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28 ott 2005Il Riformista: L' allarme immigrazione risvegli le nostre coscienze ++di Margherita Boniver++

ROMA - 27 ott- L'Italia è divenuta negli ultimi anni meta finale, oltre che luogo di transito, di una costante pressione migratoria in provenienza dall'Africa, le cui motivazioni sono prevalentemente economiche. Questo flusso continuo rende il più delle volte difficile distinguere la posizione di chi raggiunge le nostre coste per sfuggire ad una situazione economica devastante rispetto a coloro che invece necessitano di protezione. Secondo i dati del ministero dell'Interno, dal 1 gennaio 1997 al 31 dicembre 2004 sono state complessivamente presentate 88.093 richieste di riconoscimento dello status di rifugiato, 8.611 delle quali sono state accolte (circa il 10% del totale).
Il carattere spesso strumentale delle domande di asilo risulta anche dal fatto che, nel triennio 2002-2004, il rigetto delle domande di asilo (pari al 92% dei casi) è stato determinato per il 60% dal fatto che le persone interessate si sono rese irreperibili dopo avere effettuato la richiesta, presentata evidentemente a fini strumentali.
La condivisione degli obiettivi e delle misure da adottare nei confronti dei migranti che chiedono asilo in Italia sono state motivo di discussione durante la visita a Roma dell'alto commissario Onu per i rifugiati Antonio Manuel de Oliveira Guteress, ex primo ministro del Portogallo dal 1996 al 2002, alla guida dell'Unhcr dal giugno di quest' anno. Come alto commissario, Guteress è alla guida di quest'organismo, una delle principali agenzie umanitarie al mondo, per la quale lavorano oltre seimila operatori in 116 paesi per fornire protezione e assistenza a quasi 20 milioni di rifugiati ed altre categorie di migranti forzati. Il bilancio complessivo dell' agenzia per il 2005 ammonta a circa un miliardo di dollari. Il governo italiano gode di ottimi rapporti con l'Unhcr e concorda pienamente con quanto affermato da Guterres circa la necessità di individuare le persone bisognose di protezione internazionale all'interno dei flussi migratori complessi, come quelli che hanno luogo nel Mediterraneo. La prevenzione e il contrasto dell'immigrazione clandestina, compresa la lotta al traffico di esseri umani e lo smantellamento delle reti criminali che gestiscono tali fenomeni, appaiono le premesse indispensabili per individuare i soggetti effettivamente bisognosi di protezione internazionale e per fornire una tutela sempre più efficace a coloro che ne hanno diritto ai sensi della Convenzione di Ginevra.
A livello europeo, i paesi membri della Ue si sono impegnati sin dal consiglio di Tampere del 1999 alla definizione di un regime comune di asilo nel più ampio contesto della costruzione di uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia. Si sta inoltre aprendo una nuova fase della politica europea di asilo, fondata sul programma dell'Aja, adottato dal consiglio europeo del novembre 2004. Tale programma si prefigge di migliorare la capacità dei paesi dell'Unione di garantire il rispetto dei diritti fondamentali e fornire protezione alle persone che ne hanno bisogno, prevede di completare il regime europeo di asilo instaurando una procedura comune per l'esame delle domande e ne definisce uno status uniforme. Sforzi accresciuti devono esser compiuti per far fronte alla piaga del traffico di esseri umani, una tragica patologia dei nostri tempi, ricercando un sempre migliore coordinamento e una condivisione di pesi e responsabilità. Questo fenomeno deve risvegliare le nostre coscienze e incoraggiarci ad impegnarci molto di più nella prevenzione delle migrazioni illegali, in quanto queste vanno a detrimento degli interessi delle persone che hanno realmente bisogno



 
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