ROMA - "Sono passati quaranta anni dal 30 agosto 1965. Il tragico giorno in cui, alle 17.15, in Valle di Saas, in Svizzera, una massa enorme si staccò dal ghiacciaio di Allalin e travolse il cantiere di costruzione della diga di Mattmark. 88 lavoratori rimangono schiacciati sotto 50 metri di ghiaccio. 56 dei morti sono lavoratori italiani, molti della provincia di Belluno.
Lavoratori emigrati per trovare il lavoro che in Italia non c'era, emigrati per guadagnarsi da vivere in modo dignitoso e duro. Un lavoro che metteva ad alto rischio, la vita per i singoli e le loro famiglie. L'inchiesta effettuata metterà in luce le responsabilità dei costruttori e delle autorità pubbliche e la prevedibilità della catastrofe. La magistratura, in sede penale, proscioglierà tutti gli imputati, suscitando vasto sdegno in Svizzera, in Italia e in tutta Europa". Questo il ricordo di quei giorni dell’INCA-CGIL, da subito in prima fila, nei giorni successivi alla tragedia, per l’assistenza alle famiglie delle vittime. I legali dell’INCA-CGIL svizzera affiancarono i familiari delle vittime per i risarcimenti e, soprattutto, insieme al movimento sindacale svizzero e italiano, "si batterono per ottenere una più efficace tutela della sicurezza, della vita e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro".
Dopo 40 anni dalla tragedia, l’INCA - CGIL ricorda oggi le vittime, "con cordoglio ed emozione, rinnovando l'impegno a far sì che esperienze terribili come quella non si ripetano mai più". Nonostante il tempo, rilevano dal patronato, "l’INCA CGIL prosegue la battaglia per rendere migliori, più umane e sicure le condizioni di lavoro per tutti i lavoratori" perché "occorre reagire al disprezzo che ancora esiste nei confronti dei lavoratori immigrati, occorre ancora oggi, migliorare norme e controlli nella legislazione sulla sicurezza del lavoro". Nel ribadire il suo impegno sempre affianco ai lavoratori, dal patronato concludono sottolineando che "al di là di ogni celebrazione, il ricordo delle vittime di Mattmark, insieme a quelle delle tante tragedie che hanno coinvolto, all'estero e in Patria, i lavoratori italiani, costituirà, per tutti gli operatori dell'INCA - CGIL nel mondo, uno stimolo ad assolvere al proprio compito di tutela e assistenza, vigilando sul rispetto dei diritti del lavoro e operando per la loro estensione".