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13 set 2005Legge elettorale, scontro tra Cdl e Unione - Il Polo ha depositato un emendamento per la Riforma del voto in senso proporzionale: sbarramento al 4% e premio di maggioranza - Prodi: ''Indegno cambiare legge a sei mesi dal voto”.

ROMA – (Italia Estera) - E’ scontro duro tra la Casa delle Libertà e l'Unione sulla riforma delle legge elettorale in senso proporzionale. Dopo aver raggiunto nel pomeriggio l'accordo, il Polo ha depositato in commissione Affari costituzionali della Camera l'emendamento che introduce la riforma della legge elettorale in senso proporzionale. ''Il testo e' sottoscritto da tutti i capigruppo della Cdl in commissione'', ha spiegato il ministro delle Riforme Roberto Calderoli.
Oltre alla cancellazione dei collegi uninominali, il nuovo emendamento prevede la conferma delle circoscrizioni, la soglia di sbarramento al 4%, il 50% di preferenze e il 50% di liste bloccate e il premio di maggioranza.
Davanti al ''blitz'' della Cdl, l'Unione insorge e promette un ''ostruzionismo totale dei lavori parlamentari, fino alla paralisi'', secondo le parole del senatore diessino Gavino Angius. ''E' indegno cambiare una legge a sei mesi dal voto'', afferma il leader dell'Unione Romano Prodi secondo il quale ''è davvero una proposta assolutamente inaccettabile che veramente fa pensare sulla necessita' di riflettere di piu' sullo spirito democratico''. Il Professore parla a nome di tutta la coalizione, al termine del vertice straordinario (nella foto) convocato a Montecitorio. ''A parere unanime dell'Unione la legge proposta stravolge le regole democratiche. Chi sa di perdere cerca di falsificare le regole elettorali in modo che chi ha meno voti, avra' piu' seggi''.
Prima del Professore, già il leader della Margherita Francesco Rutelli aveva definito un ''blitz'' la proposta della Cdl che ''stravolge le regole del gioco''. Una ''truffa irricevibile'' aveva rincarato la dose il segretario dei Ds Piero Fassino. ''Non si cambiano le leggi elettorali in base alla convenienza personale. Il centrodestra vuol farlo perche' teme di perdere e crede di ribaltare il risultato cambiando le regole''.



 
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