ROMA - 26 sett. - (Italia Estera) - L'esito del referendum che ha chiamato alle urne il popolo svizzero domenica 25 settembre, ha sancito la sconfitta del no e dunque l'approvazione della libera circolazione ai cittadini dei 10 nuovi Stati membri dell'Unione Europea. Le ACLI della Svizzera, che si sono battute per tale obiettivo al fianco dei sindacati e di altre forze politiche svizzere, esprimono profonda soddisfazione per il risultato uscito dalle urne, che avvicina ulteriormente la Svizzera all'Unione Europea e rafforza la linea politica del Governo.
Il verdetto uscito dalle urne è un chiaro messaggio politico per l'Unione Democratica di Centro e i suoi sostenitori: la maggioranza del popolo svizzero ha dimostrato una maturità che non è stata scalfita dalla campagna emozionale promossa da una destra sempre più aggrappata alla visione improponibile di una Svizzera autosufficiente a se stessa. Gli elettori hanno dimostrato di avere a cuore il futuro dell'economia e dei posti di lavoro che dipendono anche dalle relazioni politiche e commerciali della Svizzera con l'Unione Europea.
Le ACLI della Svizzera ribadiscono quanto hanno sottolineato durante la campagna referendaria: scelte di ampia portata e rilevanza economica per il Paese, come quelle sottoposte al giudizio del popolo domenica scorsa, non possono essere strumentalizzate agitando propagandisticamente la paura dello straniero.
Gli elettori svizzeri si sono pronunciati per la logica prosecuzione dei rapporti bilaterali con l'UE e per la difesa degli accordi già vigenti. Occorre ora dare piena applicazione alle misure decretate dal Parlamento per proteggere i lavoratori e le lavoratrici dai tentativi di abusi e di pressione sui salari.