Fondato nel 2000 Direttore Responsabile Giuseppe Maria Pisani                  
HomeArgomentiArchivioNewsletter gratuitaChi siamoI nostri serviziContattiSegnala il sito
 
Cerca nel sito
»www.ItaliaEstera.tv
»Paolo Gentiloni é il Ministro degli Esteri italiano
»Emigrazione: Note storiche per non dimenticare - Quanti sono gli italiani all'estero?
»Direzione Generale per gli Italiani all'Estero
»Rappresentanze Diplomatiche - in aggiornamento
»AIRE Anagrafe degli Italiani all'Estero
»Servizi Consolari per gli italiani all'estero
»Autocertificazione
»Patronati italiani all'estero
»Cittadinanza Italiana all'Estero
»Il voto degli italiani all’estero
»COMITES
»CGIE Consiglio Generale degli Italiani all'Estero
»Assessorati Regionali con Delega all'Emigrazione e all'Immigrazione
»IL PASSAPORTO ELETTRONICO
»Viaggi Usa, comunicare i dati in anticipo - Registrazione anche da turisti italiani
»STAMPA ITALIANA ALL'ESTERO: quanta, dove, quanti fondi, chi li prende
»LA CONVENZIONE ITALIA-STATI UNITI PER EVITARE LE DOPPIE IMPOSIZIONI FISCALI
»La convenzione Italia-Canada per evitare le doppie imposizioni fiscali
»Ascolta la radio di New York: ICN
RomaneapoliS
www.romaneapolis.tv


Il voto degli Italiani all'Estero

Elezioni Politiche 2008

Elezioni Politiche 2006


Infocity
Messaggero di sant'Antonio
Italiani d'Argentina
  
17 feb 2007Vicenza, corteo pacifico per dire 'no' alla base Usa, ma Prodi ripete:

Nessun incidente,  tante bandiere, donne e bambini, ma anche slogan di solidarietà ai brigatisti arrestati
Servizio di Luciano Lombardini
'
VICENZA, 17 FEB. (Italia Estera) - Alla fine   nessun incidente. Tante, tante bandiere della pace, donne e bambini hanno sfilato lungo il percorso di 6 chilometri, dalla stazione ferroviaria a Campo Marzio, per dire 'no' al raddoppio della base Usa di Vicenza .
Decine di migliaia di persone, giunte da diverse città d'Italia, hanno manifestato per le vie del capoluogo veneto blindato per il timore di incidenti.

Da Campo Marzio, gli organizzatori hanno annunciato: "Siamo in 120 mila", seguito dall'applauso della folla. La polizia ha stimato 70-80mila partecipanti, Rifondazione 200mila. "Non vogliamo una città militarizzata ma vogliamo decidere noi il nostro futuro. Non pensavamo di essere così tanti: da domani saremo più forti. A Prodi e a Hullweck (il sindaco della città, ndr) diciamo di tornare indietro perché noi non molleremo mai e 'Resisteremo un minuto di più", ha concluso Patrizia Balbo del Comitato 'No dal Molin', facendo riferimento allo striscione che ha aperto la manifestazione.

Ad aprire il serpentone donne e bambini, poi comitati cittadini di Vicenza, centri sociali, sindacati, partiti, movimenti e associazioni. 
 Smentito, dunque, chi temeva disordini, la manifestazione si è svolta tra slogan, musica e balli assolutamente ''pacifici'', come sollecitato dal premier Romano Prodi.
Le uniche note stonate, gli striscioni di solidarietà nei confronti dei br ('Libertà per i compagni', 'Siamo comunisti non terroristi, il vero terrorismo è costruire basi di guerra', 'Terroristi siete voi, libertà per i rivoluzionari') arrestati lunedì scorso e un grosso petardo esploso davanti alla Questura. Sembra che a far scoppiare il botto siano stati proprio gli esponenti del 'Gramigna', il centro occupato frequentato da alcuni esponenti delle Nuove Br catturati nei giorni scorsi.

Episodi marginali, sommersi dagli slogan e dalle bandiere di altro tenore. 'Non magnemo gati ma gnanca bombe' ('non mangiamo gatti ma neanche bombe'), proclama in dialetto uno striscione firmato 'Officina comunista' che ironizza sulla proverbiale predilezione per i felini della popolazione vicentina. E poi la musica, i colori, le famiglie con i bambini e gli applausi agli americani che hanno voluto essere presenti oggi per dire no alla base, come Jeff Kauffman, vice direttore della sede fiorentina della Syracuse University e alcuni pacifisti venuti appositamente dagli Stati Uniti che hanno sfilato con altri  cittadini americani dietro allo striscione 'Not in our name'.
Striscioni, manifesti e slogan sono stati tutti per Prodi, D'Alema e Bush, i tre personaggi ancor più bersagliati di Berlusconi. 'Non vi ho votato per fare i servi dell'impero', 'D'Alema, se Vicenza è una pochezza tu sei una schifezzà, 'Bush is a natural born global killer' e una foto di Bush con su scritto: 'Ciccio, nun t'allargà": questi alcuni degli striscioni. Anche nei confronti del presidente del Consiglio è stata usata la goliardia: si è visto Prodi in cartapesta, Prodi che 'timona' un missile e il suo volto su un corpo da superman a stelle e strisce. In corteo anche slogan pacifisti: 'Fate l'amore, non fate le basi', ma anche striscioni dal tenore marcatamente antagonista ('Non ci sono governi amici', firmato Squatter Torino, 'Un disertore in più un assassino in meno'). Molti naturalmente i cori contro la base Usa: 'Prodi dice allargare, noi diciamo smantellare'.

Come chiesto dal presidente del Consiglio non hanno sfilato esponenti del governo. Al corteo non sono mancati, però, i rappresentanti della sinistra radicale con due segretari di partito Giordano di Rifondazione e Diliberto dei Comunisti Italiani che hanno invitato il premier ad ascoltare il ''popolo della pace''.

Mentre il ministro dell'Interno Giuliano Amato che aveva messo in guardia dal rischio che nella manifestazione potessero ''saldarsi le ostilità, presenti nella società, contro le forze dell'ordine'', ha espresso "grande soddisfazione" per lo svolgimento pacifico e senza incidenti del corteo. Il ministro ha rivolto i suoi complimenti alle forze dell'ordine per l'intelligente e discreta vigilanza operata in queste ore e in questi giorni. E si è felicitato con tutti coloro che hanno sfilato pacificamente contribuendo a sventare il rischio di infiltrazioni e contaminazioni. "Che questo rischio fosse concreto - si legge in una nota del Viminale - lo dimostrano l'ignobile striscione esposto e i cori provenienti da uno specifico settore del corteo che è stato ben individuato dalle forze dell'ordine.
Al termine della manifestazione di Vicenza Il presidente del Consiglio Romano Prodi si complimenta per "il modo ordinato e corretto" con cui si è svolta la manifestazione, ma ripete che "il programma non cambierà" per una manifestazione. "Il governo ha detto e continuerà a dire i suoi sì e suoi no in coerenza con le linee generali di politica interna ed estera che si è impegnato ad attuare con le componenti della maggioranza che lo sostiene". "Come auspicato da tutti gli esponenti della maggioranza, – si legge in una nota del premier - sia quelli che ne condividevano le motivazioni, sia quelli, come me, che non le condividevano, la manifestazione di Vicenza si è svolta in modo ordinato e corretto. Questo è il primo e più importante fatto che va rimarcato. Quanto all'oggetto della manifestazione, come ho già avuto modo di sottolineare, il governo - aggiunge Prodi - ha detto e continuerà a dire i suoi sì e suoi no in coerenza con le linee generali di politica interna ed estera che si è impegnato ad attuare con le componenti della maggioranza che lo sostiene, componenti che hanno approvato e sottoscritto un programma di legislatura che non sarebbe degno di questo nome se cambiasse orientamento sotto la spinta di una manifestazione pure legittima e importante".
Il centrodestra, non rinuncia però a criticare lo spirito della manifestazione e ad individuare nell'antiamericanismo le ragioni vere del corteo. Silvio Berlusconi  si rammarica della marcia contro l'ampliamento delle strutture militari statunitensi:  "Sono molto triste perché mentre voi giovani siete lì a Napoli a discutere dei temi della libertà, migliaia di manifestanti stanno sfilando a Vicenza contro gli Stati Uniti", ha detto il leader dell'opposizione in collegamento telefonico dalla Sardegna con un convegno di giovani di Forza Italia a Napoli. "Non bisogna mai dimenticare - ha aggiunto l'ex premier - che tanti giovani americani come voi sono venuti a morire in Italia per la nostra libertà" durante la Seconda Guerra Mondiale. Berlusconi ha poi ricordato l'intervento al Congresso Usa nell'ultimo anno da presidente del Consiglio, raccontando di una "accoglienza affettuosa" da parte dell'Assemblea. "Un segno tangibile - ha aggiunto - della grande credibilità di cui ha goduto l'Italia durante il nostro governo". Come per dire che ora quella credibilità è andata in frantumi.
Luciano Lombardini/Italia Estera



 
Opzioni


Stampa  Stampa

Invia ad un Amico  Invia ad un Amico


Copyright © Italia Estera 2001- 2014. Tutti i diritti riservati