- Il rito calabrese più caratteristico della Pasqua, dal punto di vista della devozione popolare, è la processione del Cristo Morto e dell’Addolorata. La Madonna è vestita di nero, mentre il Cristo è disteso supino dentro una bara, la cosidetta vara o varetta, dopo la deposizione dalla Croce. La processione ha luogo il Venerdì o la mattina del Sabato Santo e la rappresentazione dolorosa passa per tutte le strade dei piccoli centri, occupando, non solo a livello simbolico, tutto lo spazio della vita umana. Tra le numerosissime processioni che si svolgono in Calabria, vi sono però delle particolarità da ricordare. Eccone alcune: a
Nicastro la figura emblematica della processione dell’Addolorata è proprio la statua della Madre del pianto. A
Decollatura u chiantu de Maria (il pianto di Maria) accompagna la processione. A
Briatico la processione si svolge con la vara di Gesù Morto, la statua di Gesù alla colonna e la statua dell’Addolorata. La processione è preceduta da un uomo rappresentante Gesù, con la tunica e a piedi scalzi, che porta sulle spalle una grande Croce di legno. A
Satriano il Cireneo vestito di bianco e con la croce sulle spalle apre la processione, mentre le donne cantano la passione di Cristo accompagnate dai bambini che battono le
traccette, strumenti di legno. A
Gasperina i bambini circondano la statua del Cristo Morto racchiuso dentro la bara, il
sepurco, con la testa cinta di spine. A
Vazzano i fratelli della Congrega vestono come Giudei, con corone di spine e le mani incatenate, mentre i fedeli portano torce accese, fatte con fiori raccolti in montagna. A
Pizzoni dodici ragazze vestite di rosso portano un cuscino dello stesso colore con gli strumenti per la crocefissione. A
Pizzo la statua dell’Addololorata percorre il tragitto tra la chiesa di S. Giorgio e quella di S. Sebastiano, nella parte alta del paese, accompagnata dai fedeli al ritmo del tamburo del
pappar (da pappu, nonno) e fra centinaia di torce. Ad attendere la Madonna è la statua del Cristo Morto. A
Cerchiara di Calabria la processione della Passione è chiamata dei "Misteri del nostro Signore Gesù Cristo" e percorre tutte le vie del paese preceduta dal Cireneo scalzo e vestito di bianco che porta la Croce. Seguono la bara del Cristo Morto e un uomo vestito di bianco con un gallo vivo in mano, la statua della Maddalena con lo stendardo per la raccolta delle offerte e, alla fine, la statua di S. Giovanni. A
Vibo Valentia la processione dei "Misteri" è costituita dalla sfilata delle statue, accompagnate da una musica lugubre, per le vie della cittadina. A
Sambiase la processione dei Misteri è fatta dalle diverse corporazioni: i braccianti e i contadini portano la statua di Gesù nell’orto, i muratori quella di Gesù alla colonna; i barbieri portano la statua di Gesù coronata di spine, mentre Gesù con la Croce è affidato ai falegnami. Quella di S. Giovanni è data agli impiegati e, infine, la varetta con il Cristo Morto viene portata dai confratelli delle due Congreghe, dell’Immacolata e dell’Annunziata. A
Cassano allo Jonio la processione dei Misteri si apre con il gruppo dell’Angelo con Gesù nell’orto degli ulivi e si chiude con la deposizione di Gesù dalla Croce. Ai misteri seguono le
verginedde, bambine vestite da addoloratine, una donna incappucciata vestita di bianco (
‘u ciddhizzu), che per voto trascina una lunga catena, e i
disciplini incappucciati e in tunica bianca che si percuotono le spalle con flagelli di ferro. Il lento procedere è accompagnato dal suono della
buccina (caratteristica tromba ricurva), dei tamburi e delle
troccole (strumenti di legno). La processione dei Misteri si svolge anche in altri paesi della Calabria, come
Laureana di Borrello e
Montalto Uffugo. A
Nocera Torinese, invece, la processione dell’Addolorata ha luogo il sabato mattina per la presenza dei
vattienti, devoti che si flagellano ritualmente le gambe a sangue con un attrezzo detto
cardo.