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13 feb 2008Ieri sera BERLUSCONI questa sera VELTRONI a ‘Porta a porta’

La campagna elettorale in Italia ha  preso il via. I due leader hanno presentato già una parte dei loro programmi.  Le proteste degli italiani di New York  con Rai International che ignora la puntata con Berlusconi.
 
Servizio di Beppe Nisa
 
ROMA, 13 FEB.  Con 'Porta a Porta' che ha ospitato ieri sera Silvio Berlusconi, e questa sera Walter Veltroni  ha preso di fatto il via la campagna elettorale che portera' i partiti alle elezioni politiche del 13 aprile prossimo.  Una stagione di dibattiti, interviste, faccia a faccia che accompagnerà la vita degli italiani per le prossime settimane. L'ex premier è stato intervistato da Pierluigi Battista, vice direttore de ''Il Corriere della Sera''; Ferruccio De Bortoli, direttore de ''il Sole24Ore''; Mario Orfeo, direttore de ''Il Mattino''; Piero Sansonetti, direttore di ''Liberazione''.
 
Gli italiani di New York protestano contro Rai International. Hanno inviato e-mail  e telefonato a Italia Estera. Un nostro lettore scrive:  "Come sempre nel caso di puntate potenzialmente interessanti, mi preparavo a seguire la trasmissione su RAI International, qui a New York. In effetti la programmazione di ieri dava proprio Porta a Porta alle 22.06. Accendo e faccio in tempo a vedere la conclusione della fiction Don Matteo, dopodiche' il buio. Video scuro. Provo a spegnere e riaccendere, a ricollegare il cable. Nulla. A tratti e' apparso il faccione del Cavaliere con Vespa. Ma nulla di piu'. Frasi spezzate, poi ancora il buio. Insomma, ieri RAI International la puntata con Berlusconi non e' proprio riuscita a trasmetterla qui a New York, e per tutta la sua durata ai telespettatori si e' presentato uno schermo nero. Il lettore si chiede:"Un caso? Un errore tecnico? Un pasticcio in redazione?
 
Questa sera a 'Porta a porta' è stata la volta di  Veltroni.  Il leader democratico dice: ''Ma con Berlusconi se vinco io ci sarà un patto di consultazione'' . E poi aggiunge: ''Nell'ultima settimana guadagnati due punti''. Stamattina ho firmato accordo con l'Italia dei Valori. Fumata grigia, invece, con i Radicali. Veltroni spiega: Di Pietro correrà con il proprio simbolo ma sottoscrivendo il programma del Pd. Emma Bonino propone una coalizione,  ma Veltroni, che oggi ha firmato la lettera di dimissioni da sindaco di Roma, si riserva di avanzare una controproposta
Per Veltroni dopo lo "choc politico" provocato dalla decisione del Pd di  correre libero", l'innovazione dovrà ora riguardare la
società stessa con un "grande patto di solidarietà tra lavoro
e impresa". E' questo il messaggio centrale di Walter Veltroni che ha indicato alcuni dei 10 punti del programma che presenterà
sabato all'Assemblea costituente del Pd. Al primo posto la
questione salariale: Ha preannunciato che, se vincerà le elezioni, stabilirà "un compenso minimo legale" anche per i lavoratori atipici, in modo che abbiano almeno 1.000-1.100 euro al mese. L'altro punto è il "sostegno alla famiglia e alla natalità" con una "detrazione fiscale consistente per ciascun figlio, per esempio di 2.500 euro".
 
BERLUSCONI: Via l'Ici sulla prima casa. Via le tasse sulle tredicesime e sulle quattordicesime. Via le imposte sugli straordinari. Poi, se si potrà, si interverrà anche sull'Irpef. Sì invece a un grande piano casa a favore dei giovani. Silvio Berlusconi torna a Porta a Porta. E come sette anni fa, Bruno Vespa gli fa ritrovare una scrivania, la scrivania. La stessa sulla quale firmò il contratto con gli italiani. Il Cavaliere  a sorpresa annuncia qualche punto chiave del suo programma di governo. Almeno per quanto riguarda la parte fiscale.
Un Berlusconi pimpante, che sta provando ad applicarsi ad un modello di campagna elettorale tarata su Veltroni che però gli sta un po' stretto perché lui funziona di più quando è un pochino più aggressivo". Si fa aspro solo quando si nomina l'Udc. Tanto che a Casini lancia un avvertimento: fai come An, abbandona il tuo simbolo che non ha storia e vieni nel listone.
Sul programma si parte da dove Berlusconi aveva lasciato. “L'abolizione dell'Ici - spiega — non comporta una riduzione delle entrate molto grande. Con Giulio Tremonti abbiamo fatto i conti ed è una misura che si può assolutamente sostenere. Dobbiamo risparmiare nelle spese dello Stato”.
L'impegno è di approvare l'abolizione dell'imposta sulla casa già nel primo consiglio dei ministri. Non solo, il leader del Pdl promette che presenterà prima del voto un programma con i provvedimenti già scritti e anche i tempi con i quali saranno presentati al Consiglio dei ministri.
Vespa introduce il tema dei salari e Berlusconi annuncia: ”Pensiamo di ridurre l'imposizione fiscale sulle 13esime e le 14esime”. Restituire ciò che Prodi ha tolto, e calcola in 40 miliardi le entrate dovute a nuove tasse operate dal governo uscente. E non è finita.  Berlusconi pensa anche ad interventi sull'Irpef: in futuro si riuscirà a portare la tassazione a un massimo del 30%. “Così si lascerebbero da parte tutte le voglie di elusione”. Poi dice che pensa di riportare in vigore la vecchia riforma Maroni sulle pensioni.
 
L'altro capitolo riguarda le alleanze. Parla di Mastella che ha fatto cadere Prodi ma Romano sarebbe caduto lo stesso, ne è certo Berlusconi, sulla mozione contro Pecoraro Scanio che sarebbe stata votata il giorno dopo.
 
Si parla di Casini e per lui il Cavaliere dice: Primo, rinuncia al simbolo: “Anche noi siamo molto legati al nostro marchio e An lo è al suo. Entrambi abbiamo rinunciato, chiediamo la stessa generosità a Casini e ai suoi”. E ancora: “Non vogliamo liste collegate perché il programma di governo sarebbe a rischio.  Se Casini si dovesse presentare da solo non ci sarebbe garanzia di coesione e si tornerebbe alla scorsa legislatura, quando di fronte a svolte di modernità, i partiti, spesso il suo, si sono messi di traverso”. Insomma Berlusconi di Casini non si fida, ricorda che alla fine della scorsa legislatura Follini, allora segretario dell'Udc, disse che il Cavaliere non era il loro candidato premier e che era necessario un segno di discontinuità. 
 
Anche a Giuliano Ferrara che vuole fare una lista per la vita contro l'aborto e ha chiesto l'apparentamento ha detto no: “Sto facendo uno sforzo per ridurre le diciotto liste in una, non possiamo fare eccezioni”. Lo stesso vale anche per Francesco Storace: “Escludo apparentamenti”.  Invece con Fini si va avanti e bene. Tanto Berlusconi si sente sicuro di vincere, non ha alcun dubbio. Stavolta si sente il vento in poppa. Ha pure presentato l'inno del Pdl. Il titolo è eloquente: “Meno male che Silvio c'è”.
 
La prima intervista televisiva di Silvio Berlusconi per la nuova campagna elettorale fa record d'ascolti: ieri sera su Porta a porta su Raiuno si sono sintonizzati circa il 30% degli spettatori complessivi, con una media di 2 milioni 577 mila spettatori (share 29,29%). Da registrare anche il successo per Ballarò in prima serata su Raitre con 4.329.000 spettatori (17,91%) per il confronto tra Bertinotti, Tremonti e Franceschini.
 
BERLUSCONI, CASINI RIPENSACI. L'ultimatum di Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, entrare nel Pdl o restare fuori dall'alleanza, avrà domani l'inevitabile epilogo: l'uscita dell'Udc dalla coalizione. L'ultimo appello lanciato questa sera in diretta dal  Tg1 da Berlusconi appare più un pro forma che un tentativo di salvare in extremis l'alleanza con i centristi. L'eventuale 'niet' dell'Udc non lo deve preoccupare molto, visto che, come ha sottolineato lui stesso, "i numeri dicono che avremo una vasta maggioranza". Berlusconi, sempre nella diretta al Tg1, si dice certo di vincere e risponde a Walter Veltroni confermando, dopo il voto, la volonta' di 'dialogare con l'altra parte sull'architettura dello Stato e sulle regole per il Parlamento'.
 
 ALTERNATIVA SOCIALE ENTRA NEL PDL - Alessandra Mussolini, leader del movimento di Alternativa Sociale, al termine di un colloquio con Berlusconi a Palazzo Grazioli ha confermato che "Con Silvio Berlusconi abbiamo sancito l'ingresso  del nostro movimento nella lista del Pdl". La Mussolini si è detta "molto soddisfatta", anche per il fatto di essere "l'unica donna segretario del Popolo della Libertà". Il Cavaliere, secondo quanto riferito dalla Mussolini, ha "assicurato" che l'ipotesi di avere il 30% delle donne nella lista "può essere accresciuta". "Questa legge - ha detto - ha una pecca: non ha le preferenze. E un modo per ovviare a tale pecca è proprio quella di candidare tante donne"
 
WALTER VELTRONI questa sera nel corso di 'Porta a porta' dice che dopo l'election day non ci sarà il governo delle larghe intese:  Non c'è nessun bisogno di garanti, siamo tutti garanti del fatto che non ci saranno le larghe intese". E  a Berlusconi dice: "Se vinco prendo l'impegno che una Camera e alcune presidenze di commissione vadano all'opposizione e proporrò all'opposizione un patto di consultazione". "Berlusconi e Prodi -spiega- non si parlavano e abbiamo avuto anche delle emergenze clamorose. Invece c'e' il dovere di discutere pur restando nei rispettivi campi. Io resto allo schema anglosassone: si scrivano insieme le regole e poi si può anche confliggere, perché quando ci si parla c'è sempre qualcuno pronto a dire che si tratta di inciucio",  ha aggiunto il leader del Pd.

Intanto Veltroni lancia a  Berlusconi un appello perché si cambino subito i regolamenti parlamentari in modo che tutti coloro che sono stati eletti in una lista non possano poi staccarsi e costituire nuovi gruppi in Parlamento. "Invito Berlusconi a fare un passo che manca, a provare ora - dice Veltroni durante 'Porta a porta'- in Parlamento, perché questo si può fare, la riforma dei regolamenti parlamentari". "La nostra scelta unilaterale di correre da soli ha di fatto realizzato parte di quella legge elettorale che non siamo riusciti a riformare".   Il leader democratico rivendica che, il fatto che il Pd corra solo, abbia prodotto effetti positivi di semplificazione anche nel centrodestra con la costituzione del Pdl.
 
"Abbiamo ottenuto l'effetto duplice: il primo che ora il centrodestra stia riducendo il numero dei partiti della coalizione e il secondo è il cambiamento dei toni". Veltroni dice di aver apprezzato il linguaggio usato ieri da  Berlusconi a 'Porta a porta' centrato sui contenuti ed inoltre per aver tenuto fuori "le questioni etiche dalla bagarre elettorale". "Voglio mostrare sondaggi veri, nell'ultima settimana abbiamo recuperato due punti di percentuale e il distacco tra i due schieramenti è più piccolo di quanto si pensa".

Poi i temi di riforma economica, e in particolare il 'tesoretto': "E' ragionevole pensare che ci siano" delle risorse aggiuntive, "se ci saranno vanno messe sui salari", dice Veltroni e manifestando ottimismo sul fatto che "dalla trimestrale verranno notizie positive". Il leader del Pd ha chiarito che "il governo Prodi ha avuto il merito di mettere a posto i conti".

E ancora Veltroni parla di tasse: ''Pagare meno, pagare tutti", è lo slogan che racchiude l'idea del fisco secondo l'ex sindaco di Roma che dice: "le tasse si pagano dappertutto, ma in Italia si pagano troppo". A chi gli chiedeva se condividesse l'espressione del ministro Tommaso Padoa-Schioppa su 'le tasse sono bellissime', Veltroni risponde: "Padoa-Schioppa è un uomo che ama le espressioni colorite. Le tasse non sono bellissime né bruttissime".

Sulle misure per risanare il mondo del lavoro poi Veltroni spiega la strategia per i precari e per le donne lavoratrici. Per quest'ultime ''proporremo un intervento ma non perché mogli o madri, ma perché lavorano e sono preoccupate della loro collocazione. Proporremo un sostegno con incentivi all'occupazione femminile". Per i precari invece un progetto per guadagnare almeno mille euro al mese. "Lanciamo la proposta di un compenso minimo legale per cui nessuno abbia uno stipendio inferiore a 1.000-1.100 euro al mese". Una richiesta alle aziende che verrebbe 'ricompensata' con incentivi fiscali da parte dello Stato. Incentivi che diventerebbero maggiori per quelle aziende che fanno contratti per lungo periodo.
Beppe Nisa/Italia Estera



 
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