ROMA, 28 mar. (Italia Estera) - Il Coordinamento de L’Unione degli Italiani nel Mondo denuncia la sua preoccupazione su come si stanno svolgendo in queste ore le operazioni di voto per gli italiani all'estero. In una nota diffusa oggi si legge che "Si moltiplicano in modo preoccupante le notizie e le conseguenti proteste sul mancato arrivo di plichi a molti elettori e sulla mancanza di schede elettorali in plichi effettivamente pervenuti, in particolare nella ripartizione europea (Germania, Svizzera, Francia)."
"Molti cittadini che telefonano ai consolati per chiedere spiegazioni sulle disfunzioni e, soprattutto, per recuperare la documentazione elettorale non riescono in alcun modo ad avere la linea. La maggior parte di questi elettori, per altro, confessa di avere difficoltà nel recarsi personalmente nei consolati per ritirare plichi o schede, sia per ragioni di lavoro che per la distanza che c’è in molti casi tra residenza privata e sedi consolari."
"La conseguenza è che in un numero di casi difficilmente quantificabile, ma certamente non irrisorio, diversi cittadini sono privati di fatto del loro diritto di voto."
Oltre a questo, crediamo che tutte le forze politiche e tutti i candidati che partecipano alla competizione elettorale debbano porsi alcune inquietanti domande: in mano a chi sono le schede che non risultano inserite nei plichi? chi ne ha il controllo? c’è qualcuno che ne porti distintamente la contabilità? quali interventi, a tutela della legalità del voto, pensano di adottare coloro che nel Ministero degli Esteri e nel Ministero degli Interni hanno la responsabilità di garantire il corretto svolgimento delle operazioni?"
"Aspettiamo dai responsabili ministeriali - prosegue la nota - risposte urgenti e convincenti su queste legittime preoccupazioni, sperando in un impegno e in una solerzia almeno pari a quelli usati per presunte e inesistenti forzature in alcune situazioni della campagna elettorale de L’Unione."
"Invitiamo, infine, forze politiche e candidati di tutti i partiti - conclude la nota - a evitare polemiche pretestuose e da pollaio e a vigilare unitariamente sull’osservanza dei fondamentali diritti di cittadinanza, che sono alla base delle prerogative e degli interessi di tutti. Anche per evitare il rischio di esporsi al ridicolo, come nel caso del candidato londinese di Forza Italia, che dopo avere usato l’indirizzario elettorale per fare pubblicità commerciale a ditte che hanno sponsorizzato le famose carte telefoniche spedite agli elettori, cosa vietata dalla legge, anziché dare spiegazioni su questi comportamenti non trova di meglio che censurare inesistenti forzature della nostra campagna elettorale." (Italia Estera) -