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22 nov 2005Le giornate de l’Unione confermano la volontà di partecipazione degli italiani in Svizzera

(Italia Estera) - ZURIGO, 22 NOV. - Dopo le recenti elezioni primarie anche le “Giornate de l’UNIONE” in Svizzera hanno fatto registrare una partecipazione particolarmente significativa. Lo segnala una nota dell'Unione in Svizzera in cui  si segnala che: Una decina di parlamentari, e tra loro anche alcuni segretari di partito italiani, hanno preso parte ad assemblee pubbliche organizzate secondo un programma che ha consentito di coprire in modo capillare il territorio svizzero. Gli esponenti de L’UNIONE hanno avuto modo di incontrare un pubblico molto sensibile al richiamo all’unità tra le forze del centrosinistra e quindi fortemente interessato al progetto dell’UNIONE per gli italiani nel mondo.
Le “Giornate” sono state in primo luogo l’occasione per esprimere come comunità italiana in Svizzera la profonda inquietudine per le gravi lacerazioni istituzionali e sociali prodotte in Italia nei cinque anni del governo Berlusconi. Una particolare preoccupazione è stata espressa a proposito della “riforma” costituzionale che stravolge l’assetto istituzionale del Paese mettendone a rischio lo stesso tessuto unitario. Proprio dalle “Giornate de L’UNIONE” in Svizzera parte la proposta di lanciare per primi, come italiani all’estero, la raccolta delle firme per la richiesta del referendum confermativo sulle norme che stravolgono la Costituzione. Essere i primi firmatari del referendum sarebbe un atto fortemente simbolico e con un impatto notevole sull’opinione pubblica italiana, vista la particolare attenzione delle collettività all’estero ai temi dell’unità nazionale e della democrazia del nostro Paese.
In secondo luogo le manifestazioni hanno messo in luce una protesta diffusa contro la politica del centrodestra sugli italiani all’estero: al di là della retorica nazionalistica del Ministro Tremaglia, la destra si è caratterizzata per una politica di tagli e di disimpegno che ha portato a gravi  disservizi nei Consolati e alla riduzione generalizzata della rete scolastica.
Più in generale le Giornate hanno consentito di confrontarsi con i bisogni e le problematiche di una comunità che vive una graduale e faticosa integrazione nella realtà svizzera: un processo di cui sono state evidenziate le potenzialità, ma nello stesso tempo se ne sono sottolineati anche gli aspetti di disagio sociale e la perdurante esclusione sul piano dei diritti politici. Gli incontri hanno consentito di raccogliere, sulla base di esperienze dirette di vita quotidiana, un ricco ventaglio di proposte e sollecitazioni utili per costruire altri importanti tasselli del Programma de L’UNIONE per gli italiani all’estero.
Le “Giornate de L’UNIONE” hanno inaugurato una campagna d’ascolto, che avvia il lavoro preparatorio della campagna elettorale e che dovrà caratterizzare permanentemente l’approccio de L’UNIONE alle problematiche degli italiani all’estero. Peraltro il confronto diretto ha suscitato nuovi stimoli tra i nostri connazionali sollecitando un rinnovato attivismo politico. E’ significativa, a questo proposito, la presenza nei dibattiti di molti giovani, e di tante donne.
Il tour de force che ha impegnato i parlamentari sul territorio è stato sostenuto dall’impegno dei numerosi volontari e dalla disponibilità delle associazioni e dei partiti presenti nel territorio.
In questo senso - conclude la nota dell'Unione  - le manifestazioni hanno contribuito a rafforzare anche la rete organizzativa de L’UNIONE e a cementare tra gli attivisti lo spirito unitario.
Ai tanti volontari che ancora una volta si sono prodigati per la riuscita delle giornate, agli intervenuti alle assemblee, come anche ai parlamentari impegnati in questi incontri politici, l’UNIONE in Svizzera rivolge il più sentito ringraziamento.
 



 
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