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25 ago 2005ARGENTINA: I Porta-Cristo di Arroyo Seco

BUENOS AIRES - 25 ago - (Italia Estera/ La Tribuna Italiana) - Arroyo Seco, borgata con prerogativa di “cittadina santafesina” prossima a Rosario, è formata pure dalla Colonia di immigrati genovesi, tutti dediti al lavoro della campagna nella fertile “pampa umida”.

Fin dal loro arrivo a fine del 1800 hanno arricchito la Chiesa parrocchiale di stile coloniale, tutta bianca, con una statua processionale dalla loro Patrona la Madonna della Guardia , un capolavoro dell’arte statuaria lignea religiosa di Ortisei -Bolzano- Alto Adige, e pure con un Crocifisso processionale la cui Immagine proviene dagli artigiani delle Scuole gesuitiche. L’uso di portare in processione Crocifissi monumentali, sostenuti in perfetto equilibrio da un solo portatore proviene dalla quasi millenaria tradizione genovese che proviene dalle Crociate per la liberazione della Terra Santa dagli infedeli.

Arroyo Seco conta con una fiorente Squadra di Porta-Cristi i cui membri si turnano sotto il gran peso della Croce. Assieme a quella di Buenos Aires e di Rosario sono le uniche tre squadre attuanti in tutto il continente Americano.

Queste tre squadre effettuano incontri comunitari in date programmate durante l’anno, e così domenica 14 agosto si sono riunite per dare maggior ornamento alla Processione dell’”Assunta” di Arroyo Seco.

La giornata di nubi bianche e fresco venticello ha permesso l’atto centrale del pomeriggio con la Processione aperta da ben cinque Crocifissi uno più bello dell’altro messi in campo dai Genovesi -seguirono diverse centinaia di alunni di ambo i sessi dal Collegio parrocchiale, inquadrati dalle rispettive bandiere di cerimonia. Il grosso del corteo era formato dai parrocchiani partecipanti. A fine Processione nel Sagrato seguí la solenne concelebrazione Eucaristica con l’Altare circondato dai cinque Crocifissi Processionali dei Genovesi fra le bandiere spiegate al vento con i bei colori di Argentina, del Papa, d’Italia e della vecchia Repubblica Marinara di Genova. Veramente uno spettacolo di eccezione con lo sfondo della facciata coloniale della Chiesa e il suo tipico campanile svettante a piramide ben visibile tutt’attorno nell’immensa campagna tutta coltivata e verdeggiante di messi che formano la principale ricchezza dell’Argentina. Pochi sanno che Arroyo Seco ha il proprio porto cerealicolo sul rio Paraná con approdo di navi di 45mila tonnellate.

Concluso l’atto religioso i Porta-Cristo impaccano le proprie Immagini, i cui componenti: il titolo INAI e le estremità superiori delle Croci sono riposti in apposite casse per ritornare alle loro sedi di residenza: una nella Chiesa della Guardia di Rosario, due in Buenos Aires, le altre due rimangono nella Chiesa di Arroyo Seco come pure il “Cristetto” -piccolino- per i ragazzini “juniors” che formano il vivaio delle nuove leve di Porta -Cristo.

La serata trascorre in amena allegria dintorno alle tavole imbandite con torte di riso, di pasqualina, di pollo arrostito e sminuzzato, essendo i più apprezzati i “chorizos”di suino. I dolci con i tipici “ricandò” e i “canastrelletti” . Riconforta il piacere di stare alcune ore insieme conversando la parlata genovese appresa da bambini e in vari casi trasmessa in famiglia. Qui il vino é dei “quinteros” fatto in casa. Una varietà il “Merello” rossiccio, profumato, di uva “chinche”. C’è pure il “vin santo” di uva passita che aiuta a cantare in coro le nostre canzoni che non muoiono mai.

                                                                            ITALO GARIBALDI






 
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