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15 mag 2006Montecitorio, Napolitano ha giurato da Presidente

Mi inchino dinanzi a questa Assemblea nella quale si riconoscono tutti gli italiani, per la prima volta anche quelli che operano all'estero, le cui comunità hanno finalmente voce per far sentire le loro esigenze ed attese.
 
 
ROMA, 15 MAG- ''Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservare lealmente la Costituzione''. Giorgio Napolitano pronuncia la formula del giuramento davanti al Parlamento in seduta comune che gli rivolge  un caloroso applauso. E subito la campana maggiore di Montecitorio è tornata a suonare, come da protocollo.
Preceduto dal presidente della Camera Fausto Bertinotti e da quello del Senato Franco Marini, Napolitano che l’avevano accolto in Piazza Montecitorio con  la campana maggiore che suonava a distesa, ha fatto il suo ingresso in aula alle 16.55. Al suo arrivo si sono levati dall'aula applausi generali tra i parlamentari tutti Giorgio Napolitano dopo il giuramento da presidente della Repubblicain piedi, mentre solo in alcuni settori di Forza Italia non si sono registrati applausi. Fra i banchi del governo il premier uscente Silvio Berlusconi, si è alzato insieme a tutti i membri del governo ma non si è unito al loro applauso.

Poi il giuramento e il discorso di circa 35 minuti interrotto da 31 applausi. Un discorso articolato e complesso, in cui l'unico applauso bipartisan è giunto nel momento del suo omaggio convinto all'opera del suo predecessore Carlo Azeglio Ciampi. Sia dai banchi del centrosinistra che da quelli del centrosinistra si sono levati battimani tra i banchi dell'emiciclo di Montecitorio. I precedenti applausi, in particolare, erano giunti da centrosinistra in occasione della sottolineatura da parte di Napolitano del ripudio della guerra, la tutela dei valori dell'uomo e il rispetto degli immigrati, sulla precarietà. Anche il passaggio sulla Resistenza è stato salutato dal centrosinistra con forti applausi, mentre il centrodestra vi si e' unito nel momento in cui il nuovo capo dello Stato ha citato i suoi eccessi e le sue aberrazioni.

''Signor Presidente, onorevoli parlamentari, signori delegati, mi inchino dinanzi a questa Assemblea nella quale si riconoscono tutti gli italiani, per la prima volta anche quelli che operano all'estero, le cui comunità hanno finalmente voce per far sentire le loro esigenze ed attese. Non sarò in alcun momento il Presidente solo della maggioranza che mi ha eletto ; avrò attenzione e rispetto per tutti voi, per tutte le posizioni ideali e politiche che esprimete; dedicherò senza risparmio le mie energie all'interesse generale per poter contare sulla fiducia dei rappresentanti del popolo e dei cittadini italiani senza distinzione di parte. Viva il Parlamento! Viva la Repubblica! Viva l'Italia!''.
Si conclude con queste parole il discorso del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano davanti al Parlamento riunito in seduta comune, un discorso di 20 pagine, che il neo Presidente ha letto. Tutta l'aula, alla sua conclusione, ha lungamente applaudito.

Alle 18 il presidente della Repubblica, accompagnato dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, si è recato all'Altare della Patria per la deposizione di una corona di alloro sulla tomba del Milite Ignoto e per il saluto del Sindaco di Roma.
A cerimonia conclusa Napolitano sempre accompagnato  dal Presidente del Consiglio Berlusconi e dal consigliere militare del Quirinale generale Mocci sale sulla storica Flaminia (vedi Italia Estera) e scortata dai corazzieri a cavallo in alta uniforme si reca al Quirinale tra due ali di folla plaudente.

Alle 18.15 il corteo presidenziale è poi giunto al Quirinale. Nel cortile d'onore, il presidente Napolitano ha ascoltato l'esecuzione dell'inno nazionale suonato dalla fanfara dei Carabinieri a cavallo  e passato in rassegna un reparto di formazione interforze che gli ha reso gli onori. Al termine della rassegna, è stato accolto dal presidente uscente Carlo Azeglio Ciampi. Alle 18.40 il nuovo capo dello Stato e il presidente Ciampi entrano nel Salone dei Corazzieri, in cui il capo di Stato uscente pronuncia un indirizzo di saluto al quale risponde Napolitano. Al  termine ha avuto luogo il ringraziamento delle personalità intervenute alla cerimonia.

Infine, alle 19.20 Ciampi scende al piano terra della Vetrata per ascoltare l'Inno Nazionale e passare in rassegna, accompagnato dal Consigliere Militare, il reparto di formazione interforze che gli rende gli onori. Al termine dello schieramento, il comandante del Reggimento Corazzieri gli consegna un esemplare dello Stendardo presidenziale e, dopo aver preso congedo dal Segretario Generale della presidenza della Repubblica e dai collaboratori, il presidente Ciampi lascia il Palazzo del Quirinale.



 
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