HAMMAMET, 19 gen -(Italia Estera) - Nel piccolo cimitero cristiano di Hammamet che sorge dinanzi al mare la cerimonia per il sesto anniversario della morte dell'ex capo del governo italiano Bettino Craxi. Sulla tomba di Craxi, sepolto nella nuda terra, campeggia su un libro aperto scolpito nel marmo la sacritta: “La mia libertà equivale alla mia vita”. Molte le corone di fiori. C’erano anche quelle del presidente emerito della Repubblica, Francesco Cossiga, e del presidente della Tunisia, Zine El Abidine Ben Ali. Centinaia di garofani rossi , il simbolo prediletto da Bettino, sono stati lasciati sulla tomba da parte di militanti giunti da ogni parte d'Italia.
Presenti alla breve ma solenne cerimonia Francesco Cossiga, il figlio Bobo Craxi e molti funzionari politici italiani e tunisini. Al termine del raccoglimento un lungo applauso da parte dei presenti. Francesco Cossiga si è fatto il segno della croce.
Stefania Craxi, figlia dell'ex segretario del Psi Bettino Craxi, oggi non è presente ad Hammamet. E’ a Milano per partecipare al convegno "Il riformismo di Craxi" al Teatro Nuovo di Milano per la commemorazione del padre a sei anni dalla morte
Sui giornali di oggi si legge nelle dichiarazioni di Stefania Craxi che "Il convegno al Teatro Nuovo di Milano, con la partecipazione del presidente del Consiglio, sancisce l'alleanza della "Giovane Italia" e di "Free Foundation" con Forza Italia".
"Con la mia candidatura - afferma Stefania Craxi - porterò dentro Forza Italia il contributo riformista di Craxi". Intervistata dal GIORNO, Stefania Craxi spiega di essersi schierata con Forza Italia perché a sinistra non c'é spazio per le idee di riformismo liberale dello storico leader
socialista. Il convegno di oggi a Milano, afferma, "vuole consegnare l'eredità di Bettino Craxi a chi ha orecchie per sentire". Nel programma di Forza Italia, spiega, ci sarà il contributo dei socialisti eredi dell'esperienza di Craxi. Gli economisti, dice Stefania Craxi, chiedono di eliminare i vincoli ma il centrosinistra vuole abolire la legge Biagi". "A tener banco sui giornali - afferma la Craxi - è sempre lo scandalo che ha investito i Ds, assolutamente incapaci di dare una spiegazione politica di quanto è avvenuto. Per quanto cerchino di negarlo - sostiene -, l'affinità di Bancopoli con Tangentopoli è evidente".
Stefania Craxi parlando al Teatro Nuovo ha detto: "La morte in esilio di Bettino Craxi è stata e rimane un assassinio politico". Stefania Craxi ha ricordato ciò che disse venti giorni dopo la morte del padre: "Dissi - ha ricordato - che chi aveva detto che Craxi era un ladro e molto peggio, è un assassino. Sono passati cinque anni, il mio animo si è placato, ma voglio ribadire nella sostanza quello che dissi allora". Quindi ha fatto l'elenco dei responsabili della morte di Bettino Craxi: "I giudici che lo condannarono senza una prova, i direttori di quei giornali che orchestrarono contro di lui una campagna di diffamazione senza precedenti, coloro che gli tirarono le monetine, chi mentiva e mente ancora, chi lo tradì, chi manovrò le procure seguendo un formidabile orgoglio politico, il salotto buono della finanza nazionale e la finanza internazionale che insieme navigavano sul Britannia mentre nel nostro paese erano in corso le privatizzazioni e in atto una falsa rivoluzione". Un passaggio particolare lo ha quindi riservato ad Antonio Di Pietro, all'epoca pubblico ministero a Milano. "Di Pietro, che di quella falsa rivoluzione fu il manichino che prestò la faccia e infine i post comunisti che di tutto ciò furono sponda e motore politico, sono responsabili di quello che è stato e rimane un assassinio politico: la morte in esilio di Bettino Craxi".