di Alfonso Maffettone
PARIGI, 21 APR, (Italia Estera) – Oggi giornata di silenzio elettorale e domani si andrà a votare per il primo turno delle presidenziali in Francia. I seggi si sono già aperti nei territori d’oltremare ed hanno interessato un milione e mezzo di cittadini francesi sui 44,5 milioni che si registrano nelle liste elettorali dell’intero paese. Sono in lizza dodici candidati fra i quali quattro donne. I più forti sono Nicolas Sarkozy del centro destra, Segolene Royal , leader socialista, Francois Bayrou del centro e Jean Marie Le Pen, il vecchio leone dell’estrema destra pronto a dare la sua zampata.
Nessuno dei quattro candidati è riuscito a convincere l’elettorato sui grandi temi dell’economia e delle grandi riforme necessarie alla Francia per uscire da una crisi che dura da più di dieci anni. Nessuno di loro, perciò, sembra in grado di vincere al primo turno. L’ ex ministro dell’interno Sarkozy e’ al 26,5% secondo l’ultimo sondaggio dell’istituto CSA-CISCO dopo la chiusura ufficiale della campagna elettorale ed e’ in testa di appena l’1% sulla Royal al 25,5%. Ma la sorpresa potrebbe venire dall’incognita Bayrou, il candidato di centro che potrebbe svolgere il ruolo del terzo incomodo come fece La Pen che nel 2002 sconfisse al primo turno il socialista Lionel Jospin. La partita è apertissima. Lo stesso Le Pen ha recuperato ed è al terzo posto con il 16,5% davanti a Bayrou. Gli indecisi sono milioni , almeno un terzo dell’intero elettorato secondo gli ultimi sondaggi. Quindi suspense: i francesi non sono nuovi ai colpi di scena e più di una volta hanno sovvertito i pronostici.
Sarkozy , secondo le indicazioni, passerà al secondo turno del sei maggio mentre Segolene Royal potrebbe subire l’attacco di Bayrou o una impennata di La Pen, 76 anni, unico esponente della vecchia guardia politica francese fra candidati cinquantenni.
Comunque le indicazioni sono per un duello al secondo round fra Sarkozy e la Royal, prima donna ad aspirare alla massima carica dello stato francese. Alcuni sondaggi hanno anticipato che la vittoria il sei maggio sarà di Sarkozy con il 53% . Ma è meglio non fare fughe in avanti. Le sorprese sono possibili.
Figlio di un aristocratico ungherese emigrato in Francia nel dopo guerra, Sarkozy e’ un gollista modernista che ha fatto della sicurezza nel paese il suo cavallo di battaglia. Ha usato due anni fa il pugno di ferro per sedare le rivolte degli immigrati nelle periferie francesi e per questo si è procurato molta popolarità ma anche molte antipatie. Liberista, non nasconde che la Francia ha bisogno di cambamenti radicali e non fa mistero della sua ammirazione per gli Stati Uniti collocandosi fra gli atlantisti in Europa.
Nella suo comizio a Marsiglia, venerdì a chiusura della campagna elettorale, ha parlato davanti a ventimila persone. Fendendo l’aria a pugni chiusi, ha respinto tutte le accuse imputategli sulle posizioni da lui assunte nella lotta contro il crimine, sull’immigrazione, sull’identità nazionale e sulla necessità di conferire autorità al potere . “Quando i candidati non hanno idee, argomenti, convinzioni, quando non credono in niente, essi non hanno altra opzione che l’insulto, le bugie e l’insinuazione, io ho parlato chiaro” , ha gridato Sarkozy. Citando le parole del leader dei diritti civili Usa Martin Luther King , ha fatto riferimento alle proprie radici di immigrato francese ed ha detto. “ Ho un sogno. Voglio essere il presidente che renderà possibile un nuovo sogno francese grazie al quale ogni francese guarderà al futuro non come a una minaccia ma come a una promessa”.
Segolene Royal si e’ presentata come una socialista progressista ma con il tempo ha fatto diverse gaffe che hanno suscitato dubbi sulla sua capacità a guidare un Paese, quinta potenza economica nel mondo ed anche potenza nucleare. Ha combinato le sue prescrizioni economiche di sinistra con proposte conservatrici come quelle di inviare i delinquenti minorenni in campi di concentramento e di invitare tutti i francesi ad avere una bandiera in casa per esporla ai balconi nelle feste nazionali.
Venerdì Royal si è fatta vedere a Toulouse in compagnia del primo ministro spagnolo Josè Luis Rodriguez Zapatero davanti ad una folla di diciassettemila persone. “ Aiutatemi a vincere nel primo round. Ho bisogno del vostro voto, sostenetemi compatta” ha detto ed ha aggiunto “noi non ci inginocchieremo mai davanti a Gorge Bush”. Una chiara allusione all’ americanismo del principale avversario della Royal.
Bayrou, il candidato del centro, ha detto a Pau nel sudovest della Francia, che egli amava la Francia più del potere e che la sua intenzione è quella di abbattere il bipolarismo sinistra- destra. Egli ha quindi denunciato la collusione che di fatto unisce in Francia i due principali partiti sul potere.
Infine Le Pen da Nizza ha lanciato bordate contro i suoi tre principali avversari definendoli “ipocriti senza valore”.
Alfonso Maffettone/Italia Estera