CITTA' DEL VATICANO - (Italia Estera) - La Chiesa italiana rifiuta l' accusa di ''ingerenza'' fatta al cardinale Camillo Ruini e riafferma ''il proprio diritto-dovere di intervenire su temi di grande rilevanza morale come la vita umana, la famiglia, la giustizia e la solidarieta' ''. Lo ha detto il segretario della Cei, Mons. Giuseppe Betori, specificando che i vescovi continueranno ''a parlare serenamente, come ci chiede il Vangelo''.
Per molti vaticanisti siamo di fronte ad un attacco frontale di una parte dei laici verso la chiesa cattolica.
E’ di ieri l’iniziativa definita offensiva, blasfema e speculare del quotidiano “Liberazione” che pone sullo stesso piano il Papa e l'ayatollah Khomeini, pubblicando anche un fotomontaggio che li ritrae insieme con la scritta “coppia di fatto” . Ha suscito l’indignazione dei Papaboys, che in una loro nota rispondono affermando che “È assurdo e irrispettoso paragonare chi si batte per il dialogo interreligioso e per la pace a chi invece utilizza le religioni per alimentare lo scontro di civiltà e legittimare la violenza. È ingiusto anche solo fare paragoni tra chi impone un duro ordine alla società con il proprio potere religioso e chi invece si limita a proporre valori e idee che rendono l’Uomo degno di tale nome, poiché consapevole della sua dignità e dei suoi diritti. È inoltre - per i Papaboys - una grave mancanza nei confronti della libertà di parola quella di attaccare in questo vile modo il rappresentante di una religione, e per di più la massima autorità morale che resista agli interessi di parte e che tuteli i deboli e i diritti dei popoli in tutto il mondo.”
La nota dei Papaboys così prosegue:”Questo è il frutto di una campagna dai toni esasperati nei confronti della Chiesa e delle sue istituzioni che non hanno diritto di parola. In questo contesto si inseriscono anche i fischi al cardinale Ruini. Sorge spontaneo un dubbio: ma se la Chiesa ha torto, non è più facile zittirla con delle argomentazioni serie, che apportino un contributo importante nel dibattito etico-politico? Perché invece molti vorrebbero imbavagliare la Chiesa quando parla di aborto, diritti dell’embrione, bioetica e coppie di fatto?
“Benedetto XVI, parlando del relativismo, non vuole certo minare alle basi del vivere civile con l’imposizione delle norme cristiane alla vita politica di tutti i cittadini, anche quelli non cristiani. Semplicemente la religione non può limitarsi alla sfera privata ma ha necessariamente anche una ricaduta su quella pubblica. In questo modo non si vuole imporre nulla, ma dibattere e magari mettere ai voti dei cittadini le proposte di legge.”
“ Il clamoroso fallimento del referendum, millantato come una campagna per la libertà contro il fanatismo e l’oscurantismo,- prosegue ancora la nota dei Papaboys - ha dimostrato da che parte sta la gente. La voce della Chiesa, che è la voce non solo dei credenti ma anche degli uomini di buona volontà, è spesso una voce scomoda, fuori dal coro. Per questo i politici pretenderebbero di zittirla, di confinare la religione a una sfera prettamente privata, incapace di orientare il comportamento concreto dei cittadini e la politica, dimenticando che la democrazia e i valori di dignità e libertà dell’uomo sono figli del Cristianesimo.”
“Noi papaboys non ci stiamo - conclude la nota dei Papaboys - e continueremo a farci amplificatori sempre e comunque di quella voce scomoda, anche quando ciò significa lottare in prima persona. Non ci tireremo indietro e non accettiamo i toni aspri di chi crede di fornire un’informazione “Libera” e che dovrebbe invece liberarsi dai suoi pregiudizi per poter affrontare serenamente un dibattito serio. Confrontiamoci, ma per favore niente insulti e niente fischi.”