08 ott 2005 | Massimo D'Alema e Gianfranco Fini, scambio di battute al veleno - Il presidente di Confindustria Montezemolo afferma che: il sistema maggioritario non va bene |
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ROMA, 8 OTT - (Italia Estera) - Il duro confronto sulla riforma elettorale tra i poli continua e, a pochi giorni dall'inizio dell'esame alla Camera del disegno di legge, tutti i segnali indicano che è destinato ad inasprirsi sempre di più. Il centrosinistra attacca ancora il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini. Massimo D'Alema e Gianfranco Fini danno vita a uno scambio di battute al veleno. E mentre la Cdl sembra compatta nella difesa del progetto proporzionale, il presidente di Confindustria Luca Cordero di Montezemolo fa capire come la pensa, affermando che il sistema maggioritario non va bene. Il leader degli industriali, a Capri per il convegno dei giovani imprenditori, critica l'attuale sistema elettorale: "Abbiamo un maggioritario che non funziona per via dei poteri di veto delle ali estreme. Perché è un sistema che ha incorporato i difetti dell'eccessivo peso dei piccoli e del leaderismo spinto".
Secondo Montezemolo i sistemi elettorali non sono un fine, ma un mezzo per garantire la governabilità, che è ciò che interessa agli industriali. "Alle imprese - aggiunge poi - piacerebbe un sistema che valorizzi le forze più responsabili di entrambi gli schieramenti politici attuali".
Martedì l'Aula di Montecitorio comincerà infatti l'esame della proposta del centrodestra,
Lunedì mattina Romano Prodi riunisce i segretari dell'Unione e i capigruppo parlamentari
Intanto continuano gli attacchi dell'Unione al presidente della Camera, protagonista nelle ultime 48 ore di un duro confronto con Prodi.
Anche Massimo D'Alema, intervistato da 'Repubblica', non risparmia attacchi a Casini: "Ormai il presidente della Camera non garantisce più nulla, se non la sua parte politica".
Il presidente dei Ds, però, non si ferma qui e prende di mira anche il ministro degli Esteri e vicepremier Gianfranco Fini, ricordandogli che il bipolarismo è stato il cavallo di battaglia di An negli anni Novanta. "Non c'é alcun senso dello Stato, in questi comportamenti - attacca D'Alema - c'é solo il cinismo assoluto, verso le istituzioni e verso i cittadini".
Dura la replica di Fini, che risponde con tre domande a D'Alema: "Ricorda di come divenne presidente del Consiglio senza vincere le elezioni? Pensa che fu coerente con il sistema maggioritario accettare i voti determinanti di parlamentari eletti nel centrodestra? O non pensa che accettarne il sostegno fu cinico disprezzo delle scelte degli elettori?". Il clima è dunque piuttosto incandescente e domani l'Unione sarà in Piazza del Popolo a Roma per manifestare contro la legge elettorale e la Finanziaria.
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