Il presidente della Camera ha confermato quanto dichiarato a 'La Repubblica' . Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Micheli: "Non ricordo precedenti nel mondo politico". Rifondazione: ''Prodi prenda le distanze''. Il segretario Giordano: ''E' inaccettabile che un sottosegretario alla presidenza del Consiglio parli di una delle più importanti cariche dello Stato e dica che non ha senso dello Stato''.
ROMA, 6 DIC. (Italia Estera) - Ieri mattina il presidente della Camera ha confermato quanto dichiarato l’altro ieri in un'intervista a 'La Repubblica'. "Dobbiamo prenderne atto: questo centrosinistra ha fallito - aveva detto Bertinotti - La grande ambizione con la quale avevamo costruito l'Unione non si è realizzata''. A gennaio, dunque, "serve un confronto vero, che prende atto del fallimento del progetto iniziale ma che magari in uno spettro meno largo di obiettivi, rifissa l'agenda su alcune emergenze oggettive''.
Ieri in una nota diffusa dall'ufficio stampa di Palazzo Chigi il sottosegretario Enrico Micheli ha commentato con un tono molto duro le affermazioni di Bertinotti: "Non ricordo precedenti nel mondo politico, quanto meno occidentale, in cui lo speaker di un ramo del Parlamento entri a piedi uniti sulla situazione politica attuale colpendo direttamente e senza il minimo di umorismo il presidente del Consiglio in carica. Purtroppo anche questo è il segno di un ricorrente, diffuso affievolimento del senso dello Stato".
Immediata la replica del presidente dei deputati di Rifondazione Gennaro Migliore: "Siamo a un imbarbarimento del dibattito se uno dei più stretti collaboratori di Prodi, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Micheli, accusa il presidente della Camera di mancanza di senso dello Stato". "Sappia Micheli - sottolinea Migliore - che, nonostante le sue errate conoscenze, forse motivate da uno sguardo rivolto più alla Russia che alle democrazie, la speaker del parlamento Usa, Nancy Pelosi, non ha mai evitato di attaccare il capo del suo esecutivo, Bush. A Micheli - conclude Migliore - chiedo se non sia il caso di scusarsi per l'enormità dell'accusa e a Prodi se non sia il caso di prendere pubblicamente le distanze".
Intervenendo a 'Panorama del giorno', di Maurizio Belpietro, in onda su Canale 5. sull’argomento ritorna il segretario di Rifondazione Comunista Giordano.
"E' il segnale evidente che oggi Palazzo Chigi non è in grado di svolgere da garante dell'Unione". "E' inaccettabile che un sottosegretario alla presidenza del Consiglio parli di una delle più importanti cariche dello Stato e dica che non ha senso dello Stato. Il giudizio politico è altra cosa rispetto alla critica istituzionale", Giordano ha ribadito che "si è dissolto il vincolo politico, dissolto dal governo. Il programma di governo è stato stracciato dal governo stesso. Per questo bisogna andare alla verifica, lì si determineranno le condizioni per andare avanti oppure no".
Romano Prodi da parte sua non mostra alcuna tensione per le fibrillazioni nella maggioranza. "Non sono preoccupato per niente" ha detto oggi ai cronisti. E a chi gli chiedeva se pensa che la legislatura possa continuare, ha replicato: "Certamente, per conto mio va avanti". Il Professore si è espresso invece in un'intervista a 'Il Mattino' riguardo alle affermazioni di Bertinotti: "Cosa vuole che dica? Che siamo ben capaci di farci del male da soli...". (Italia Estera) -