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12 dic 2005Sequestro a Roma di beni iraniani: Una nota della Farnesina

ROMA. 12 dic. - (Italia Estera) - Il Ministro Fini - informa una nota della Farnesina -  ha disposto un accertamento dei fatti descritti da alcuni quotidiani in merito all'intervento della Farnesina sulla questione del sequestro giudiziario dei fondi bancari dell'Ambasciata iraniana a Roma. Da tale accertamento è emerso quanto segue:  Nel caso di sequestri di beni afferenti ad una Rappresentanza Diplomatica, la Farnesina ricorda sempre e per prassi al Tribunale competente l'immunità dalla giurisdizione garantita alle Ambasciate estere in base alla Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche, resa esecutiva in Italia con la Legge n. 804 del 9 agosto 1967. L'intervento del Ministero degli Affari Esteri  - prosegue la nota - attiene quindi esclusivamente agli aspetti procedurali di casi del genere. Ne è riprova il fatto che il Ministero è intervenuto negli ultimi mesi per sei casi concernenti altri Stati: Argentina, Albania, Russia, Cina, Turchia e Angola. Le considerazioni di carattere politico contenute nella lettera al Tribunale di Roma, e riferite dalla stampa, sono pertanto ingiustificate, tali da adombrare un inesistente intervento della Farnesina anche nel merito della vicenda e hanno pertanto indotto il Ministro a prendere i provvedimenti del caso nei confronti del funzionario responsabile, Umberto Colesanti. Nel ribadire la più dura condanna di qualsiasi attività diretta o indiretta a sostegno del terrorismo, - conclude la nota della Farnesina - il Ministro Fini auspica che anche in questo drammatico caso, la giustizia possa fare il suo pieno corso e le famiglie possano ricevere il dovuto risarcimento nel rispetto del vigente diritto internazionale. (Italia Estera) -




 
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