NAPOLI, 9 GEN, (Italia Estera) – A Pianura dicono: De Gennaro non è San Gennaro e non potrà fare miracoli in quattro mesi. Gli abitanti del quartiere periferico di Napoli, pertanto, non hanno abbassato la guardia e continuano a presidiare 24 ore su 24 la discarica in contrada Pisani, temendo azioni di forza per una sua riapertura. La tensione è sempre alta e la calma apparente. La notte scorsa individui con il volto coperto hanno fatto azioni di disturbo a Pianura e nelle aree vicine di Pozzuoli e Quarto.
Il superpoliziotto Gianni De Gennaro , nominato ieri commissario straordinario ai rifiuti in Campania per un periodo solo di 120 giorni, non ha dato alcuna indicazione sul futuro della discarica a Pianura. "I problemi possiamo risolverli con la logica, l'equilibrio, il consenso e il dialogo. Ma con la determinazione di risolverli", ha detto De Gennaro a Napoli in una conferenza stampa con il suo vicario, il generale di divisione Franco Giannini. “Non lasceremo, io e il gen. Giannini, nulla di intentato per risolvere il problema dei rifiuti", ha poi scandito De Gennaro, che spiega: "Ho parlato di continuità di lavoro fatto da chi mi ha preceduto. Adempiremo alle direttive dateci dal governo -ha rimarcato - Porteremo avanti la progettualità per risolvere la emergenzialità".
L'ex capo della polizia ha poi riferito che "il lavoro con il gen. Giannini è iniziato oggi, ma già domani speriamo di avere le idee più chiare. Garantiamo a voi e alla città - ha tenuto a precisare il supercommissario - il dialogo e una comunicazione diretta e trasparente".
Lo zar dell’immondizia, come è stato chiamato De Gennaro dalla stampa americana, è giunto a Napoli per un primo contatto con la città e la Regione e per un esame della situazione .”Le risposte non tarderanno, sono abituato a mantenere la parola” ha detto il commissario straordinario ed ha aggiunto che le Forze Armate, inviate dal governo, non avranno compiti di ordine pubblico. “L’Esercito metterà a disposizione i supporti logistici per l’attuale emergenza e per eventuali altre che dovessero sorgere”, ha rassicurato De Gennaro che aveva al fianco in divisa mimetica il generale Giannini.
Migliaia di tonnellate di rifiuti continuano a sommergere vie di Napoli e della Campania. Solo a Napoli a ridosso di Via Toledo nei quartieri spagnoli, regno incontrastato della camorra, é tutto pulito con i cassonetti svuotati e le strade spazzate. Altrove, invece, l’allarme è forte per i miasmi ed i veleni della diossina che si sprigionano dai roghi appiccati irresponsabilmente. Molte scuole sono rimaste deserte. Le madri tengono a casa i figli temendo per la loro salute.
La Procura di Napoli ha avviato una inchiesta per verificare se gli enti pubblici abbiano adottato tutte le misure necessarie a scongiurare la diffusione di malattie infettive e parassitarie.
Le operazioni di rimozione dei rifiuti avvengono con lentezza. La spazzatura viene inviata anche all’estero in Germania e nelle regioni dell’Italia del Nord disposte ad accettarla. Finora Sardegna e Val d’Aosta hanno risposto all’appello del primo ministro Prodi nella riunione tenutasi a Roma con i presidenti delle Regioni. I sindaci delle discariche di Savignano Irpino, Terzigno e Sant’Arcangelo, indicate dal governo come disponibili, hanno già fatto sapere che i loro siti scoppieranno quando saranno al colmo della spazzatura raccolta. Il dramma della Campania è che non sono stati realizzati impianti di smaltimento per motivi politici e irregolarità amministrative. Dei tre termovalorizzatori in programma ad Acerra, Santamaria La Fossa e Salerno solo quello di Acerra potrebbe essere ultimato nel 2009.
Anche per la raccolta differenziata, imposta ai Comuni nel piano elaborato dal governo, non esistono impianti di compostaggio. Da un calcolo risulta che la Campania produce rifiuti umidi nell’ordine del 10% in più rispetto ad alcune regioni del nord. Una cifra che potrebbe fare schizzare in alto la differenziata. “Su 5 impianti di compostaggio esistenti – ha riferito il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Diafani – l’unico funzionante quello di Teora in provincia di Avellino si dovrà fermare per ristrutturazione”. Secondo Legambiente, in Campania servono almeno 10 impianti di compostaggio per 600 mila tonnellate l’anno.
A livello politico il dibattito è sempre acceso. L’obiettivo delle opposizioni è ottenere le dimissioni del Ministro dell’Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio ritenuto il simbolo del fallimento della politica ambientale in Italia. “Un ministro non può opporsi nei cortei alla costruzione dei termovalorizzatori e poi sollecitare l’invio dell’Esercito in Campania come ha fatto Pecoraro Scanio”, ha detto il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini. “Noi presenteremo una mozione di sfiducia in parlamento per ottenere le sue dimissioni”, ha aggiunto Casini.
Il deputato di Rifondazione comunista Francesco Caruso è andato al di là delle richieste dell’opposizione ed invoca lui , esponente della maggioranza, le dimissioni di tutto il governo, di Pecoraro Scanio e del governatore della Campania Antonio Bassolino.
“C’è una responsabilità politica generalizzata. Bassolino è la punta dell’iceberg”, ha detto Caruso.
Alfonso Maffettone /Italia Estera
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