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09 giu 2007George W. Bush ringrazia l'Italia per l'impegno in crisi come Libano e Afghanistan.

Il Presidente Americano definisce "una esperienza commovente" il suo primo incontro col Papa Benedetto XVI e ribadisce la solidità e la profondità dei rapporti tra Stati Uniti ed Italia. La cronaca di una visita
 
Servizio di Luciano Lombardini
ROMA, 9 GIU. (Italia Estera) -  Il presidente degli Stati Uniti George W.Bush con la first lady Laura è uscito da Villa Taverna, la residenza dell'ambasciatore americano a Roma, e si è diretto al Quirinale per incontrare il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. a bordo di una  delle   due limousine con le bandiera degli Stati Uniti e quelle italiane Al seguito di George Bush, il lungo corteo presidenziale delle auto di sicurezza e dello staff della Casa Bianca. Una scorta composta da molti mezzi oltre a motociclisti e pattuglie delle forze dell'ordine italiane.
 
NAPOLITANO  RICEVE BUSH ALLA VETRATA  
Bush è arrivato in macchina nel cortile d' onore del Quirinale insieme alla signora Laura. Ha percorso a piedi un breve tratto del porticato e ha raggiunto il gen.Rolando Mosca Moschini, consigliere militare del Quirinale che lo ha accolto in forma ufficiale. Il presidente degli Stati Uniti ha quindi ricevuto gli onori militari di un reggimento di 30 uomini dei Lancieri di Montebello in divisa storica con tromba e stendardo. Un cerimoniale molto semplice, senza la pompa magna delle visite ufficiali o di Stato, che prevede reparti di tutte le armi schierate nel cortile e un reggimento di corazzieri a cavallo. Il presidente degli Stati Uniti è, quindi, entrato nel Palazzo e salito a piedi per la Scala del Mascherino. Nella Sala del bronzino c' è stata la stretta di mano con Giorgio Napolitano. I due capi di Stato hanno scambiato alcune battute in inglese. Prima di ritirarsi a colloquio, Bush ha presentato a Napolitano il suo seguito, e Napolitano ha presentato i suoi consiglieri.Insieme si sono quindi riuniti nell' attiguo Studio alla vetrata, collegato attraverso il Salone degli arazzi di Lilla.
 
Mentre i due Capi di stato erano riuniti nello Studio alla Vetrata insieme al ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, la signora Clio Napolitano ha accompagnato la signora Laura Bush in una visita attraverso  le sale storiche del Quirinale, che si è conclusa al Torrino per godere di là la splendida vista sulla Capitale. Laura Bush indossava un tailleur nero e orecchini di perle. La moglie di Napolitano, indossava una giacca bianca, pantaloni dalla linea morbida e un giro di perle.
 
Il colloquio che è durato 50 minuti, si è svolto all'insegna della cordialità e della reciproca simpatia. In segno di cortesia, Napolitano si è rivolto in inglese all'ospite, rinunciando all'intervento dell'interprete. Al termine Buch  ha invitato Napoletano a Washington.
E' stato il primo incontro fra il presidente americano giunto al secondo mandato e il presidente italiano che, già trenta anni fa, da dirigente del partito comunista italiano, inaugurò una stagione di relazioni dirette con gli Stati Uniti. L'Italia, ha detto Napolitano, ricorda con riconoscenza e gratitudine il grande contributo degli Stati Uniti, oltre sessanta anni fa, alla liberazione dal nazifascismo. Il legame fra i nostri due Paesi, ha aggiunto, è molto solido. E' cementato dall'Alleanza Atlantica e dal comune impegno nelle missioni internazionali nelle aree di crisi e nella lotta al terrorismo internazionale. L'alleanza transatlantica e la costruzione europea, ha detto il capo dello Stato col suo accento british, sono due pilastri della politica estera italiana. La partecipazione alle missioni di pace decise dai forum multilaterali è condivisa da un larghissimo schieramento di forze politiche.
 
L'Italia pensa che esse, ha sottolineato Napolitano non debbano limitarsi all'intervento militare: deve prevalere un approccio multi-disciplinare, la presenza militare deve essere accompagnata da iniziative politiche e diplomatiche. Il nostro Paese, ha spiegato Napolitano, dice queste cose da alleato degli Stati Uniti, da co-fondatore della Nato e da protagonista della costruzione dell'unità europea. Lo sappiamo bene, ha risposto Bush. Sappiamo che l'Italia ha ritirato le truppe dall'Iraq, ma lo ha fatto da paese alleato, da amico di Washington. Abbiamo anche apprezzato, ha aggiunto, il ruolo determinante dell'Italia per fare maturare il consenso comune di tutta l'Unione Europea alla missione in Libano.
 
Bush si è limitato a esternare la sua preoccupazione per il rischio che il minaccioso terrorismo islamico possa diffondersi in Africa. In tutte le aree di crisi, ha aggiunto, occorrono iniziative di contrasto molto decise, occorrono coalizioni di alleati molto estese. Anche sull'indipendenza del Kosovo, altra questione controversa fra Usa e Ue, Bush ha avuto un approccio soft: il problema va risolto rapidamente per evitare che ci siano altri scoppi di violenza. La Casa Bianca riferisce che nel corso del colloquio Bush ha anche detto  che "E' cruciale che l'Europa sia unita, libera, in pace e forte". Aggiungendo che "Una Europa unita e forte è nell'interesse di tutti".
Bush ha voluto ricordare che dal 2001 è la quinta volta che é ricevuto al Quirinale e, ha aggiunto scherzosamente, “il Palazzo comincia ad  essermi familiare”.
 
 
Il Papa lo riceve nella Sala del Tronetto 
Poco più di un'ora e mezza è durata complessivamente la permanenza di Bush in Vaticano per il suo primo incontro formale con Benedetto XVI, compresi i quasi 35 minuti del colloquio a porte chiuse con il Papa e i circa 40 di quello con il cardinale segretario di Stato Tarcisio Bertone, alla presenza del 'ministro degli Esteri' d'Oltretevere, monsignor Dominique Mamberti.
 
Un Bush emozionantissimo, colpito dal rigido protocollo vaticano, ha cercato subito di mettersi a suo agio. E così è stato. "E' bello essere qui con lei, sir", è stata la prima frase pronunciata da Bush stringendo con calore la mano a Ratzinger, senza chinarsi a baciare l'anello, nella Sala del Tronetto. Un incontro caratterizzato fin dall’inizio  in un contesto di grande cordialità e sintonia tra i due capi di Stato.
 
Il Papa ha subito risposto in inglese: "Lei viene da Heiligendamm...", "Sì - ha detto Bush -, dal suo vecchio Paese. Ed è stato un successo". "Un successo?", ha chiesto Benedetto XVI, mentre il suo ospite gli si sedeva davanti, a gambe accavallate, nella Biblioteca privata. "Avete preso decisioni? Non era facile", ha incalzato. "Beh molte opinioni differenti, ma è andato bene, è andato bene", ha ribadito l’inquilino della Casa Bianca. "Avete deciso qualcosa per l'umanità?", ha insistito il Papa. "Per l'Africa abbiamo varato delle forti iniziative contro l'Aids, raddoppiato la somma di aiuti", è stata la risposta di Bush. "E anche il dialogo con Putin è stato buono?", ha chiesto ancora Benedetto XVI. "Le dirò tra qualche minuto", ha replicato Bush, lanciando un'occhiata eloquente alla schiera di fotografi e telecamere presenti. A quel punto, tutti e due sono scoppiati in una risata. Ratzinger ha chiesto al presidente anche dei ragguagli sul previsto incontro con la Comunità di Sant'Egidio, al che Bush si è limitato a rispondere: "Yes, sir".
Bush indossava un completo scuro, con una cravatta azzurra, ed era accompagnato dalla first lady Laura, vestita di scuro anche lei e con il velo sul capo. Prima di cominciare il loro colloquio privato, a quattr'occhi, il Papa e Bush si sono accomodati sulle poltrone bianche, uno di fronte all'altro, al tavolo rettangolare di legno scuro, su cui erano posati, oltre a un orologio d'oro, a un crocifisso, anch'esso d'oro, e un portapenne, alcuni fogli e dossier dalla parte di Benedetto XVI.
Al termine, dopo 35 minuti, le porte si sono aperte ed è entrata dapprima Laura Bush, che incontrava per la seconda volta Benedetto XVI, poi le altre 12 persone del seguito per le presentazioni e lo scambio dei doni.
 
 Il Papa ha regalato al presidente degli Stati Uniti un quadro con una litografia raffigurante una veduta di Roma, e in particolare la basilica di San Pietro nel diciassettesimo secolo. "E' molto bella, grazie", ha detto il presidente ricevendo la stampa. Il Pontefice ha poi offerto le medaglie del pontificato. Il presidente degli Stati Uniti, oltre che con un grande volume rilegato, ha ricambiato con un bastone bianco su cui sono incisi i dieci comandamenti in diversi colori. Si tratta dell'opera di un artista texano, un ex "homeless". "Sono i dieci comandamenti?", ha chiesto il Papa osservando il bastone. E il presidente, ancora una volta: "Yes, sir".
 
 
"E' stato un incontro commovente” dirà più tardi nella conferenza stampa, rispondendo a una domanda sulla sua visita in Vaticano. Col Papa ho avuto l'impressione di parlare con un uomo molto amorevole, molto affettuoso. Dopo oltre sei anni di presidenza ho visto molti posti e persone interessanti. Ma davanti a lui ero in soggezione
 
La novità è "il primo incontro del presidente Bush con Benedetto XVI dopo aver partecipato ai funerali di Giovanni Paolo II. Oltre naturalmente all'incontro con il governo italiano".
"Significativo, sorprendente e per questo interessante, anche il non rituale incontro con la Comunità di Sant'Egidio, voluto dal presidente Bush e che – per il quotidiano dei vescovi,”Avvenire” - si colloca su un piano diverso dagli incontri istituzionali". Anche questo "parla della capacità della Chiesa cattolica di essere universale"
Bush nella conferenza stampa congiunta con Romano Prodi dopo l'incontro a Palazzo Chigi con il presidente del Consiglio ha detto di avere assicurato al Papa che gli Stati Uniti faranno il possibile per proteggere le minoranze cristiane in Iraq. Il pontefice "ha espresso la sua inquietudine profonda per i cristiani in Iraq". "Gli ho assicurato che cercheremo di fare in modo che la costituzione (irachena) sia rispettata", ha affermato Bush rispondendo a una domanda sulla sua visita in Vaticano. Alla giornalista che gli aveva chiesto se sull'Iraq tra lui e Benedetto XVI fossero emerse divergenze, Bush ha risposto che l'Iraq non è stato l'unico tema del colloquio.
 
Prodi incontra Bush nella sede del governo: Palazzo Chigi
Questa volta Prodi ha voluto fare tutto nella sede del governo. Ha ricevuto il presidente americano a Palazzo Chigi per i colloqui, ha offerto qui al suo ospite la colazione di lavoro.  Alla fine il presidente del Consiglio e il presidente americano hanno tenuto la conferenza stampa nel bel cortile del palazzo. Dal canto suo Flavia Prodi, la moglie del presidente del Consiglio, ha ricevuto Laura Bush  a Villa Doria Pamphili intrattenendola a colazione.
 
 
 
L'atmosfera tra il premier Romano Prodi e il presidente Usa George W. Bush a Palazzo Chigi è stata "estremamente cordiale, rilassata, positiva", e ha fatto da cornice ad un colloquio pieno di "calore" ma anche pieno di "sostanza". Fonti diplomatiche di Palazzo Chigi inquadrano così l'attesissimo incontro tra Prodi e Bush, facendo notare come d'altra parte c'era già stato una sorta di "rodaggio" tra i due durante il G8 di Heiligendamm e quindi non c'era bisogno di "rompere il ghiaccio". Prodi e Bush hanno scherzato all'inizio del colloquio sui reciproci grattacapi di politica interna, soffermandosi poi sulla comune passione per la bicicletta. Le fonti confermano come grande spazio nei colloqui sia stato lasciato alle questioni del Kosovo ("difficile immaginare di interrompere e fermare il discorso" di una autonomia della regione), della situazione in Libano, dell'escalation nucleare iraniana e della lotta al cambiamento climatico. Non sono stati affrontati invece temi caldi di carattere più strettamente bilaterale come il rapimento dell'imam Abu Omar da parte di agenti della Cia nel pieno centro di Milano o la non ancora archiviata uccisione di Nicola Calipari in Iraq nel 2005.
 
 
Quello che colpisce dell' intera visita di Bush a Roma è l'atmosfera cordiale e amichevole di tutti gli incontri. Il presidente americano ha detto di aspettare anche Prodi alla Casa Bianca, anche se non è stata fissata una data. "Romano è un mio amico", ha detto Bush. Come Silvio Berlusconi che ha incontrato, nel pomeriggio, a Villa Taverna, al termine del programma ufficiale della visita, ricordando che il leader di Forza Italia è anche il leader dell' opposizione e di aver informato Prodi dell' incontro che avrebbe avuto.
 
Nel corso della conferenza stampa George W. Bush ha ringraziato l'Italia per l'impegno in crisi come il Libano e l'Afghanistan, ha definito "una esperienza commovente" il suo primo incontro col Papa Benedetto XVI ed ha ribadito la solidità e la profondità dei rapporti tra Stati Uniti ed Italia. L'inquilino della Casa Bianca ha ringraziato l'Italia per il contributo alla causa della pace e della libertà su numerosi fronti, citando in particolare il Libano e l'Afghanistan, Per quanto riguarda il Kosovo il presidente Bush ha ringraziato personalmente Prodi "per i nostri colloqui su questo argomento: è una parte del mondo che lei conosce bene". Bush ha tenuto a sottolineare che Prodi ha dato un "notevole contributo quando ne abbiamo discusso al G8 e anche oggi". Il presidente americano ha aggiunto che sulla questione del Kosovo "il tempo è ormai scaduto" e che c'é ora bisogno di una risoluzione dell'Onu. "C'é bisogno di una risoluzione dell'Onu, ne ho parlato anche con Putin ma ora bisogna agire - ha detto - capisco le preoccupazioni dei serbi, Romano (Prodi) ha ragione, bisogna dare ai serbi qualcosa in cambio. Potrebbe essere l'adesione alla Ue ma su questo punto non sta a me esprimere un parere", ha affermato Bush.
 
 Il presidente americano ha definito il suo primo incontro col Papa Benedetto XVI "una esperienza commovente". Il pontefice ha espresso la sua preoccupazione sulla situazione dei cristiani in Iraq che temono di essere maltratti dagli islamici. "Ma non si è parlato solo di guerra - ha detto Bush - abbiamo parlato anche di problemi umanitari. Il nostro obiettivo é debellare la malaria in tutta l'Africa e sfamare gli affamati". Rispondendo ad una domanda, Bush ha detto che sarà ben lieto di ospitare Prodi negli Stati Uniti non appena i rispettivi impegni lo consentiranno. "L'Italia fa parte della nostra nostra cultura - ha detto Bush - Il primo ministro Prodi è il benvenuto". Circa i suoi rapporti con Prodi e Berlusconi, Bush ha detto di essere ottimo amico di entrambi. "Con Berlusconi ci conosciamo da tempo e anche con Romano. E' un onore avere l'amicizia di due leader così importanti", ha aggiunto.
 
 
Il Presidente degli Stati Uniti al termine della conferenza stampa ha fatto ritorno con tutto il suo seguito a Villa Taverna, residenza dell'ambasciatore americano a Roma, dove ha incontrato il capo dell’opposizione e leader di Forza Italia Silvio Berlusconi. Il colloquio è durato circa un'ora  ed è stato improntato alla più viva cordialità ed amicia che c’è fra i due. Berlusconi ha lasciato Villa Taverna a bordo della sua auto e, allontanandosi, ha nuovamente salutato i poliziotti.(Luciano Lombardini/Italia Estera) -



 
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