Nessuna nuova tassa per il terremoto in Abruzzo, segnali incoraggianti in Usa, nell’Europa dell’est stabile la Polonia
di Alfonso Maffettone
ROMA, 19 APR, (Italia Estera) – Il Ministro dell’Economia Giulio Tremonti ha lanciato oggi il suo messaggio di ottimismo. Intervistato da Rai Tre, ha detto che il “peggio è alle spalle” ma ha anche ammonito che la crisi economica, la più grave dalla Grande Depressione, non è ancora svanita. “La paura di un crollo delle Borse e della finanza mi sembra finita e la gente ha tirato un respiro di sollievo. E’ finito l'incubo degli incubi” ha dichiarato Tremonti che non sembra avere dubbi sul fatto che “sicuramente è cessata la paura dell'apocalisse” negli Stati Uniti, in Europa e nell’Est asiatico. “ Guardiamo al futuro con qualche speranza”, ha precisato Tremonti senza nascondere che “siamo ancora in una situazione di incertezza”. Parlando del terremoto in Abruzzo, il Ministro ha annunciato che non ci sarà nessuna nuova tassa per la ricostruzione dei centri devastati dal sisma del 6 aprile. “Non metteremo le mani nelle tasche dei cittadini, non ce ne è bisogno. Gli aiuti ai terremotati verranno finanziati con rimodulazioni della spesa pubblica. Molte voci di spesa possono essere spostate da altre. Le risorse pubbliche bastano e avanzano per ricostruire nei prossimi anni”, ha spiegato il responsabile del dicastero dell’Economia.
Le indicazioni di Tremonti sulla crisi mondiale confermano le interessanti osservazioni emerse dall’ultimo bollettino della Banca d’Italia che ha fatto un confronto fra le fasi recessive del 1974-'75 e del 1992-'93 e l’attuale crisi. Allora l'export aveva riavviato l’attività, favorito, rispettivamente dalla ripresa del commercio internazionale e dalla svalutazione del cambio ma ora "la natura globale dell’attuale recessione rende incerti i tempi del ritorno di crescita ravvisata nel prossimo anno" anche se "alcuni dati più recenti, la cui significatività e tenuta andranno valutate nelle prossime settimane, suggeriscono un possibile rallentamento della caduta produttiva negli Stati Uniti, in particolare con riferimento al mercato immobiliare e ai consumi". Una situazione , comunque, che potrà essere valutata più compiutamente dopo una verifica degli effetti delle eccezionali misure di politica economica adottate in quasi tutto il mondo per stimolare la domanda aggregata secondo i vincoli e l’ impatto sul debito pubblico .
Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi , dal canto suo, ha parlato anche lui di “cauto ottimismo”. “Registriamo segnali di inversione delle tendenze recessive dei mesi scorsi” ha detto Sacconi a Pederobba (Treviso) dove era per un incontro. Sacconi ha esortato le imprese a non licenziare. “Lo Stato, d’intesa con le Regioni, ha messo a disposizione ingenti risorse per proteggere il reddito nei casi in cui l’attività lavorativa viene sospesa e quindi permane vivo il rapporto di lavoro” ha detto il Ministro.
Negli Sati Uniti il presidente Barack Obama si è lasciato andare a qualche espressione di ottimismo sull’economia ma il fatto che la Federal Reserve abbia avocato a sè la pubblicazione entro il 4 maggio, dopo le relazioni trimestrali , dei risultati degli stress test, fa' sospettare che non tutte le 19 banche scrutinate abbiano soddisfatto il test assunto dal Segretario al Tesoro Timothy Franz Geithner . L’esponente dell’Amministrazione Obama sta facendo ogni sforzo per ristabilire la fiducia nel sistema finanziario Usa messo in crisi dai toxic assets pari, secondo le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale, a 3.100 miliardi di dollari (Asia ed Europa ne avrebbero per $900 miliardi).
Sul fronte dell’Europa dell’est , l’agenzia di rating di Standard&Poor's ha espresso un giudizio “ stabile” sulla situazione polacca che resta salda al contrario delle difficili condizioni di Romania, Ucraina, Bielorussa, Lettonia, Serbia e Turchia. Ciò significa che la Polonia, sebbene non aprioristicamente esente dai pericoli di una recessione, derivante principalmente dal lato commerciale, dovrebbe mantenere nel 2009 una crescita positiva del PIL seppure contratto dell'1%. La riduzione farebbe lievitare il deficit del budget ad un livello pari al 4% del PIL ma Varsavia ha chiesto 20,5 miliardi di dollari ricorrendo alla nuova Linea di credito flessibile appena varata dal Fondo Monetario Internazionale. La nuova Linea di credito flessibile, il cui utilizzo non è obbligatorio, offre ad un Paese, risorse in via preventiva, per incrementare le riserve valutarie e per fronteggiare il roll-over del debito estero o la copertura di nuove emissioni in mancanza di domanda adeguata ed a condizioni, oltretutto, particolarmente vantaggiose. La caratteristica fondamentale è che viene concessa a Stati con buoni fondamentali economici e quindi senza imposizione di contenimento del deficit pubblico. La Polonia è il secondo Paese dopo il Messico a ricevere dal Fondo Monetario Internazionale la nuova linea di credito, un segno che rafforza la posizione polacca di leadership economica e di sostegno alla stabilità della Regione come ha sottolineato il ministro delle finanze Jacek Rostowski.
Alfonso Maffettone / Italia Estera