Ciampi: ''Ha sempre avuto un ruolo di guardiano della Costituzione'' - Sull'esenzione dall'Ici della Chiesa cattolica, inserita nella Finanziaria dal centrodestra: "Sono d'accordo solo se si tratta di locali al servizio della collettività'' – Sulle coppie di fatto ha detto di non veder differenze tra la sua proposta sui Pacs e quella di Francesco Rutelli
ROMA – (Italia Estera) - Il leader dell'Unione Romano Prodi, intervistato da Radio Popolare sulla riforma elettorale, a proposito del presidente della Camera Pier Ferdinando Casini ha detto: ''Ha perso in modo irreparabile qualsiasi ruolo di presidente super partes''.
Parlando poi del presidente della Repubblica il Professore ha detto:''ha sempre avuto, in questa legislatura, un ruolo di guardiano serio ed equilibrato della Costituzione. Non ha bisogno di essere sollecitato. Anzi, se viene sollecitato, giustamente si irrita''. Come si vede per il leader dell'Unione è diversa l’opinione su Ciampi . Questo in risposta a chi gli chiedeva se il capo dello Stato potesse avere un ruolo sia nello scontro sulla riforma elettorale che sulla devolution.
Quanto all'esenzione dall'Ici della Chiesa cattolica, inserita nella Finanziaria dal centrodestra, il Professore ha affermato d'esser d'accordo ''solo se si tratta di locali al servizio della collettività''. Da parte della Cdl si tratterebbe di un tentativo d'ingraziarsi la Chiesa? ''Trovo che tutte le proposte fatte in questi giorni siano mirate a una ricerca affannosa di voti. Ciò non mi esime - ha detto Prodi - dall'analizzarle in modo sereno''.
Il leader dell'Unione ha poi risposto a una domanda sulle coppie di fatto, sottolineando di non veder differenze tra la sua proposta sui Pacs e quella di Francesco Rutelli, che preferisce parlare non di 'patti' ma di 'contratti': ''Non sono riuscito a capire che differenza ci sia fra la proposta di Rutelli e quella mia. Ho analizzato, analizzato, analizzato ma non capisco, forse se qualcuno me lo spiega mi dà una mano...''.
''La politica - ha poi aggiunto Prodi - non può chiudere gli occhi di fronte a problemi che toccano migliaia e migliaia di cittadini, occorre una soluzione che garantisca sostegno e assistenza''.
Quindi, in risposta a una domanda sull'eventuale ingresso dei radicali nell'Unione, il Professore ha affermato: ''Con i radicali il problema è di programma. Se c'è un programma omogeneo si va avanti. Se non c'è non si va avanti''.