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03 dic 2005Dalla Calabria al mondo: cresce la presenza del Patronato Acli

REGGIO CALABRIA, 3 DIC. - (Italia Estera) - E’ stato aperto dalla ampia relazione del Vice Presidente delegato, Michele Consiglio, l’incontro nazionale di programmazione del Patronato Acli.
Per la seconda volta in Calabria in poco più di un mese - dopo la tappa di Cirò, in occasione dei 50° anniversario dagli accordi italo-tedeschi sui flussi di manodopera italiana - le Acli sono riunite a Reggio per l’Assemblea dei servizi e delle imprese, che si concluderà il 3 dicembre a Locri con la “veglia di preghiera per la giustizia e la legalità”, alla presenza di mons. Giancarlo Bregantini.
Nella relazione di Consiglio, la scelta di svolgere i lavori in Calabria è stata forte e insistita, ma non nell’ordine della straordinarietà, né tanto meno nella rappresentazione di una terra attraverso la brutalità a cui la n’drangheta vuole condannarla.
Libertà, uguaglianza, giustizia, solidarietà, diritti, persona umana. Sono queste le parole che più spesso ricorrono nell’intervento, a sostanziare la concretezza di un lavoro quotidiano che ha portato il Patronato Acli ad essere, per attività svolta, il secondo Patronato all’estero, con una presenza in 19 stati, attraverso 66 sedi provinciali e 8 sedi di coordinamento.
A consentire questo, è proprio quella capacità di interpretazione del ruolo su cui Consiglio torna a più riprese, rivendicando il “valore politico del servizio di Patronato, che non vogliamo - aggiunge - sia confinato ad un mero ruolo di ‘passacarte’ tra cittadini e Istituti previdenziali ed assistenziali”; richiamandosi al principio della effettiva esigibilità dei diritti garantita dalla Costituzione che “come Patronato Acli accogliamo e interpretiamo quotidianamente nel nostro lavoro”; riconoscendo come compito istituzionale del Patronato la capacità di osservare e comprendere l’evoluzione dei bisogni sociali, “un mestiere che per natura ci fa essere un ‘osservatorio sociale’…”.
Cresce la presenza del Patronato Acli all’estero – che in molti paesi è senz’altro il primo riferimento per la comunità italiana e per le autorità consolari - crescono e si diversificano le attività svolte, cresce l’investimento formativo e le risorse umane. Lo dicono, insieme ai numeri, il grande impegno della sede centrale e le forti sinergie realizzate con tutte le Acli e il loro sistema. Lo dice nel suo intervento il Direttore generale, Damiano Bettoni, centrato in particolare sulla centralità della persona come strategia di sviluppo del Patronato Acli, con ciò riferendosi tanto alle comunità italiane all’estero e ai loro contesti territoriali che agli operatori e ai volontari dell’organizzazione, che alla cura delle relazioni con soggetti sociali e istituzionali.
Lo conferma il responsabile del servizio estero, Francesco Martinelli, che già annuncia la prossima apertura di nuove sedi e il deciso incremento dei promotori sociali volontari. Lo dice il fatto che – come lo stesso Martinelli fa rilevare – i “numeri” del successo del Patronato Acli all’estero sono di molto inferiori alla vera attività svolta, essendo gran parte di questa svolta fuori dalle prestazioni rendicontabili: dal disbrigo di pratiche presso le ambasciate, alla verifica e monitoraggio delle pensioni in essere, fino agli interventi di assistenza a persone in difficoltà.
E l’attenzione per le comunità italiane all’estero si manifesta in tante iniziative parallele, piccole e grandi, che in un incontro di programmazione hanno potuto trovare spazio per essere nominate: dalla nuova testata periodica dedicata agli operatori e promotori sociali delle sedi estere “Block Notes – Mondo”, ai progetti di servizio civile realizzati nei diversi paesi con l’intento di sviluppare coscienza e solidarietà sociale, all’attivazione di nuove procedure informatiche per facilitare i flussi informativi e la standardizzazione dei dati.





 
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