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08 set 2005VENDEMMIA 2005 – ZAIA: VENEZIA, IL BIOLOGICO, IL TERRITORIO

VENEZIA - 8 sett - (Italia Estera) - “Dal punto di vista enologico, quella di Venezia sarà la provincia veneta che risentirà maggiormente, sotto il profilo quantitativo, dell’anomalo andamento della stagione, mentre anche in questo caso la qualità delle uve si preannuncia molto buona o ottima. Il dato più interessante è tuttavia la riconfermata supremazia veneziana nella produzione di vini da uve biologiche”. Lo afferma il vicepresidente della Giunta regionale del Veneto Luca Zaia, nel commentare i dati sulle previsioni della vendemmia per l’anno corrente, elaborati da Veneto Agricoltura con la collaborazione dell’Istituto sperimentale per la vitivinicoltura di Conegliano. “In provincia di Venezia è prevista la raccolta di 815.150 quintali di uva da vino, dei quali 301.600 quintali di uve bianche e 513.550 di uve rosse. Si tratta dell’unica provincia veneta ad alta vocazione enologica dove si registra un primato quantitativo dei vini rossi su quelli bianchi. La produzione media, in definitiva, dovrebbe essere del 15 per cento inferiore al dato consuntivo della produzione 2004, percentuale che segna la diminuzione più consistente all’interno del territorio veneto. Circa il 15 per cento dell’uva dovrebbe essere destinata a vini a Denominazione d’Origine Controllata; la parte restante sarà utilizzata per la quasi totalità per produzioni a Indicazione Geografica Territoriale (IGT), mentre è relativamente marginale la produzione di vini da tavola”.
“Nel veneziano – aggiunge Zaia – si è assistito nel corso degli anni, soprattutto nell’area DOC Lison – Pramaggiore, ad una serie di accorpamenti poderali, con investimenti consistenti anche da parte di operatori economici di altri settori, ad una progressiva crescita della qualità e all’aumento delle colture che sottostanno alle regole del biologico. Tutto questo ha determinato, a livello di vini a Denominazione, un buon posizionamento commerciale delle produzioni, anche all’estero, con un favorevole rapporto prezzo – qualità, con punte di eccellenza riconosciute in diversi concorsi di settore”. “Anche in questo caso – sottolinea il vicepresidente della Giunta regionale – la cultura locale riconosce nel vino un prodotto “identitario” che appartiene alla storia del territorio, con il quale è profondamente legato da sempre. E anche qui vale l’invito a recuperare in maniera intelligente una tradizione del buon bere, riaccostando le giovani generazioni al mondo del vino, una bevanda che certo non è più un necessario complemento alimentare, ma che comunque rappresenta un simbolo della regione e, secondo tutti i più recenti studi, è foriero di benefici effetti sulla salute quando consumato in maniera moderata. Per questo è da sostenere una maggiore diffusione di consumo informato del vino anche tra i giovani, a discapito di altre bevande alcoliche che non appartengono alla nostra storia, invitando gli operatori ad abbinare al vino la pizza e gli altri cibi della ristorazione che si rivolge al mondo giovanile”.
Nel territorio della provincia di Venezia si collocano tre Denominazioni d’Origine, tutte che si allargano anche sul territorio di altre province: la “Lison – Pramaggiore” (tra Livenza e Tagliamento); la “Piave” (che nel veneziano accompagna il basso corso del fiume), la “Riviera del Brenta (tra Mestre e il Nord Est padovano).



 
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