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21 ott 2005ZARA (CROAZIA) Giovanardi e Menia (AN) all' inaugurazione della Casa d’Italia

ZARA (CROAZIA), 21 ott – (Italia Estera) - Roberto Menia, vicepresidente del gruppo di An alla Camera, eletto a Trieste, è intervenuto a Zara (Croazia) all' inaugurazione della Casa della cultura italiana, alla quale ha partecipato il ministro per i Rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi. Menia ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che "sulla restituzione dei beni degli esuli, il governo di Zagabria è incoerente". Secondo Menia, "la Croazia ha trovato porte aperte per iniziare il percorso verso l' Europa, percorso che non si conduce con discriminazioni ai danni di cittadini europei". Menia ha ribadito che "appare inammissibile la preclusione per il semplice accesso al mercato immobiliare dei cittadini italiani, mentre è impossibile che la Croazia non voglia riconoscere quello che è un fatto storico e sul quale non ci dovrebbe più essere discussione: e cioé i soprusi che hanno subito gli esuli italiani dall' Istria, da Fiume e da Zara".
Per Menia, è "evidente che la questione dei beni si sposa ad un fatto che è anche di diritti umani. Noi riconosciamo, giustamente, il diritto di tutti gli esuli, di tutte le nazionalità, a riavere quanto meno il sogno del ritorno a casa loro, ma il sogno si deve condire con fatti concreti. Quello che un tempo era il 'bottino' della Jugoslavia comunista - ha detto ancora Menia - non può essere oggi trattenuto da uno Stato che invece è democratico e europeo".
Menia è intervenuto anche sulle polemiche, in Croazia, relative all' inaugurazione della Casa della comunità italiana. "Mi dispiace per queste polemiche - ha proseguito il vicepresidente dei deputati di An - oggi questa inaugurazione ha un significato profondo e che va ben oltre tutte le polemiche. Si tratta di ribadire qui a Zara - ha proseguito Menia - che esiste una italianità profonda, che è stata sì sradicata dai fatti della storia, ma da questi parti parlano i Leoni. Qua esiste una cultura, una tradizione, un radicamento di italiani e di italianità che passa anche attraverso fatti simbolici come questa inaugurazione". 
Il Presidente Ciampi  nei giorni ha incontrato al Quirinale il presidente della Repubblica di Croazia, Stipe Mesic per parlare dei rapporti bilaterali. ''E' stato – ha dichiarato nella circostanza - un colloquio lungo e cordiale, durante il quale sono stati affrontati positivamente, in particolare, due problemi. Primo, quello del diritto per gli italiani di acquisire proprieta' immobiliari in Croazia con condizioni paritarie rispetto a quelle riconosciute a cittadini di altri paesi europei. Secondo, il problema dei risarcimenti ai profughi italiani del 1946''.
Ciampi a Stipe Mesic gli ha ricordato che sono due questioni ''di primaria importanza'' nei rapporti italo-croati, che potrebbero diventare di ostacolo durante i negoziati per l' adesione di Zagabria all' Unione Europea. ''E' importante che questi nodi siano sciolti prima che arrivino al tavolo del negoziato europeo'', ha detto Ciampi.
Il presidente Mesic ha concordato con me sull' opportunita' che cio' avvenga il piu' presto possibile''. L' accesso al mercato immobiliare - ha sottolineato il capo dello Stato - deve avvenire per gli italiani senza discriminazioni, con parita' di trattamento fra i diversi paesi dell' Ue''. Quanto al risarcimento dei beni perduti nel 1946 dagli esuli italiani in conseguenza del trasferimento alla ex Jugoslavia di parti del territorio fino ad allora italiano, Ciampi ha ricordato che la questione e' stata ''lungamente discussa'' e adesso tocca alla parte croata riconoscere ''la necessaria rilevanza'' alla questione.
Tra Italia e Croazia, durante la presidenza del nazionalista Franjo Tudjman, le relazioni italo-croate avevano attraversato una fase particolarmente difficile, con riflessi anche sui criteri di accesso al parlamento di Zagabria della minoranza di lingua italiana. Poi, nel 2000, con l' arrivo di Mesic, si respiro' un' aria nuova. Il problema elettorale fu in gran parte risolto.





 
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