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28 mar 2006Per i ''bambini bolliti nella Cina di Mao'' citati domenica da Berlusconi protesta di Pechino

''Contrariati da queste affermazioni infondate''. La Farnesina risponde: ''Nessun intento polemico da parte del premier''
 
Il premier cinese Wen Jiabao con il premier Silvio BerlusconiROMA, 28 MAR - (Italia Estera) - Contro le parole pronunciate domenica dal premier Silvio Berlusconi sui ''bambini bolliti nella Cina di Mao'' oggi é arrivata, dopo due giorni, la protesta ufficiale della Cina  ''Siamo contrariati da queste affermazioni infondate'', si legge in una nota del Governo di Pechino. ''Le parole e le azioni dei leader italiani dovrebbero andare a beneficio della stabilità e dello sviluppo di relazioni amichevoli tra Cina e Italia".
Domenica il presidente del Consiglio nel corso del suo giro elettorale aveva voluto aggiornare il classico detto sui 'comunisti che mangiano i bambini'. ''Mi accusano di aver detto più volte - aveva detto - che i comunisti mangiano i bambini: leggetevi il libro nero del comunismo e scoprirete che nella Cina di Mao i comunisti non mangiavano i bambini, ma li bollivano per concimare i campi''.

La Farnesina, dopo la proteste del governo cinese, ha subito fatto rilevare che il premier non aveva alcun intento polemico nei confronti della Cina. ''Con riferimento ad alcune parole pronunciate dal presidente del Consiglio a proposito della Cina, si rileva alla Farnesina che Berlusconi si è limitato a citare una frase contenuta nell'edizione italiana del 'Libro nero del comunismo' di Stephane Courtois (riportata per l'esattezza a pagina 460), pubblicata nel 1998''.

''La frase in questione - afferma ancora il ministero - si riferisce peraltro a episodi che avrebbero avuto luogo nel passato, come correttamente ricordato dallo stesso presidente del Consiglio,  mentre è evidente l'inesistenza di intenti polemici nei confronti della Repubblica popolare cinese''. Con Pechino, conclude la Farnesina, l'Italia ''mantiene solidi rapporti di collaborazione e di cooperazione in tutti i campi, anche per favorire l'affermazione e il rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo''. (Italia Estera) -




 
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