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21 ago 2007Partito della Libertà, la Brambilla ha già registrato il marchio

Nome e simbolo depositati all'ufficio competente dell'Unione Europea il 6 agosto scorso. Il logo è stato 'preso' dalla presidente dei Circoli della Libertà e quindi non è più utilizzabile da nessun altro. No di Lega e Udc al soggetto unitario. Calderoli ''Se Fi e An vogliono se lo facciano loro''. Anche l'Udc frena. E An avverte: ''Favorevoli ma niente annessioni''. Prodi: ''Pdl in un solo giorno? C'è chi può''
 
 
ROMA, 21 AGO. (Italia Estera) -  Michela Vittoria Brambilla presidentessa dei Circoli delle Libertà, risulta titolare del nome e del simbolo 'Partito della Liberta' ' in Italia dal 31 luglio 2007. E' quanto si evince dal sito comunitario per l'armonizzazione nel mercato interno. Il sito riporta infatti che la domanda per diventare titolari di nome e simbolo è stata depositata per prima in Italia in data 31 luglio di quest'anno. Secondo quanto riferito da diverse fonti legali concordanti ciò significa che la Brambilla ha fatto domanda prima in Italia, appunto il 31 luglio, poi in Europa, il 6 agosto del 2007.
 
Il sito, raggiungibile su Internet, dà innanzitutto informazioni sul "nome del marchio": "Partito della liberta". Il numero del marchio è 006203012 e si tratta di un "marchio comunitario". La data del deposito del marchio, si legge sempre su Internet, é il 6 agosto del 2007 e si tratta di un "marchio individuale" di "tipo figurativo". Sempre nella stessa schermata vengono elencati i prodotti e i servizi della cosiddetta "classificazione di Nizza" che servono ad individuare gli ambiti in cui il marchio è prodotto. Alla voce titolare figura "Brambilla Michela Vittoria" come "persona fisica", e compare anche un indirizzo per la corrispondenza: in via Torino a Milano. E' anche indicato graficamente il simbolo: un logo rotondo con la scritta Partito delle libertà ed un arcobaleno con i colori della bandiera italiana.
 
Nome e simbolo sono dunque già stati 'presi' dalla presidente dei Circoli della Libertà e non possono più essere utilizzati da nessun altro.
 
Ed è la stessa presidente dei Circoli della Libertà Michela Vittoria Brambilla a confermare  in una nota di aver registrato il marchio del 'Partito delle Libertà''. ''In riferimento alla notizia diffusa quest'oggi dalle agenzia di stampa desidero confermare - sottolinea - che, in qualità di presidente dell'Associazione Nazionale Circolo della Libertà e su mandato del presidente Silvio Berlusconi, il giorno 6 agosto 2007 ho provveduto alla registrazione in sede comunitaria europea del nome e del simbolo del Partito della Libertà che, da allora, si trovano essere nella totale ed assoluta disponibilità dello stesso presidente Berlusconi''.
 
 
Oggi sui quotidiani erano apparse alcune indiscrezioni circa un presunto appuntamento da un notaio preso da Silvio Berlusconi per blindare logo e nome del nuovo soggetto politico  (vedi servizio Italia Estera)
 
Intanto, si accende il dibattito nel centrodestra sul partito unitario. E mentre arriva il no al nuovo partito da Lega e Udc, An apre ma solo a condizione di partecipare alla formazione del nuovo soggetto nella stessa misura di Forza Italia.
 
''La nostra posizione è chiara. Noi siamo sempre stati, e lo saremo anche adesso, contrari al partito unitario del centrodestra. Se Fi e An vogliono, se lo facciano loro'', sottolinea Roberto Calderoli, vicepresidente del Senato e coordinatore delle segreterie nazionali della Lega, ribadendo la linea del Carroccio.
 
''Berlusconi vuole fondare un nuovo partito e andrà dal notaio per firmare l'atto costitutivo? - dice Calderoli in riferimento alle indiscrezioni apparse oggi sulla stampa - Noi non sappiamo nulla ufficialmente . Siamo fermi alla smentita ufficiale che il presidente Berlusconi ha fatto domenica scorsa. Sarebbe curioso che dopo una smentita così si parlasse ancora di questo partito unitario. Sarebbe una vera barzelletta...''. Ma attenti, conclude, al ''rischio di operazioni artificiali'', perché ''l'esperienza della sinistra dovrebbe pur aver insegnato qualcosa''.
 
Stop al partito unitario anche dall'Udc. ''Ricucinando sempre gli stessi avanzi, non viene fuori una buona minestra...'', commenta il presidente del partito Rocco Buttiglione. L'esponente centrista dice no a questo progetto e punta ad altro: ''Andare oltre l'Udc'' e aprire le porte al popolo del 'Family day'.
 
''Se vogliamo veramente innovare,  dobbiamo dare spazio alle leve nuove, portare in politica forza nuova e attingerla dalla società civile''. Il Partito della libertà non convince Buttiglione. Se il Cavaliere lo fa, osserva, vuol dire anche che ''l'esperienza di Fi entra in crisi'', favorendo così il passaggio dalla nostra parte di tanti del movimento azzurro, soprattutto ex dc.
 
Da An arriva invece l'ok al nuovo soggetto politico, ma a patto che venga rispettata la par condicio al suo interno. ''La necessità di fare un partito unitario del centrodestra c'è. Ma bisogna vedere se c'è anche la volontà politica di realizzarlo'', dice Altero Matteoli, capogruppo al Senato di An.
 
''C'è bisogno di par condicio - avverte - solo a questa condizione siamo disposti a sederci attorno allo stesso tavolo per discutere del progetto voluto da Berlusconi''. ''Dobbiamo dar vita a un soggetto unico che raccolga tutte le anime del centrodestra - insiste -. Ma lo si può fare senza annettere nessuno a Fi, ma solo a parità di condizioni''.
 
Dello stesso avviso il compagno di partito Adolfo Urso . "Se Berlusconi si muove da solo, anche An dovrà farlo, lanciando un proprio progetto di larga aggregazione, ma così la Cdl è a rischio", avverte. "Il Partito delle Libertà - sottolinea Urso - deve essere un grande soggetto unitario, condiviso e aggregante, in cui tutti possano ritrovare la propria casa, cattolici, liberali e nazionali".  (Italia Estera) -



 
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