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25 apr 200825 APRILE: Il Presidente della Repubblica alle celebrazioni all’Altare della Patria ed a Genova

Servizio di Beppe Nisa
ROMA, 25 APR. (Italia Estera) -  Con la deposizione di una corona d'alloro al sacello del Milite ignoto all'altare della Patria da parte del Presidente della Repubblica  ha avuto luogo la celebrazione per il 63/mo anniversario della Liberazione  dal nazi-fascismo. Alla cerimonia hanno partecipato oltre al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il presidente del Consiglio Romano Prodi, il presidente del Senato Franco Marini, il vicepresidente della Camera Carlo Leoni, il presidente della Corte Costituzionale Franco Bile, ed i ministri dell'Interno e della Difesa, Giuliano Amato e Arturo Parisi.
 
e file di sedie nella tribuna d'onore sono rimaste praticamente vuote. Molti assenti. A parte Berlusconi, restato tutto il giorno a Palazzo Grazioli, non si sono presentati alle manifestazioni ufficiali ne' Gianfranco Fini, ne' Umberto Bossi ne' Pierferdinando Casini. E anche Fausto Bertinotti ha preferito disertare l'appuntamento.  Presenti invece invece i vertici delle Forze armate e di polizia. Tra gli esponenti del centrodestra il candidato sindaco di Roma Gianni Alemanno , presente alla cerimonia con Napolitano all'altare della patria e poi al monumento che ricorda il sacrificio di Salvo D'Acquisto alle Fosse Ardeatine
 
Un battaglione di formazione delle forze armate con la Banda dell’Esercito per la prima volta diretta da una donna, ha reso gli onori al Capo dello Stato  e la prima  tromba ha suonato il silenzio fuori ordinanza. L’esercito era presente con i granatieri in divise d’epoca e la propria bandiera di guerra.  
 
Il ministro della Difesa, Arturo Parisi, nel suo intervento durante la cerimonia  ha detto che "Il rilassamento morale può divenire, nella società di oggi, una malattia delle coscienze. Un virus che ci fa ripiegare su noi stessi riducendo talvolta la politica ad una lotta di parte nella quale è difficile riconoscere la preoccupazione per la convivenza comune".  Dunque, ha aggiunto il ministro, "tutto va continuamente riconquistato, rinnovando i principi morali e dando ad essi radici forti alimentate da gesti di coraggio e di virtù. Con questi sentimenti le Forze armate - ha aggiunto - rinnovano la fedeltà alle libere Istituzioni e la volontà di operare in difesa della Repubblica, a favore della legalità e della pace nel mondo".
 
Le medaglie al valor civile consegnate oggi dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, durante la cerimonia per il 25 aprile al Vittoriano, "testimoniano una volta di più come la Resistenza al fascismo e all'oppressione nazista abbiano fatto emergere i tratti che uniscono nel profondo gli italiani, che danno contenuto e forza alla Nazione italiana". Lo ha detto, nel suo intervento, il ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Si tratta, ha aggiunto, di quei "sentimenti di difesa della dignità umana, di reazione all'oppressione nella solidarietà degli oppressi, che da secoli costituiscono il tratto di riconoscimento della identità italiana". "Si dice che gli italiani - ha poi affermato Amato, sempre facendo riferimento agli episodi per cui sono state concesse le varie onorificenze, verificatisi tra il 1921 e il '45 - scoprono il meglio di se' nelle situazioni di emergenza. Non perché gli italiani siano tali solo nell'emergenza, ma perché sono queste situazioni che fanno venir fuori, da sempre, l'attitudine che hanno gli italiani alla fedeltà, alla dignità della persona e soprattutto alla solidarietà fra di loro.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, su proposta del Ministro dell'Interno Amato, ha conferito, con le motivazioni che seguono, le Medaglie d'oro al Merito Civile che ha consegnato questa mattina nel corso della celebrazione della Festa della Liberazione all'Altare della Patria:
    Comune di Dronero (Cn) - La fiera popolazione del piccolo centro del cuneese insorgeva, con la costituzione delle prime formazioni partigiane, contro l'oppressione nazifascista, partecipando con coraggiosa determinazione ed altissima dignità alla lotta di Liberazione. Oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni e barbarie nonché di violenti bombardamenti, sorretta da profonda fede negli ideali di libertà e democrazia, sopportava la perdita di un numero elevato di vite umane, dando luminoso esempio di eccezionale abnegazione, di incrollabile fermezza e spirito patriottico.
    Dronero (Cn) - 1944/1945

   
    Comune di Pianoro (Bo)
- Comune di rilevante importanza strategica a ridosso della "Linea Gotica", sul cui territorio per sette lunghissimi mesi si era fermato il fronte bellico, sopportava la perdita di centinaia di vittime civili e la distruzione di ingente parte del patrimonio edilizio e agricolo. Immolava altresì un elevato numero di suoi coraggiosi cittadini alla lotta partigiana. Col ritorno alla pace, offrendo ammirevole prova di dignità ed elette virtù civiche, affrontava la difficile prova di rinascita morale e materiale del paese.
    Pianoro (Bo) - ottobre 1944/aprile 1945

   
    Signor Emilio Bassi - alla memoria
- Bracciante agricolo, a causa delle sue posizioni politiche, veniva aggredito e barbaramente assassinato da appartenenti a "squadre fasciste" alla presenza della moglie e dei suoi due figlioli. Mirabile esempio di coerenza e di profonda fede negli ideali di libertà e di giustizia sociale spinti fino all'estremo sacrificio.
    Sasso Marconi (Bo) - 19 giugno 1921


    Signor Luigi Mariotti - alla memoria
- Giovane artigiano, catturato per rappresaglia dai soldati tedeschi a seguito del ferimento di un loro commilitone, veniva fatto scendere in una fossa scavata da altri prigionieri e barbaramente trucidato con un colpo di pistola. Vittima innocente della disumanità e atrocità della guerra.
    Pollutri (Ch) - 23 ottobre 1943
    Signori Leandro Corona, Ottorino Quiti, Antonio Raddi, Adriano Santoni e Guido Targetti - alla memoria - Renitente alla leva bandita dalla Repubblica di Salò, veniva barbaramente giustiziato da un plotone di esecuzione insieme ad altri quattro compagni. Il sacrificio della sua giovane vita provocava nella coscienza civile collettiva una straordinaria maturazione dei più alti valori di libertà e democrazia e di eroica resistenza al nazifascismo.
    Firenze - 22 marzo 1944
    Signori Alvaro Boccardi, Aldo Calugi, Vinicio Giusfredi e Valoris Poli - alla memoria - Condannato a morte per "fucilazione al petto" perché aveva rifiutato di arruolarsi nell'esercito repubblichino, con eroico coraggio, fierissimo contegno ed altissima dignità morale affrontava il plotone di esecuzione, immolando la giovane vita ai più nobili ideali di libertà e di democrazia.
    Pistoia - 31 marzo 1944
    Signora Teresa Adele Binda - alla memoria - Madre di un partigiano, catturata per rappresaglia, veniva segregata e torturata dai nazifascisti. Essendosi rifiutata di fornire informazioni ai suoi persecutori, veniva consegnata ai nazisti che barbaramente la fucilavano insieme ad altri prigionieri. Fulgido esempio di eccezionale coraggio, di fierissimo contegno e di profonda fede negli ideali di libertà e democrazia.
    Beura Cardezza (VB) - 27 giugno 1944
    Professor Mario Todesco - alla memoria - Docente nel Liceo "Tito Livio" di Padova, si prodigò, con eroico coraggio e preclara virtù civica, nell'aiuto dei prigionieri e degli ebrei sfuggiti ai campi di sterminio. Arrestato quale membro attivo della Resistenza ai nazifascisti, veniva barbaramente assassinato. Fulgido esempio di rigore morale, di umana solidarietà e profonda fede nella rinascita delle istituzioni democratiche.
    Padova - 29 giugno 1944
    Signori Geremia Ficini e Giulia Salvadori in Ficini - alla memoria - Con eroico coraggio ed encomiabile spirito altruistico tentavano di difendere una giovane donna dall'aggressione di due soldati tedeschi, venendo mortalmente raggiunti da alcuni colpi di pistola sparati con barbara ferocia dagli stessi. Fulgido esempio di elevato senso di abnegazione ed umana solidarietà spinto sino all'estremo sacrificio.
    Fucecchio (Fi) - 18 agosto 1944
Al termine della cerimonia Napolitano si è trasferito a Genova che l’ha  accolto con entusiasmo. I getti d'acqua della grande fontana di piazza De Ferrari colorati di rosso, bianco e verde, un grande striscione su Palazzo Ducale con scritto 'benvenuto presidente' e soprattutto quasi diecimila persone in festa.
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha celebrato il 63/o anniversario della Liberazione in tre tappe - al monumento ai caduti partigiani, a Palazzo Ducale e a villa Migone - culminate con un incontro privato con il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei.
L'ex capo dello Stato Oscar Luigi Scalfaro in un'intervista al 'Corriere della Sera', sostiene che un grido d'allarme come quello lanciato con il 'manifesto' delle associazioni partigiane "suona onestamente sproporzionato, per quanto spiegabile". e afferma che "non c'é bisogno di particolari mobilitazioni per dimostrare che un antico patrimonio di ideali e valori non è tramontato, che esiste ancora e resta custodito con saldezza".
Scalfaro critica però la scelta di Silvio Berlusconi e di Letizia Moratti di non partecipare alle cerimonie del 25 aprile: nel caso del presidente del consiglio in pectore si tratta, secondo Scalfaro, di "comportamenti che denunciano gravi lacune culturali e rientrano in una strategia di rigetto dei valori fondanti della democrazia repubblicana"; nel caso del sindaco di Milano l'ex capo dello Stato afferma che "chiunque abbia un incarico di responsabilità deve interpretarlo con atteggiamenti limpidi e sereni, tenendo a fuoco i valori di fondo che sono di tutti".
 
Infine una brutta notizia che viene da Bolzano.  Fa molto discutere la decisione di vietare ad un gruppo di alunni  la visita guidata all'interno dell'area nella quale sorgeva il maledetto lager di Bolzano dove operò il famigerato Misha Seifert, il kapò ucraino recentemente estradato in Italia che deve scontare l'ergastolo per crimini di guerra. Una classe delle scuole medie Ada Negri - racconta il giornale Alto Adige - aveva in programma una visita didattica al Lager in occasione della ricorrenza del 25 aprile. Ma l'accesso a quel che resta del campo di via Resia è stato vietato dall'amministratore del condominio che si affaccia sul terreno dove sorge il muro che, è sottoposto a vincolo dalla Provincia dal 2003 per interessi storici. Sconcertante la spiegazione: gli inquilini sarebbero stufi del continuo viavai delle scuole.
Beppe Nisa/Italia Estera



 
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