04 feb 2006 | Berlusconi: ''Andrò in tv anche con una poltrona vuota'' _ Il segretatrio Ds Piero Fassino difende la candidatura di D’Ambrosio a Milano |
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Dal Cavaliere nuove accuse alle coop: ''Hanno truffato anche l'Inps''
MILANO,4 FEB. Proseguono confronti e polemiche tra i rappresentanti dei due schieramenti in vista delle prossime politiche. Gli argomenti che tengono banco le Cooperative rosse, la par condicio e la candidatura a Milano di Gerardo D'Ambrosio tra le fila del centrosinistra.
Quella portata avanti da parte della Lega delle cooperative rosse è stata ''una truffa palese'' che ha consentito ai funzionari provenienti dalle coop ''di raddoppiare lo stipendio e farsi pagare i contributi dall'Inps'', è l'ennesima accusa del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi al sistema cooperativo. Poi Berlusconi accusa Romano Prodi di aver favorito le cooperative rosse quando era presidente dell' Iri. Nel corso del suo intervento al comizio di Modena, il presidente del Consiglio ha riferito di una interpellanza fatta da Carlo Giovanardi all' allora presidente dell' Iri in cui chiedeva informazioni sullo stato di avanzamento dei lavori della variante di valico. Berlusconi dice che Prodi avrebbe risposto: "I lavori non inizieranno fino a quando non ci sarà un accordo sulle quote di lavoro a favore della Lega Coop". "la normale attività di Prodi all' Iri - ha quindi aggiunto il premier - era svendere le aziende al suo amico De Benedetti".
Sul confronto tv con Romano Prodi, il premier assicura: ''Andrò in tv anche con una poltrona vuota di fianco''.
Il Presidente del Consiglio si augura poi ''che la prossima volta gli elettori mi diano il 51%, alla Provvidenza non si devono mettere limiti'', ribadendo le difficoltà incontrate nell'azione di governo per essere presidente del Consiglio ''non con un solo partito alle spalle''.
Comunque, stando a un ''pre-sondaggio'' fatto realizzare dal presidente del Consiglio, viene confermata ''una assoluta parità tra i partiti del centrodestra e quelli del centrosinistra, mentre esiste disparità tra Prodi e il sottoscritto perché il leader dell'Unione è sotto di diversi punti nel gradimento degli italiani''.
Toccata anche la questione del prelievo fiscale. ''Noi siamo riusciti a far costare di meno lo Stato, a diminuire le imposte e per il futuro abbiamo la volontà di continuare in questa direzione, diminuendo la pressione fiscale al 39%'', che risulta dalla somma del ''33% come costo netto dello Stato, più il 6% del costo del debito'': questo l'obiettivo del premier.
Anche la questione della par condicio continua a tenere banco. ''E' una legge bavaglio illiberale e liberticida - insiste il premier - ma noi la rispetteremo e anche i signori della sinistra la devono rispettare''.
Secondo il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini, ''non è vero che lui (Silvio Berlusconi, ndr) non vuole la par condicio, ma vuole solamente quella giudiziaria. Ognuno ha la par condicio che preferisce''.
Mentre sulla candidatura dell'ex-procuratore capo di Milano, Gerardo D'Ambrosio, tra le fila del centrosinistra (nelle liste del Senato dei Ds in Lombardia), ''io su D'Ambrosio non do giudizi, ma ho espresso una opinione circa l'inopportunità sulla sua candidatura e a Prodi e D'Alema ricordo che mi sono limitato a dire quello che ha detto lo stesso Boselli''. Poi il Cavaliere attacca: Gerardo D'Ambrosio rappresenta il primo caso di un pm che scagiona un imputato, citando il caso di Primo Greganti. E continua nel suo affondo: "D'Ambrosio ha detto che quei soldi non erano un finanziamento per il partito ma erano soldi destinati a comprare una povera casa per Greganti". "E' la prima volta - ha aggiunto - che un pm scagiona un imputato".
Il segretatrio Ds Piero Fassino difende la candidatura dell'ex magistrato. Si tratta di ''un rispettato e rispettabile signore che è stato nella magistratura per 45 anni e che da tre anni e mezzo non lo è più''. ''Pensiamo quindi che un uomo che ha accumulato quella esperienza e quella professionalità possa essere utile al Parlamento'', aggiunge. ''Nella prossima legislatura - prosegue Fassino - si dovranno affrontare i problemi della giustizia che sono stati abbondantemente devastati in questi anni dalle leggi ad personam di Berlusconi e dal modo con cui Castelli ha guidato il ministero''.
Poi parla di ''una crisi di fiducia, di credibilità che c'è nel Paese''. Fassino ha anche aggiunto nel corso di un'intervista radiofonica a Popolare Network: ''Il problema di Berlusconi non sono io, ne' le 'toghe rosse': sono gli elettori che da tempo non lo votano piu''': Secondo Fassino, ''il comportamento di Berlusconi e' un segnale di debolezza e difficolta'. Se davvero e' convinto che in Italia si sta meglio, lo spieghi agli italiani''.
Infine un auspicio affinché cambi il tono della campagna elettorale per poter svolgere utili confronti''. ''Berlusconi sta intossicando con continui veleni la campagna elettorale'' ma ''noi non lo seguiremo più in questa politica di avvelenamento dei toni''.
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