul capitale investito nel nostro territorio. Non solo perché ce lo chiede l'Europa''.

Berlusconi agli imprenditori

Il premier Silvio Berlusconi replica così all'intervento di Luca Cordero di Montezemolo: ''Sono profondamente convinto che c'è la possibilità per tutti noi di uscire da questa situazione difficile. Occorre che ci crediamo, che ci lavoriamo insieme e ci impegnamo insieme''.'. ''Il ministro Scajola - aggiunge il presidente del Consiglio dal palco di viale dell'Astronomia - ha già rappresentato i sentimenti, i pensieri e i progetti del nostro governo''. Quindi Berlusconi lancia un vero e proprio appello agli imprenditori, invitandoli ''a crederci'' e a lavorare insieme per uscire dal difficile momento economico del Paese. ''Abbiamo superato situazioni più difficili, ce la faremo anche questa volta'', spronail presidente del consiglio. E a chi gli chiede se, come dicono Eurostat e Ocse, l'Italia sia in recessione, replica: ''Condivido le preoccupazioni di tutti'. Quanto alla prossima Finanziaria, che l'Europa raccomanda dura e rigorosa, taglia corto: ''Adesso vediamo''.

Fini: sulla relazione di Montezemolo: ''Una requisitoria contro il sistema politico istituzionale ma miope sulle reticenze delle imprese''

Fini commenta a muso duro la relazione del presidente di Confindustria. Una relazione ''viziata da interessi di parte". ''Lo avrei apprezzato di più - aggiunge il ministro degli Esteri - se nella sua lunghissima requisitoria contro ritardi, inadempienze e responsabilità, molte delle quali reali, del sistema politico istituzionale, il presidente di Confindustria avesse speso almeno qualche parola per ricordare delle miopie, titubanze e reticenze da parte delle imprese''. ''Montezemolo – rincara la dose Fini - è un uomo troppo intelligente per non sapere che in una condizione economica così difficile, Confindustria ha la sua quota di responsabilità''. E, invece, sottolinea il presidente di An, ''l'omissione di questo aspetto mi fa dire che si è comportato, ed in questo è stato bravo, come i leader politici i quali dicono le cose che garantiscono il convinto consenso della platea ma certamente prendono tutta l'analisi viziata da un interesse di parte''.

Una posizione, questa di Fini, che non trova però d'accordo la maggioranza.

Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini afferma che quella di Montezemolo ''non è stata una resa dei conti''. Il leader degli industriali, fa notare Casini ''ha avuto una capacità di analisi a volte anche dura, e qualche senso di autocritica in più non sarebbe stato male''. Ma ''quello che è importante e che emerge dalla relazione di Montezemolo – chiarisce Casini - è l'appello allo spirito di ricostruzione che deve vederci tutti uniti: industriali istituzioni e governo. Questo mi sembra un fatto positivo, non distruttivo''.

Diverso da quello di Fini anche il giudizio del leader dell'Udc Marco Follini. ''Condivido e apprezzo la relazione di Montezemolo - dice infatti l'esponente centrista - Data la situazione del Paese, una certa severità era inevitabile e, prima ancora, doverosa''. Secondo  Follini ''il sistema paese, tutto il sistema paese, si trova dentro una quaresima che ha origini non recentissime. E' quindi giusto prenderne coscienza da parte di tutti: governo, opposizione e parti sociali. E prima lo si fa e meglio è''. Anche per il ministro dell'Economia Domenico Siniscalco, quella di Montezemolo, è stata ''una relazione eccellente, nel senso non retorico''. Mentre il neoministro delle Attività produttive Claudio Scajola sottolinea che ''l'Italia ha bisogno di una vera e propria operazione di fiducia'', e gli industriali devono avere uno ''scatto di orgoglio''. Il governo, assicura quindi il ministro azzurro, si sente pienamente ''a fianco delle imprese'' ma nella consapevolezza che ''il futuro sarà meno generoso con aiuti, incentivi e protezione per lo sviluppo''.

Apprezzamenti per l'intervento del numero uno di viale dell'Astronomia giungono anche dal ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno, che parla di una relazione ''di grande respiro'', sottolineando ancora che dall'analisi di Montezemolo è venuto ''un forte richiamo alla concorrenza, alla lotta contro le rendite, i monopoli e il sommerso. Si tratta di temi molto importanti - spiega il ministro di An - di cui il governo deve tenere conto per fissare le proprie azioni nell'ultimo anno di legislatura''.

Romano Prodi parla di ''un bellissima relazione'', con cui il leader dell'Ulivo dice di trovarsi ''consapevole e concorde''. ''Non ha nascosto nessuno dei problemi del paese - sottolinea il Professore - ha delineato soluzioni forti: mi trova consapevole delle grandi difficoltà che abbiamo e concorde sulla diagnosi'', ha concluso. Sempre in casa del centrosinistra, il segretario dei Ds Piero Fassino dice di apprezzare l'intervento di Montezemolo, in particolare ''la parte riferita all'Europa e quella conclusiva''. E a chi gli chiede se condivide il parere di Confindustria, ossia chiudere con il passato e iniziare daccapo, il leader della Quercia taglia corto: ''Sono assolutamente d'accordo''.

 

 




 
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