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20 gen 2006USA: Sempre più imbarazzante per Bush le intercettazioni dell'N.S.A.

HOUSTON, TX -20 GENN. - (Italia Estera) - Lo scandalo delle intercettazioni telefoniche abusive effettuate su semplici cittadini americani ed aggirando in segreto le restrizioni imposte dalla legge sta diventando per l’amministrazione Bush un motivo di grave imbarazzo. Sembra che tale scoperta sia stata fatta tra l’altro per la reazione dell’altra importante agenzia americana preposta all’antispionaggio che e’ il Federal Bureau of Investigation. Il tutto e’ emerso al momento in cui l‘F.B.I. e’ entrata a sua volta nell’occhio del ciclone per essere stata incolpata d’aver mancato d’approfittare di diverse opportunita’ importanti che le avrebbero permesso di sventare il devastante attacco terroristico alle torri gemelle di New York dell’undici settembre. Furono trascurate informazioni vitali sui sequestratori kamikaze degli aerei e fu quindi per questo motivo che si capi’ che i sistemi di controspionaggio dell’ F.B.I. necessitavano d’essere aggiornati per far fronte alla nuova sfida posta all’America dal terrorismo internazionale. Gli Americani possono quindi stare piu’ tranquilli nel constatare che il “Bureau” in questi ultimi quattro anni e’ stato molto attivo nel porre riparo alle sue debolezze ed alle sue mancanze. Alcuni pero’ non sono ancora soddisfatti e fanno notare che essere occupati a fare qualcosa non vuol dire anche che ora le agenzie di controspionaggio siano riuscite ad effettuare veramente il salto di qualita’ che ci si attendeva da esse e che era nei loro programmi. Lo scandalo delle intercettazioni telefoniche abusive dell’ N.S.A. scoppiato da recente e seguito d’azioni legali intentate nei riguardi dell’amministrazione Bush da due importanti agenzie americane per la difesa dei diritti civili sta proprio a dimostrare che la marea d’intercettazioni telefoniche eseguite e’ stata del tutto inutile e forse anche dannosa e non e’ riuscita altro che a violare i diritti importanti alla privacy dei cittadini monitorizzati. Secondo l’autorevole New York Times, la massa d’informazioni ottenuta con la sorveglianza elettronica e’ stata di una tale entita’ che gli agenti ne sono rimasti letteralmente travolti e sono stati costretti a rinunciare ad altre importanti indagini forse ancora piu’ utili e di maggiore importanza. Alla fine, secondo l’ammissione d’alcuni agenti, lo spionaggio eseguito su comuni cittadini non ha portato ad alcunche’ d’utile perche’ gli indagati non avevano legami d’alcun tipo con il terrorismo internazionale. Lascia quindi perplessi gli Americani la dichiarazione del Vice Presidente Cheney secondo la quale queste indagini avrebbero effettivamente salvato “migliaia di vite”. Com’era logico pensare, anche la dichiarazione del Direttore della National Security Agency e’ stata anch’essa improntata alla stessa soddisfazione ed allo stesso ottimismo. Il direttore dell’ N.S.A. Michael Hayden avrebbe affermato, infatti, “Posso dichiarare inequivocabilmente che abbiamo ottenuto attraverso questo programma informazioni che altrimenti non ci sarebbero state disponibili.” Molti contestano che forse cio’ che importa di piu’ non e’ tanto la quantita’ quanto invece la qualita’ delle informazioni ottenute con le intercettazioni telefoniche abusive ma, nel frattempo, organizzazioni come il “Centro per i Diritti Costituzionali” hanno portato in giudizio l’amministrazione Bush per conto d’avvocati difensori, giornalisti e semplici cittadini che sono certi d’essere stati oggetto delle attenzioni illegali dell’ N.S.A.. Ann Beeson, vice direttrice legale dell’American Civil Liberties Union ha dichiarato “Non abbiamo evidenza diretta, ma i querelanti hanno un’opinione fondata su valide basi che potrebbero essere stati spiati.” Tra coloro che hanno intentato l’azione legale il giornalista James Bamford, autore di due libri sulle attivita’ del N.S.A. che e’ riuscito ad acquisire importanti informazione sui sistemi di lavoro dell’agenzia e che , quindi, proprio per questo ha attratto su di se’ le attenzioni della National Security Agency. Bamford ha dichiarato nel corso di una sua intervista che il suo lavoro ha suscitato i sospetti del controspionaggio e che questo ha cominciato a monitorizzare le sue telefonate senza esserne autorizzato ed aggirando le restrizioni della legge. Allo scrittore e’ giunta conferma di questo sospetto quando, nel corso di un altro processo simile al suo, l’ N.S.A. ha dovuto ammettere platealmente le proprie irregolarita’ nell’effettuare lo spionaggio telefonico ed il giudice ha quindi ordinato di distruggere i nastri contenenti le intercettazioni telefoniche che non erano state preventivamente autorizzate. Tra le altre cose negli ultimi tempi e’ affiorata alla superficie la litigiosita’ che esiste tra F.B.I. ed N.S.A. ed a questa s’e’ fatta risalire anche una delle maggiori responsabilita’ del fallimento nel prevenire l’attacco micidiale portato a segno a New York da parte di terroristi che hanno dato l’impressione d’avere ottenuto il loro scopo con la massima facilita’ e senza essere in alcun modo contrastati. L’ F.B.I. ha dichiarato infatti che gli agenti dell’N.S.A. in quel periodo erano sovraccarichi d’indizi inutili da seguire e che quando le indagini sono giunte fino in fondo non hanno portato da nessuna parte dimostrandosi del tutto insignificanti per la loro utilita’. L’attrito che esiste in questo momento fra le due agenzie di controspionaggio americane dimostra , quindi, la presenza di un’eccessiva frustrazione e di nervosismo che sono poco in linea con le dichiarazioni ottimistiche appena rilasciate alla stampa dal Vicepresidente Dick Cheney e dal Direttore Hayden dell’ N.S.A. Secondo i critici dell’amministrazione Bush gli agenti del controspionaggio avrebbero fatto meglio a tenere sotto stretta sorveglianza i veri terroristi di al Qaeda ed invece sembra che perdettero tempo ad indagare semplici cittadini colpevoli d’aver visto un documentario sul terrorismo alla televisione, d’avere nominato qualcosa di sospetto al telefono o addirittura d’avere effettuato ricerche sul terrorismo con l’aiuto di internet per potere poi fare una relazione da consegnare al proprio insegnante a scuola e senza alcun altro particolare motivo o finalita’.

RO PUCCI – HOUSTON, TEXAS





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