SAN GALLO(SVIZZERA) –
Michele Schiavone responsabile dei Ds-Svizzera e consigliere del CGIE fa l’analisi del risultato del Referendum:
I recenti referendum sulla procreazione medicalmente assistita rappresentavano per la nostra comunità un'occasione ultima per poter verificare l'affidabilità delle anagrafi elettorali, e in coscienza costituivano un valore aggiunto di esperienze che avrebbero apportato nuove indicazioni alla discussione anche nel nostro Paese. Al di là delle ancora gravi inefficienze amministrative che hanno reiterato l'ostracismo del voto a numerosissimi cittadini all'estero, la partecipazione al voto in Svizzera é risultata esigua e si attesta leggermente sotto le percentuali di quella del 2003, allorché per la prima volta si votò per corrispondenza per l'articolo 18 dello statuto dei lavoratori.
L'esito del referendum, che in termini di partecipazione é in linea con i risultati dell'intera circoscrizione estera , ci induce a ripensare le modalità di coinvolgimento dei nostri cittadini alla vita politica e incalza il governo a compiere gli sforzi necessari per permettere a tutti i cittadini italiani all'estero di poter partecipare al voto per il rinnovo del Parlamento nazionale.
E' questa la sfida che ogni forza politica all'estero, di governo e di opposizione, dovrà assumere nei prossimi mesi per legittimare la presenza dei nostri rappresentanti nel futuro Parlamento italiano, perché senza una corposa investitura elettorale la rappresentanza degli italiani all'estero rischia di essere sminuita nelle proprie prerogative.
In un referendum che si rivolgeva espressamente alle singole coscienze, e che ha visto la costituzione di comitati variegati ed eterogenei, i Democratici di Sinistra in Svizzera si sono spesi per dare agli italiani una legge migliore, adeguata alle esigenze della società del nostro tempo.
A risultato acquisito riconosciamo la volontà degli italiani ed anche la difficoltà oggettiva di pronunciarsi sui quesiti sottoposti al referendum, che in sostanza esulavano dalle convinzioni politiche degli schieramenti, perché interrogavano le coscienze dei singoli investendoli di grande responsabilità.
L'astensione dalla partecipazione al referendum può essere interpretata, ma resta ferma la necessità di dare risposte pratiche a problemi esistenti.
Le ragioni del nostro impegno profuso durante la campagna referendaria per offrire una soluzione alle numerose coppie che non possono avere figli, per dare una speranza di vita migliore ai portatori di malattie non ancora debellate e per alleviare le sofferenze psichiche e fisiche delle donne desiderose di diventare mamme, e che abbiamo espresso essere un nobile atto d'amore per il prossimo, muoveva da una forte convinzione ideale e da una moderna concezione di società.
Siamo convinti di esserci battuti per una causa giusta e che il consenso costruito attorno a queste aspirazioni di vita costituisce un patrimonio sul quale edificare nuove prospettive su una tematica così controversa. Ringraziamo tutte le organizzazioni, le forze sociali, le associazioni, i militanti ed i simpatizzanti assieme alle elettrici ed agli elettori che partecipendando al voto hanno espresso la volontà di dare una soluzione alla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita.
Democratici di Sinistra in Svizzera