CITTA' DEL VATICANO - (Italia Estera) - La prima enciclica di Benedetto XVI quasi sicuramente verrà presentata il prossimo 20 gennaio. 'Deus caritas est', Dio è amore, è il titolo del testo nel quale viene descritta la visione di Papa Ratzinger rispetto ai problemi di fondo dell'umanità contemporanea e al loro legame con la fede. Per questo da una parte verrà messo in luce il principio della centralità di Cristo nella storia umana attraverso l'amore, dall'altra, insieme a questo, vi è l'agape, cioè l'eucaristia, il banchetto fraterno così definito presso i primi cristiani che è anche principio di condivisione. Nella sua traduzione moderna si tratta del concetto di solidarietà coniugato al messaggio cristiano.
Benedetto XVI vuole quindi stabilire che non vi è nesso ideologico o politico per l'amore proposto da Cristo e inverato dal popolo di Dio nella storia, ma solo un principio di fede: ciò che conta è cioè l'amore di Gesù verso gli uomini. In tal modo il Pontefice tende a ricollocare la dottrina sociale della Chiesa in un ambito che è del tutto estraneo a motivazioni politiche ma che si nutre essenzialmente di ragioni spirituali.
L'enciclica dunque si annuncia come un testo complesso sia sotto il profilo teologico che sotto l'aspetto della ricollocazione della Chiesa e della sua azione nella nostra epoca. Non a caso almeno due sono gli organismi che hanno collaborato alla stesura del testo del Pontefice: la congregazione della dottrina della fede guidata dall'americano William Levada, e il Pontificio Consiglio Cor Unum, il dicastero vaticano che si occupa degli interventi caritativi gestiti in nome della Santa Sede, presieduto da mons. Paul Cordes.
Il testo tuttavia dovrebbe includere anche altri elementi importanti dell'elaborazione teologica di Papa Ratzinger, a partire da quella crisi indotta nel mondo cristiano dal diffondersi del pensiero relativista; in tal modo verranno toccati anche i problemi connessi al rapporto fra la fede, la visione umanistica cristiana, e le moderne filosofie.