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24 mar 2002E’ PASQUA / 7 - Le tradizioni regionali – CALABRIA: La processione del Cristo mo

- Il rito calabrese più caratteristico della Pasqua, dal punto di vista della devozione popolare, è la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata. La Madonna è vestita di nero, mentre il Cristo è disteso supino dentro una bara, la cosidetta vara o varetta, dopo la deposizione dalla Croce. La processione ha luogo il Venerdì o la mattina del Sabato Santo e la rappresentazione dolorosa passa per tutte le strade dei piccoli centri, occupando, non solo a livello simbolico, tutto lo spazio della vita umana. Tra le numerosissime processioni che si svolgono in Calabria, vi sono però delle particolarità da ricordare. Eccone alcune: a Nicastro la figura emblematica della processione dell’Addolorata è proprio la statua della Madre del pianto. A Decollatura u chiantu de Maria (il pianto di Maria) accompagna la processione. A Briatico la processione si svolge con la vara di Gesù Morto, la statua di Gesù alla colonna e la statua dell’Addolorata. La processione è preceduta da un uomo rappresentante Gesù, con la tunica e a piedi scalzi, che porta sulle spalle una grande Croce di legno. A Satriano il Cireneo vestito di bianco e con la croce sulle spalle apre la processione, mentre le donne cantano la passione di Cristo accompagnate dai bambini che battono le traccette, strumenti di legno. A Gasperina i bambini circondano la statua del Cristo Morto racchiuso dentro la bara, il sepurco, con la testa cinta di spine. A Vazzano i fratelli della Congrega vestono come Giudei, con corone di spine e le mani incatenate, mentre i fedeli portano torce accese, fatte con fiori raccolti in montagna. A Pizzoni dodici ragazze vestite di rosso portano un cuscino dello stesso colore con gli strumenti per la crocefissione. A Pizzo la statua dell’Addololorata percorre il tragitto tra la chiesa di S. Giorgio e quella di S. Sebastiano, nella parte alta del paese, accompagnata dai fedeli al ritmo del tamburo del pappar (da pappu, nonno) e fra centinaia di torce. Ad attendere la Madonna è la statua del Cristo Morto. A Cerchiara di Calabria la processione della Passione è chiamata dei "Misteri del nostro Signore Gesù Cristo" e percorre tutte le vie del paese preceduta dal Cireneo scalzo e vestito di bianco che porta la Croce. Seguono la bara del Cristo Morto e un uomo vestito di bianco con un gallo vivo in mano, la statua della Maddalena con lo stendardo per la raccolta delle offerte e, alla fine, la statua di S. Giovanni. A Vibo Valentia la processione dei "Misteri" è costituita dalla sfilata delle statue, accompagnate da una musica lugubre, per le vie della cittadina. A Sambiase la processione dei Misteri è fatta dalle diverse corporazioni: i braccianti e i contadini portano la statua di Gesù nell’orto, i muratori quella di Gesù alla colonna; i barbieri portano la statua di Gesù coronata di spine, mentre Gesù con la Croce è affidato ai falegnami. Quella di S. Giovanni è data agli impiegati e, infine, la varetta con il Cristo Morto viene portata dai confratelli delle due Congreghe, dell’Immacolata e dell’Annunziata. A Cassano allo Jonio la processione dei Misteri si apre con il gruppo dell’Angelo con Gesù nell’orto degli ulivi e si chiude con la deposizione di Gesù dalla Croce. Ai misteri seguono le verginedde, bambine vestite da addoloratine, una donna incappucciata vestita di bianco (‘u ciddhizzu), che per voto trascina una lunga catena, e i disciplini incappucciati e in tunica bianca che si percuotono le spalle con flagelli di ferro. Il lento procedere è accompagnato dal suono della buccina (caratteristica tromba ricurva), dei tamburi e delle troccole (strumenti di legno). La processione dei Misteri si svolge anche in altri paesi della Calabria, come Laureana di Borrello e Montalto Uffugo. A Nocera Torinese, invece, la processione dell’Addolorata ha luogo il sabato mattina per la presenza dei vattienti, devoti che si flagellano ritualmente le gambe a sangue con un attrezzo detto cardo.



 
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