WASHINGTON, 23 OTT - L'uragano Wilma sta perdendo intensità: è ora forza 2, dopo essere stato persino forza 5, la massima. Ma la tempesta spaventa ancora la Florida, dove, si calcola, dovrebbe giungere nella giornata di domani (lunedì): l'ordine di evacuazione obbligatoria è scattato alle Keys, le isole a sud della penisola, frequentatissime da turisti, mentre l'allarme si estende ora per 600 km verso nord, fino alla baia di Tampa.
E, intanto, sull'Atlantico, a sud di Portorico, s'é formata la tempesta tropicale Alpha, la 22/a della stagione, la prima da sempre ad avere il nome d'una lettera dell'alfabeto greco: è un record assoluto da quando si tiene il conto di tempeste e uragani. Fortunatamente, Alpha non ha una traiettoria temibile. La stagione degli uragani eccezionalmente intensa è frutto, molto probabilmente, del riscaldamento dell'atmosfera. Dal 1995 si osserva un aumento dell'attività tropicale che dovrebbe protrarsi per un altro decennio almeno.
SI FUGGE DALLE ISOLE DI HEMINGWAY - In Florida, le misure d'emergenza possono persino apparire più severe dell' indispensabile. Nessuno vuole correre rischi, dopo quanto successo a New Orleans con Katrina a fine agosto: lo Stato, alle prese con l'ottavo uragano in 14 mesi, è sul chi vive; la protezione civile ha mobilitato uomini e risorse; e la polizia ha preso misure anti-saccheggio. Attualmente, i venti di Wilma sono inferiori ai 170 km l'ora, secondo le stime del Centro di Miami per il controllo degli uragani che segue l'andamento della perturbazione, fermatasi più a lungo del previsto sullo Yucatan, in Messico, dove ha fatto vittime - oltre alle 13 già prima attribuitele - e gravi danni. Il calo d'intensità di Wilma è piuttosto rapido, come rapidissima era stata, nei giorni scorsi, l'ascesa da tempesta tropicale a uragano forza 5.
Potenzialmente, il fenomeno resta, però, catastrofico: i meteorologi prevedono che, una volta superato lo Yucatan, il vortice pieghi bruscamente verso nord-est, passando sull'estremità ovest di Cuba e investendo poi la Florida. La traversata del Golfo del Messico in diagonale potrebbe essere molto rapida: Wilma potrebbe ulteriormente spegnersi, a forza 1, o riprendere vigore sulle acque calde, riguadagnando forza 3.
Propaggini dell'uragano hanno già lambito la Florida, provocando danni e inondazioni nella contea di Broward, dove c'é Fort Lauderdale, a nord di Miami, e altrove. Ma, nei pressi di Naples, fuori dalla zona dell'evacuazione, le onde di Wilma hanno invece fatto la gioia dei surfisti. Sulla piccola isola di St. George, un faro vecchio di 153 anni, già gravemente danneggiato dall'uragano Opal nel 1995, è crollato sotto la furia del vento. Un monito per quanti si trovavano nelle Keys, residenti e turisti, che stanno eseguendo l'ordine di evacuazione. Ma molti avevano già cominciato ad andarsene ieri.
ALPHA: ORA SI RICORRE AL GRECO - Nell'Atlantico, la formazione di Alpha è stata piuttosto rapida: la depressione tropicale a sud di Portorico s'é trasformata in poche ore in tempesta (venti intorno ai 60 km l'ora, rotta nord-ovest a una velocità sui 22 km l'ora). Se Alpha dovesse diventare un uragano, sarebbe il 13/o della stagione, un altro record assoluto. Wilma ha eguagliato entrambi i primati, che risalivano, rispettivamente, al 1933 e al 1969. Poiché l'elenco in ordine alfabetico di nomi disponibili per i fenomeni tropicali atlantici è stato esaurito, ora si ricorre alle lettere dell'alfabeto greco: non era mai successo da quando il sistema dei nomi delle perturbazioni è stato creato. E la stagione degli uragani è ancora lunga, fino al 30 novembre. La buona notizia è che Alpha dovrebbe essere sostanzialmente innocuo: dovrebbe, cioé, perdersi verso Nord, sull'Oceano, senza investire la terraferma. A scanso di rischi, Haiti e la Repubblica Dominicana hanno però diramato allarmi tempesta e allerte sono pure scattate alle isole Turks e Caicos e alle Bahamas.
A.P./Italia Estera