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21 mar 2009Si concluderà domani l'ultimo Congresso di An

Con un video con Almirante ha preso il via  l'assise di Alleanza Nazionale. "Nessuno immagini che, in futuro, da parte nostra - ha detto il reggente, Ignazio La Russa - possa esserci un complesso di inferiorità, sottomissione o annullamento. Questa per noi è una festa". Schifani: "Berlusconi rispetterà la storia di An. La 'Fiamma' non andrà in pensione: diventa il simbolo della Fondazione

Si e' conclusa la prima giornata del congresso di An. Domani Gianfranco Fini tirerà le fila delle assise che porteranno Alleanza nazionale a confluire nel Pdl. Prima del presidente della Camera, la giornata si aprira' con l'intervento del coordinatore di Forza Italia Denis Verdini, poi sara' la volta del capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, intorno alle 10.30, del sindaco di Roma Gianni Alemanno alle 11.15 e del ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli alle 12. A seguire l'intervento di Fini. Il congresso si concludera' con l'approvazione che sancisce lo scioglimento del partito e la fusione con Forza Italia nel Pdl.

di Beppe Nisa

ROMA, 21 MAR. L'ultimo congresso di An, a pochi giorni dalla formazione del Popolo per le Libertà, avviene davanti a 1.800 delegati. I lavori si aprono con un video in cui viene ricordato Giorgio Almirante. Il primo a prendere la parola sul palco è il reggente, Ignazio La Russa: "Per noi oggi non è una fine bensì un nuovo inizio" ha detto il ministro che poi ha definito An e FI "gemelli diversi".
I due partiti "andranno insieme verso un partito che supererà il 40%. Ma non ci sarà un pensiero unico o un unico pensiero", ha aggiunto.

Tutti i dirigenti di An sono schierati sul lunghissimo palco che rappresenta un ponte che collega Alleanza Nazionale all'approdo del Pdl. Dietro, a caratteri cubitali, lo slogan del congresso, "Nasce il partito degli italiani", sottolineato con un cordoncino tricolore . I colonnelli di Fini sono tutti sul palco. Fini ascolta dalla prima fila: è presidente della Camera, ci tiene a non confondere i suoi due ruoli.

"Sono consapevole che si sta costruendo un momento che dovrà segnare la storia del sistema politico del nostro Paese e non solo". E' Renato Schifani ad affermarlo prendendo la parola al congresso di An. Il presidente del Senato prima ringrazia Gianfranco Fini poi tesse le lodi di Silvio Berlusconi, per la sua "capacità di guida" e la disponibilità "a cogliere le ragioni degli interlocutori".


Il padre degli Italiani all'estero Mirko Tremaglia appare molto indeciso su questa confluenza di An nel Pdl. Non ne é convinto che questa sia la strada migliore. Secondo lo storico ministro degli Italiani nel Mondo la soluzione ideale "dovebbe essere quella di due partiti che confluiscono sul piano elettorale in una grande confederazione degli italiani". Questo è il punto centrale che va valutato e discusso”.

“Sono alla testa degli Italiani nel mondo che proprio ieri si sono ritrovati a Roma per decidere su questa vicenda che dobbiamo valutare nella sua interezza – ha detto Tremaglia a margine del congresso di An – noi dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche e i nostri i valori”. All’estero - spiega - noi conserviamo il nostro simbolo: vogliamo fare grandi alleanze, ma questo non vuol dire lasciare il simbolo e lasciare la propria identità. Mi auguro che con il Pdl sia così”.

La Russa: "Oggi è un nuovo inizio"

Dal palco dell'ultimo congresso di Alleanza Nazionale, rassicura la base del suo partito. La confluenza nel Pdl, garantisce il 'reggente', non significa la "chiusura" di An, ma al contrario un "giorno di nascita, di ripartenza; un nuovo inizio". E non è un caso che il ministro della Difesa scelga queste parole per aprire le assise in cui An si scioglierà per entrare, la prossima settimana, nel partito unico del centrodestra, il "partito degli italiani". Certo, riconosce, "questo non è un congresso ordinario".
Ma il motivo, aggiunge, è che "nasce il partito degli italiani". Cita Eraclito per sottolineare come quella attuale sia solo una fase di passaggio: "Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto è divenire". Anche perché, ricorda, l'emblema di An "non si spegne, ma transita semplicemente in una fondazione, consentendoci di non avere rimpiati". Il compito, ora, è di "proseguire l'avventura che ha legato intere generazioni", visto che anche il Msi aveva una "vocazione a costruire un partito unitario della destra". Insiste sulla necessità che il Pdl sia una forza "multidentitaria", perché "non ci può essere il pensiero unico" e dunque, aggiunge, An vi porterà "tutta la sua storia e la sua identità". Tanto che, azzarda, "non è lontano il tempo in cui potremo chiamare il Pdl non più 'centrodestra', ma la 'destra' italiana", come avviene nel resto d'Europa. Ma non è più il 1995; la nuova Fiera di Roma non è un'altra Fiuggi.

Esami da superare non ce ne sono più, perché "oggi, con Forza Italia, creiamo un partito che è destinato a raccogliere i consensi di oltre il 40% degli italiani".Rivendica di aver preteso regole certe all'interno del Pdl. Così, spiega, "le decisioni andranno prese dopo un dibattito ampio, anche se alla fine guai se non arrivasse il momento delle scelte". Parla di An e Forza Italia come di "gemelli, magari diversi", ma pur sempre fratelli. Ringrazia Gianfranco Fini per il suo "coraggio" di presidente della Camera, definendolo "un uomo di destra, che quando ricopre un ruolo istituzionale lo fa senza compromessi".

An entra nel nuovo Popolo della libertà senza complessi di inferiorità, con FI non siamo «fidanzati», ha ribadito La Russa, ma «gemelli». «Per noi quella di oggi è una festa - ha detto ancora La Russa - anche perchè è la prima volta nella storia politica italiana che dall'unione di due partiti, la somma che ne deriva è superiore a quella dei due addendi». Una scelta, quella della confluenza nel che deriva anche dalla mossa di Veltroni prima del voto. «Rendo merito a Veltroni di avere lanciato la sfida per la semplificazione del quadro politico». Ma, aggiunge, il processo della sinistra è stato dettato «da uno stato di necessità, altrimenti non poteva competere dopo l'insuccesso del governo Prodi», noi «non abbiamo problemi di leadership di ordine culturale».


Il Pdl sarà un partito di “regole” all’interno di una “forte cornice valoriale”, un partito in cui ci sarà “dibattito e confronto” ma poi ci sarà un “momento decisionale, che guai se non ci fosse”. All'interno del Pdl, dice La Russa, i militanti di An resteranno sempre “la destra”. Il nuovo partito dovrà avere “più destra possibile. Da qui a qualche anno non ci sarà bisogno in Italia di dire di essere di centrodestra, ma, con termine europeo, di dire che il Pdl è la destra italiana, forte della nostra storia e della nostra militanza”. Poi l'omaggio alle scelte anche recenti di Gianfranco Fini: “Un uomo di destra, quando ricopre un ruolo istituzionale, lo fa senza compromessi. Quando indossa la casacca di presidente della Camera Fini non lo dimentica: ha il dovere di svolgere il suo ruolo in modo impeccabile. Anche quando vorrebbe cambiare le regole che ci sono, e che sono un pò lente, ha il dovere di dire che tutto va fatto senza salti in avanti. Ti dobbiamo un grazie per il tuo coraggio”.
L'unico passaggio in cui si può leggere un accento polemico riguarda il Carroccio. Nei rapporti con la Lega, scandisce La Russa, "non c'é bisogno di contrpapporsi, al contrario bisogna competere", restando "pronti ad accettare correttivi" proposti dagli altri alleati. Ciò non significa, aggiunge tuttavia, "accettare l'ineluttabilità che siccome per vincere bisogna stare insieme un passo indietro lo debba sempre fare il Pdl".


Secondo il ministro Andrea Ronchi che, nel suo intervento al congresso nazionale di An, ha voluto smentire chi teme che il Pdl sarà un dominio di Silvio Berlusconi: “Il nuovo partito non sarà una monarchia: sarà un partito democratico, costituzionale, pluralista” . “Qualcuno - ha aggiunto Ronchi - dice che stiamo per entrare in un partito con un monarca, una specie di grande Forza italia. Questo è un grande errore. Il Pdl ha sicuramente un grande leader, Silvio Berlusconi, ma ha anche un altro grande socio fondatore, Gianfranco Fini. Abbiamo due leader, ciascuno nel suo ruolo”.

Pier Luigi Bersani, il responsabile economico del Partito democratico, a margine del “Manifutura Festival di Pisa” dove si trova ha dichiarato: il Pd “sta naturalmente osservando con grande attenzione e grande rispetto” la svolta del congresso di An. “Tutto quello che può rendere più razionale e compatto il sistema politico è il benvenuto”, e aggiunge: “Posso solo osservare che questa loro vicenda, rispetto a quello che abbiamo conosciuto noi, è stata condotta in modo rapido e anche un po' più sbrigativo. Comunque, auguri di buon lavoro”.


Beppe Nisa / Italia Estera
 

la 'Fiamma' non andrà in pensione: diventa il simbolo della Fondazione -

L'istituto, di prossima costituzione, gestirà i beni mobili e immobili di proprietà del movimento. Il deputato La Morte: ''Il logo resterà in piedi e lo presenteremo alle europee per tutelarlo''

Il logo sarà trasferito alla 'Fondazione Alleanza Nazionale', l'istituto di prossima costituzione, che gestirà i beni mobili e immobili di proprietà del movimento sul modello di quello promosso dai Ds prima della nascita del Pd. Un vero e proprio 'tesoretto', di un valore stimato in circa 300-400 milioni di euro (si tratta di 100 appartamenti, sedi delle federazioni di An).

Spiega Donato La Morte, memoria storica del partito e deputato di lungo corso: ''Il simbolo di An resterà in piedi. Sarà il simbolo della costituente Fondazione Alleanza Nazionale, quella che gestirà il patrimonio del nostro partito''. Per blindare (e tutelare anche giuridicamente) il 'marchio di fabbrica' del movimento fondato da Giorgio Almirante, la Fiamma verrà presentata alle prossime elezioni, comprese quelle per il rinnovo del Parlamento europeo. ''Molto probabilmente presenteremo il simbolo alle europee per preservarlo'', assicura La Morte.
Decisa la rosa dei coordinatori regionali del Pdl in quota An - L'accordo e' stato raggiunto ieri con i vertici di Forza Italia, ma i nomi sono trapelati solo oggi, mentre e' in corso alla Fiera di Roma l'ultimo congresso del partito di via della Scrofa. Secondo fonti della maggioranza, il Veneto sara' coordinato da Alberto Giorgetti, mentre la Sardegna dovrebbe spettare a Mariano Delogu. In Emilia Romagna ci sara' Edmondo Berselli; in Calabria viene confermato Giuseppe Scopelliti. In Puglia sara' coordinatore Nicola Amoruso e nel Lazio Vincenzo Piso. (Italia Estera).





 
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