ROMA - (Italia Estera) - Il referendum sulla fecondazione in Italia è fallito e il presidente di An Gianfranco Fini, che si era schierato per tre sì ed un no, scatenando la polemica all'interno del suo partito, oggi commenta le voci di stampa che ipotizzano le sue dimissioni dai vertici di Alleanza nazionale: ''Non ci penso neanche. Questo è poco ma sicuro''. Quindi difende la sua posizione. ''Dopo il referendum non ho cambiato idea, non saranno certo le polemiche politiche a turbare la mia certezza di aver agito secondo la mia coscienza''. Fini ricorda che An aveva scelto ''di lasciare libertà di coscienza'' in materia di referendum.
I dati sull'affluenza fanno dire al leader di An che ''in Italia il referendum è obsoleto, uno strumento che va ripensato''. ''Io -afferma- continuo ingenuamente a chiedermi che cosa c'entrassero, la politica, gli schieramenti di parte, i posizionamenti personali con quesiti referendari che avevano come soggetto il rapporto tra la morale e la scienza, la tutela della vita, la salute della donna''.
Maurizio Gasparri e Mario Landolfi buttano acqua sul fuoco ed escludono rese dei conti o ripercussioni all'interno del partito. Ma il ministro Gianni Alemanno (NELLA FOTO) annuncia: ''Ho scritto al presidente Fini, per rassegnare le mie dimissioni da vicepresidente di An''. Per Alemanno, ''tutti ora dobbiamo metterci in discussione: non si può far finta di niente. La mia coscienza mi dice che tutto il vertice del partito deve rimettersi in discussione''. Quindi precisa: ''Tutti i partiti devono interrogarsi, An per prima. Sulla carenza di un dibattito interno che non ha saputo interpretare questa svolta; almeno nei suoi vertici. Ma non dobbiamo banalizzare riducendo tutto ad una questione di leadership''.
Il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano, schierato per il no, afferma: ''Dentro An c'è un evidente problema politico, a causa della divaricazione seria che si è prodotta tra la posizione assunta e confermata dal leader Fini e quella larghissimamente prevalente fra i quadri del partito e praticamente in tutta la base''. Mantovano commenta l'esito referendario: ''Si è stravinta una battaglia''. Ora, spiega, va avanti la sfida per sottolineare che ''non tutto ciò che è tecnicamente possibile è per ciò stesso eticamente praticabile e politicamente sostenibile''.
Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, on. Mirko Tremaglia, commenta così il dibattito di questi giorni all’interno di Alleanza Nazionale: “Dopo i dissensi referendari cambiamo pagina. Difendiamo la nostra identità. Sciogliamo le correnti. E’ un momento drammatico. Rispettiamo la nostra storia. Ricominciamo per vincere. Io scelgo Fini”.