Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
28 dic 2006Prodi nella conferenza stampa di fine anno: ''Il 2007 sarà l'anno della svolta''

ROMA, 28 DIC. (Italia Estera) - Romano Prodi all’incontro con i giornalisti alla conferenza stampa di fine anno  tira le somme dell'attività di governo nel 2006. Il premier ha toccato i temi caldi del dibattito politico, dalla Finanziaria alla legge elettorale, dall'eutanasia all'impegno in Afghanistan, dalle pensioni alla tenuta della maggioranza, tracciando le linee d'azione per il 2007 che, assicura, sarà ''l'anno della svolta''.

Il disegno delineato da Prodi è quello ''di un'Italia più giusta, più dinamica e più forte ma che va colorato con tre qualità fondamentali: coraggio, coesione e giustizia. Qualità di cui tutti devono dare prova sia la maggioranza che le opposizioni''. Ma accanto all'impegno comune dei Poli, serve anche ''un impegno forte di tutti i cittadini, perché se la società italiana è uno specchio rotto, tocca a noi tutti ricomporla''.

I ''grandi obiettivi di questo governo'', ha spiegato sono crescita, equità e giustizia sociale. ''Nonostante i segnali positivi - ha evidenziato il premier - non è ancora ripreso il senso di fiducia nel futuro, un senso di fiducia necessario perché il Paese possa crescere e trasformarsi''. ''Siamo infatti di fronte a un malessere - ha aggiunto - con radici profonde, perché da troppo tempo siamo abituati ad arretrare continuamente nelle classifiche della politica e dell'economia internazionali''. ''Eppure avverto con chiarezza - ha segnalato - i segnali confortanti di un'uscita da quello che per anni è apparso un clima di rassegnazione e di declino. Non ho mai usato con leggerezza la parola declino, ma è innegabile che il governo precedente non è stato in grado di contrastare una lunga parabola decrescente dell'Italia''.

E la Finanziaria 2007 ''è solo un primo passo'' dell'azione di governo nel campo della politica economica. La Manovra, ha spiegato, ''nonostante sia stata caricata di molte attese, non esaurisce il compito del governo. Ha posto le premesse per una politica sana anche se restano problemi strutturali da affrontare. Il 2007 sarà l'anno della svolta''.

Il presidente del Consiglio ha poi voluto precisare che con la legge di bilancio ''non solo non aumentano le imposte, anzi diminuiscono di 500 milioni di euro''. ''Abbiamo restituito all'impresa e al lavoro - ha aggiunto il premier - la centralità dovuta, modificando le regole fiscali finora a vantaggio della rendita. Non ci possono essere più aree che si sostengono attraverso l'evasione fiscale e contribuitiva. Solo riducendo questa evasione possiamo migliorare il nostro livello di benessere e ridurre il peso fiscale dei cittadini onesti che è molto gravoso''.

Però, ha precisato, ''non è che quello che arriva dalla lotta evasione fiscale vada a un capitolo preciso''. Insomma, ''prima di prendere decisioni sulla destinazione bisogna esaminare stabilità degli introiti. Una volta verificata sarà una decisione del governo destinare le maggiori entrate alla riduzione della pressione fiscale e ad obiettivi di sviluppo che sono condizioni indispensabili per poter riorganizzare il Paese''. Il premier, nel corso del suo intervento non ha neanche escluso che parte del maggiore gettito potrà ''essere destinato agli ammortizzatori sociali''.

Sempre a proposito di Finanziaria, l'esecutivo sta lavorando ad un progetto di riforma della legge di bilancio che sarà presentato con ogni probabilità a gennaio.

Rispondendo poi ad una domanda sulla cosiddetta 'fase 2', Prodi ha evidenziato che ''c'è una continuità assoluta'' tra quanto fatto in questi primi sette mesi di governo e l'azione futura dell'esecutivo. Il termine fase due ''io non lo uso'', ha sottolineato.

Tra gli impegni ''prioritari'' quello di semplificare le procedure burocratiche. Insomma, '' puntiamo ad aprire un'impresa in un giorno''. Mentre la riforma delle professioni, quella dei servizi pubblici locali, i primi provvedimenti di politica energetica, la class action, la riforma del trasporto aereo, saranno gli argomenti ''del seminario di Caserta dell'11 e 12 gennaio prossimi''.

La riforma delle pensioni, invece, è già stata fatta, ora servono solo affinamenti, che verranno decisi con l'accordo della maggioranza e attraverso il dialogo con sindacati e parti sociali. Quindi basta con ''artificiali drammatizzazioni'' e con i ''balletti'' di ipotesi presentate come decisioni già prese. Entrando nel merito della riforma il premier ha parlato di incentivi per chi resta al lavoro, perché ''se uno non ha la convenienza a rimanere nel mercato del lavoro ne esce''. Il premier invece ha escluso l'ipotesi di disincentivi: ''Se abbiamo come obiettivo che qualcuno rimanga nel mercato del lavoro daremo incentivi a chi rimane''.

Dal nostro governo, poi, viene ''una voce ferma in difesa della pace''. Il presidente del Consiglio ha sottolineato come con l'attuale esecutivo, l'Italia abbia riacquistato ''un ruolo di primo piano nella scena internazionale''. Prodi elenca tra i risultati raggiunti in politica estera la nomina, ''con una maggioranza senza precedenti'', dell'Italia nel consiglio di Sicurezza dell'Onu, il rispetto dell'impegno sul ritiro delle truppe dall'Iraq ed infine la ''difesa della pace'' in Libano.

Il Professore non ha mancato di sottolineare la tenuta della coalizione: ''La nostra maggioranza al Senato funziona e vota compatta''.

Parlando del Partito democratico, il premier ha sottolineato che serve ''per dare stabilità all'Italia perché finché ci saranno leggi elettorali che polverizzano la maggioranza, non ci possono essere prospettive di lungo periodo''. E a proposito di legge elettorale, il Professore ritiene vada cambiata con l'accordo tra maggioranza e opposizioni. Quanto al referendum, ''forse ci illudiamo di risolvere troppe cose con il referendum, può essere strumentale ed utile per spingere all'approvazione di una nuova legge elettorale''. Sul merito della riforma, ''il sistema elettorale - ha spiegato il premier - non deve fotografare il Paese, ma renderlo governabile''. In questo senso ''ci sono due grandi sistemi della democrazia moderna che ottengono l'obiettivo: il sistema tedesco e francese''.

Sulla scia del caso Welby, durante la conferenza stampa si parla anche di eutanasia. ''Sono contrario all'eutanasia e all'accanimento'', ha precisato Prodi senza entrare ''nel merito delle decisioni dell'autorità ecclesiastica'' sul rifiuto della Chiesa ai funerali religiosi per il co-presidente dell'Associazione Coscioni. Ma aggiunge: ''Credo però molto nella grandezza della misericordia di Dio''.

Sulla regolamentazione delle coppie di fatto, ha aggiunto, ''abbiamo elaborato, con difficoltà ma con decisione unitaria, un programma dell'Unione per il riconoscimento dei diritti civili ai conviventi''.

Rispondendo ad una domanda sul voto per il rifinanziamento della missione in Afghanistan, Prodi ha detto di non vedere ''particolari difficoltà rispetto al passato''. Con quali argomenti convincere la sinistra radicale? ''Con gli stessi con cui abbiamo già fatto in passato'', ha detto.

Prodi ha dato il suo ok alla possibilità di intitolare una via a Bettino Craxi. ''Sarebbe giusto'', ha detto il premier aggiungendo che ''è abbastanza noto quanti scontri ho avuto con Bettino Craxi, ma se dedicassero, ad esempio a Sigonella, una via a Craxi credo che sarebbe giusto''.

Prodi ha ricordato anche la vertenza per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei giornalisti. ''Ritengo prioritario e urgente che le parti si ritrovino ad un tavolo di trattative per arrivare finalmente ad una soluzione positiva - ha detto -. Lo dico perché in questa controversia non è in gioco solo il vostro futuro, ma il futuro dell'intero sistema di informazione in Italia''. (Italia Estera) -



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati