Benedetto XVI all'Angelus: ''Chi è preposto alla sicurezza e all'accoglienza sappia far uso dei mezzi atti a garantire i diritti e i doveri che sono alla base di ogni vera convivenza e incontro tra i popoli''
CITTA’ DEL VATICANO, 4 NOV. (Italia Estera) - "Chi è preposto alla sicurezza e all'accoglienza sappia far uso dei mezzi atti a garantire i diritti e i doveri che sono alla base di ogni vera convivenza e incontro tra i popoli". Lo ha detto il Papa, dopo la preghiera dell'Angelus.
"Auspico - ha aggiunto il pontefice - che le relazioni tra popolazioni migranti e popolazioni locali avvengano nello spirito di quell'alta civiltà morale che è frutto dei valori spirituali e culturali di ogni popolo e Paese".
Il Pontefice ha poi fatto riferimento ai problemi che sono recentemente emersi tra la Turchia e il Kurdistan iracheno. "Le notizie di questi ultimi giorni relative agli avvenimenti nella regione di confine tra la Turchia e l'Iraq sono fonte, per me e per tutti, di preoccupazione. Desidero, pertanto, incoraggiare ogni sforzo per il raggiungimento di una soluzione pacifica". "Non posso dimenticare che in quella regione numerose popolazioni hanno trovato rifugio per sfuggire all'insicurezza ed al terrorismo che hanno reso difficile la vita nell'Iraq in questi anni. Proprio in considerazione del bene di quelle popolazioni – ha concluso - che comprendono anche numerosi cristiani, auspico fortemente che tutte le parti si adoperino per favorire soluzioni di pace".
Infine un riferimento alle iniziative dell'Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana. "Rivolgo un cordiale saluto ai pellegrini di lingua italiana, in particolare ai partecipanti al corso promosso dall'Ufficio per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Italiana - ha detto - possa questa esperienza formativa qualificare l'impegno di evangelizzazione nel mondo dei media". (Italia Estera).