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07 giu 2006D'Alema a Baghdad: ''Soldati a casa entro l'autunno''

Il ministro degli Esteri ha incontrato i vertici istituzionali iracheni: ''Abbiamo un mandato degli elettori. Sarà un processo graduale''
 
 
BAGHDAD, 7 GIU (Italia Estera) -  Il vicepremier e ministro degli Esteri Massimo D'Alema è arrivato in mattinata a Baghdad per una serie di incontri con i vertici istituzionali iracheni per fare il punto sul rientro dei soldati italiani e l'appoggio politico al nuovo governo iracheno. 
Dopo una cerimonia in ricordo del funzionario del Sismi Nicola Calipari,(FOTO)  il ministro degli Esteri ha incontrato il suo collega iracheno Hoshiyar al Zebari, il primo ministro Nuri al Maliki e il presidente del Parlamento Mahmud al Mashhadani. Poi si è trasferito in Kurdistan per un incontro con il presidente iracheno Jalal Talabani. ''Entro fine anno la presenza militare italiana in Iraq si esaurirà'', ha detto D'Alema. ''Abbiamo un mandato degli elettori: i soldati tornano a casa''. A tal proposito il titolare della Farnesina ha sottolineato che ''l'Italia sta consultando il Governo iracheno e quelli degli altri paesi che hanno truppe in Iraq'' proprio per ''garantire un ordinato passaggio di consegne, senza porre problemi di sicurezza o vuoti di potere''. Sarà un ''processo graduale - ha assicurato D'Alema - che tuttavia entro l'autunno si completerà''. Per quanto riguarda i tempi del rientro, il titolare della Farnesina ha ripetuto che si tratta di ''un problema affidato alla responsabilità della Difesa e degli stati maggiori'', anche perché ''non è una operazione tecnicamente semplice. Si tratta di ritirare molti militari e molti mezzi dislocati in Iraq''.
 
Il primo appuntamento del titolare della Farnesina al suo arrivo nella capitale irachena è stato una cerimonia per ricordare Nicola Calipari, che si è svolta nel complesso dell'ambasciata italiana nella Zona Verde di Baghdad. Di fronte al picchetto dei carabinieri schierato, il vicepremier e ministro degli Esteri ha deposto una corona di fiori sotto una lapide dorata con il nome dell'agente del Sismi ucciso durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. D'Alema e' rimasto in raccoglimento, mentre venivano suonate le note del Silenzio e della Canzone del Piave.
 
Appena giunto a Baghdad D'Alema ha anche telefonato al generale Nicolino Madeddu, comandante della Brigata Sassari, che è  di stanza a Nassiriya. Il ministro degli Esteri si è informato sulle condizioni dei militari rimasti feriti nell'attentato dell'altro ieri e ha ribadito la sua vicinanza e solidarietà alle forze armate italiane.
  
Il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, dopo l' incontro con il suo collega iracheno al Zebari ha incontrato anche il primo ministro Nuri al Maliki.
 
L' Italia sta consultando il Governo iracheno e quelli degli altri paesi che hanno truppe in Iraq per "garantire un ordinato passaggio di consegne, senza porre problemi di sicurezza o vuoti di potere". D'Alema ha ripetuto che "la decisione politica è il rientro" ed è stata già presa dal Governo italiano. Per quanto riguarda le modalità del ritiro, oltre alle consultazioni con gli altri Governi, D'Alema ha ricordato che "spetterà ai militari" studiare queste modalità.
D’Alema ha anche detto che l' Italia vuole "un vero e proprio accordo di cooperazione" con l' Iraq.  Ed ha annunciato che è stata invitata in Italia una delegazione irachena per firmare questo accordo a Roma.
 
Massimo D'Alema, nell' incontro con il suo collega iracheno al Zebari, ha espresso a nome dell’Italia la volontà di rafforzare con l' Iraq la cooperazione politica ed economica ed in altri settori come quelli della ricostruzione, della sanità e del sostegno alle istituzioni. L' Italia auspica anche – ha aggiunto D’Alema - un "maggiore impegno in Iraq da parte degli organismi multilaterali" e intende lavorare affinché questo avvenga.
D'Alema ha affermato che le nazioni Unite, la Nato e l' Unione Europea possono e debbono avere un ruolo più importante in un più forte quadro multilaterale in Iraq.
 
D'Alema ha spiegato che l' Italia ha presentato "molte ipotesi di collaborazione" alle autorità irachene. Alcune di queste "sono già in corso". Tra quelle che si sviluppano in sede multilaterale, D'Alema ha ricordato la partecipazione dell' Italia all' attività di formazione del personale militare iracheno insieme ad altri paesi della Nato e al programma dell' Unione Europea per la formazione del nuovo sistema giudiziario. L' Italia intende inoltre continuare a rafforzare e sviluppare "forme di cooperazione diretta" in settori come quelli della ricostruzione, della sanità e della creazione di istituzioni più solide. In questa direzione, l' intenzione dell' Italia è quella di creare "un vero e proprio accordo di cooperazione tra i nostri paesi", ha detto D'Alema. "La missione militare è finita, questa è la decisione dell' Italia e i nostri soldati torneranno nel corso dei prossimi mesi, compatibilmente con le ragioni di sicurezza innanzitutto dei nostri militari", ha aggiunto il titolare della Farnesina. "Ma l' Italia continua a sostenere il processo democratico dell' Iraq sul piano economico, civile e politico".
 
Il primo ministro iracheno Nuri al Maliki, al termine del suo incontro con il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri, Massimo D'Alema ha afermato che le forze armate italiane hanno avuto "un ruolo molto importante nel garantire la sicurezza in Iraq. E noi saremo sempre grati all' Italia".
Il ministro degli Esteri iracheno Hoshyiar Zebari sarà a Lussemburgo lunedì prossimo alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Unione Europea. L'invito dell'Ue a Zebari è stato fatto su proposta del ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema.
 
D'Alema rispondendo alla domanda dei giornalisti se il ritiro italiano dall'Iraq possa incidere sui rapporti tra Roma e Washington ha detto: L'Italia ha con gli Stati Uniti "un rapporto consolidato di amicizia e alleanza". "Amicizia e alleanza resisteranno a qualche opinione diversa su questa o quella questione internazionale".
Alle 18:30 il ministro degli esteri italiano è ripartito per Roma.
 
Dietro la lunga giornata irachena di D'Alema  - si sottolinea in ambienti vicini alla Farnesina - c'é una preparazione e una attenzione eccezionale . La visita in cui la sicurezza ha avuto  la priorità assoluta ed è stata curata in tutti i dettagli dal Sismi d'intesa con le forze americane e irachene. Il Sismi ha messo in campo i suoi uomini più esperti, quelli che si occupano di Iraq da sempre e che conoscono tutti i segreti e i possibili tranelli delle strade della città.
I carabinieri del Tuscania e del Col Moschin hanno provveduto alla scorta ravvicinata del convoglio di D'Alema. Le forze americane hanno collaborato e fornito le loro strutture, a cominciare dagli elicotteri con i quali D'Alema si é trasferito dall'aeroporto nella zona verde, nel cuore di Baghdad. Gli americani hanno fornito anche i blindati che hanno scortato il corteo del ministro degli Esteri.
Antonello Ferri/Italia Estera
 



 
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