ROMA, 14 APR- (Italia Estera) - Alle dichiarazioni del ministro Tremaglia in conferenza stampa ha subito risposto Il Coordinamento de L’Unione degli Italiani nel Mondo con una nota molto dura:
“Il ministro Tremaglia, autoproclamatosi per anni “padre del voto degli italiani all’estero” e uomo al di sopra delle parti, per una logica di parte è oggi colui - Afferma L'Unione - che getta il maggiore discredito sul voto degli italiani all’estero."
"Siamo di fronte a un esito inaspettato di un lungo impegno condotto con coraggio e perseveranza e che, dopo le critiche che gli esponenti di centrodestra hanno rivolto al ministro per i suoi errori politici di impostazione della campagna elettorale, cede di fronte a pressioni e sollecitazioni mosse dall’intento di rovesciare un responso elettorale che lo stesso Presidente Ciampi riconosce essere stato ampio, democratico e legittimo.
Tremaglia afferma che le elezioni andrebbero rifatte perché oltre 200.000 elettori non avrebbero ricevuto il plico elettorale per errori negli indirizzi. Lo stesso Ministro ha affermato negli ultimi anni – e ne fanno fede montagne di documenti ufficiali – che dopo la costosa operazione di mailing realizzata dal MAE, le gravi lacune degli elenchi AIRE sarebbero state eliminate.
Gli italiani all’estero, per altro, è la terza volta che votano per corrispondenza, dopo le elezioni dei Comites e il pronunciamento sui referendum per la procreazione assistita e l’articolo 18.
Nell’uno e nell’altro caso gli elettori che non hanno ricevuto il plico sono stati centinaia di migliaia. Perché Tremaglia, il Ministro degli Esteri e quello dell’Interno non hanno detto una sola parola in quelle occasioni e anzi, hanno respinto le nostre critiche?
Si pensi che oltre 400.000 cittadini, inclusi negli elenchi AIRE, sono stati congelati dopo il mailing, con la piena approvazione di Tremaglia, Fini e Pisanu.
Del resto, la legge n. 459/2001 – la cosiddetta Legge Tremaglia – e le disposizioni applicative hanno previsto formalmente le procedure di recupero degli elettori che non hanno ricevuto il plico elettorale nei tempi previsti. Decine di migliaia di loro se ne sono avvalsi, nonostante le inenarrabili difficoltà dovute alle disfunzioni dei Consolati e dei comuni.
La nota de L'Unione così conclude: Di fronte all’inopinato passaggio di Tremaglia nelle file dei nemici del voto all’estero e degli eversori di un pronunciamento democratico ci sarebbe un solo commento da fare – vergogna! –, se lo sdegno per un atto sguaiato e fazioso non fosse superato dalla pena per un’uscita di scena senza dignità."