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15 lug 2006Israele-Libano: D’Alema segue il di rimpatrio dei nostri connazionali

ROMA, 15 LUG. (Italia Estera) - Il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Esteri Massimo D’Alema, che ha seguito costantemente l’organizzazione dell’operazione di rimpatrio dei connazionali dal Libano, si è recato personalmente presso l’Unità di Crisi della Farnesina per monitorare l’evolversi della situazione e coordinare le iniziative in corso. 
 
Questa mattina alle ore 9 un convoglio predisposto dalla Farnesina in stretto coordinamento con l’Ambasciata a Beirut con 410 cittadini italiani e di altre nazionalità soprattutto dell’UE è partito da Beirut per dirigersi a Nord a Latakia in Siria dove arriveranno nelle prossime ore. La soluzione scelta è quella che offre le maggiori condizioni di sicurezza per i connazionali.
 
Fin da ieri, nelle concertazioni tra le Unità di Crisi europee, il Ministro D’Alema aveva offerto la disponibilità dell’Italia ad includere nel piano italiano anche cittadini di altre nazionalità, in particolare dell’UE.
 
Sono in attesa di partire dall'aeroporto siriano di Latakia i circa trecento italiani oltre a 170 cittadini dell'Unione Europea evacuati dal Libano. La destinazione dei due C130 dell'Aeronautica Italiana è Larnaka. A Cipro ci sono già due aerei di linea dell’Alitalia pronti al trasporto fino in Italia, inviati dall’Unità di Crisi della Farnesina.
Al momento (ore 23 di Roma) inoltre, non si sa se i circa 470 evacuati riusciranno a lasciare  in nottata Beirut: il C130 può trasportare 104 persone e sono dunque necessari 5 voli affinché tutti raggiungano Cipro.
Dalla Farnesina fanno sapere che le operazioni di evaquazione dei nostri connazionali hanno subìto dei ritardi burocratici, ma che stanno tutti bene. Addirittura la nostra Aeronautica Militare ha confermato poco fa 
che dei due C130 uno é in fase di rullaggio ed un altro sta imbarcando ancora italiani e cittadini dell'Unione Europea. La Farnesina é fiduciosa.
 
La Farnesina ha attivato le consuete procedure in raccordo con la Prefettura di Roma e con la Protezione Civile per l’accoglienza a Roma dei passeggeri attesi  nel corso della notte.
 
Dai calcoli della Farnesina rimangono ancora in Libano più di mille connazionali la maggior parte dei quali non ha per ora indicato di voler lasciare il Paese. Per coloro che non hanno potuto raggiungere il convoglio sono allo studio, in coordinamento con i Paesi dell’UE, ulteriori interventi per consentire nei prossimi giorni il loro rimpatrio. (Italia Estera) -
 



 
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