Montevideo - 30 lug (Italia Estera) - Gli anarchici tornano a prendere di mira obiettivi italiani all'estero dopo gli attentati delle settimane scorse a Barcellona. Tre ordigni rudimentali sono stati lanciati la notte scorsa contro le pareti esterne della Camera di Commercio italo-uruguayana, dell'Istituto italiano di cultura e del consolato italiano a Montevideo. Lo ha detto l'incaricato d'affari presso l'ambasciata in Uruguay, Carlo Romeo, precisando che gli ordigni - lampadine riempite con catrame nel caso dell'Istituto di cultura e della Camera di commercio, di nafta nel caso del consolato - non sono esplosi e non hanno causato alcun danno materiale, sporcando solo le pareti degli edifici presi di mira. ''Si è trattato di un atto dimostrativo'', ha detto Romeo, che ha chiesto un incontro urgente - fissato per le prossime ore - con il ministro degli Interni uruguayano, Jose Diaz. Sulla parete esterna e sul portone dell'Istituto di cultura e della Camera di commercio sono stati affissi manifesti scritti in italiano e in spagnolo con la frase ''Continua la repressione del movimento anarchico in Italia''. Nei volantini - in cui si fa riferimento all'operazione Cervantes, al processo Marini, all'Operazione Fraria... Sardegna, Roma, Pisa - si vede anche raffigurata una donna con una copia del giornale ''New York World Telegram'' in cui c'è scritto ''Criminale è lo Stato!''. Ad accorgersi di quanto accaduto sono stati i dipendenti dell'Istituto, del Consolato e della Camera di Commercio, che hanno immediatamente chiamato la polizia di Montevideo, accorsa sul posto insieme alla scientifica.